Si racconta

Caro Ivan, che le praterie del cielo ti siano lievi

Ivan Della MeaE’ deceduto ieri a Milano Ivan della Mea, 69 anni, il cantautore storico delle lotte operaie e del riscatto degli sfruttati.
Un vero portento umano, poetico e canoro.
Con le su canzoni, cominciando a dare a tutti la sua grazia lirica e di canto a partire dalla metà degli anni sessanta, ha accompagnato la stagione del riscatto nel mondo del lavoro e nella società italiana.
Un rappresentante, vero, schivo e scevro da qualsiasi millanteria, dei valori della sinistra culturale, sociale e politica. Con i suoi versi in canto proponeva: pace, giustizia, uguaglianza, fratellanza e solidarietà.
Fu autore, tra l’altro, nel 1966 di "mia cara moglie", che iniziava così: " O cara moglie stasera ti prego/ dì a mio figlio che vado a dormire/ perché le cose che io ho da dire/non sono cose che deve sentire. / Proprio stamane là sul lavoro, / con il sorriso del caposezione / mi è arrivata la liquidazione, / mi han licenziato senza pietà. / e la ragione è perché ho scioperato".
Sì….io mi ricordo.

La Catena di San Libero n. 382

Graziella Proto

Riceviamo una precisazione di Claudio Fava, sulle vicissitudini della Sig. Proto.

La casa la stanno perdendo tutti i compagni della redazione dei Siciliani che sono stati raggiunti in queste ore dal pignoramento: Elena Brancati, Rosario Lanza, Lillo Venezia e il sottoscritto. Nei prossimi giorni partirà, assieme alla associazione nazionale della stampa, una iniziativa pubblica per denunziare il paradosso e la volgarità della giustizia catanese, che si presenta all'incasso 25 anni dopo nei confronti di un gruppo di (allora) ragazzi. Colpevoli solo di aver continuato a stringere la cinghia e a fare il giornale invece di chiudere I Siciliani per cercarsi un lavoro sicuro altrove. Sempre per la cronaca, una delle case pignorate con infallibile puntualità è quella in cui è nato e vissuto Giuseppe Fava, a Palazzolo Acreide. La Fondazione Fava metterà nei prossimi giorni a disposizione il proprio conto corrente per organizzare una raccolta di fondi.
Vi terremo informati

Claudio Fava

Graziella Proto, amministratrice e redattrice dei Siciliani anni '80, sta perdendo la casa per via dei vecchi debiti del giornale. L'antimafia è bella e tutti appoggiano l'antimafia, si capisce: però le
cambiali, oltre vent'anni fa, le ha dovuto firmare Graziella.

I Siciliani, una rivista "storica" e elogiata da tutti, vendeva fra 15 e 30mila copie. Però - imprenditori siciliani... - non aveva uno straccio di pubblicità, e quindi ci voleva qualcuno che firmasse cambiali. E questo qualcuno era Graziella.

La cooperativa faceva parte della Lega delle Cooperative, che però in quel periodo aveva grossi affari coi Cavalieri. Il giornale era un fiore all'occhiello - stando ai discorsi - della Federazione della Stampa, dell'Ordine, dei compagni perbene di tutt'Italia e in genere dei progressisti. Però le cambiali le firmava Graziella.

Pino Maniaci e Riccardo Orioles

I ragazzi del coro

Prostrazioneda unita.it
Pubblichiamo il commento di Marco Travaglio sulla puntata di Porta a Porta dell'altra sera, tratto dalla rubrica Zorro

«Adesso parlo io», titolava Porta a Porta col Cavaliere di Hardcore. Come se gli altri giorni stesse zitto. Quel che ha detto lo sappiamo, mentre rischiano di passare inosservati due particolari decisivi della serata: le scarpe di Maga Magò indossate dal latrin lover brianzolo, che ormai mette i tacchi anche da seduto; e le domande (si fa per dire) dei tre scomodi direttori di giornale. Il ficcante De Bortoli: «Tutti, presidente, le riconoscono le grandi realizzazioni del suo governo... Lei è una persona generosa... però alle feste e ai compleanni non si va: si rischia di essere fotografati con tipi con la maglietta “Song ’e Napule”». Il premier vacilla e l’insetto lo colpisce sotto la cintola: «Possiamo vedere i momenti felici fra lei e la signora?». Roberto Napoletano, direttore del Messaggero, pettinato come la Carfagna, lo incalza da par suo: «La preoccupano più le critiche di sua moglie o la paura di deludere gli abruzzesi?». Ed ecco Sansonetti, con la domanda del kappaò: «Ha detto che candida solo donne non sgradevoli, ma non esistono donne sgradevoli».

Nel 2000, dopo uno dei tanti monologhi di Al Tappone chez Vespa, Montanelli scrisse sul Corriere: «L’ho seguito con un senso di umiliazione per come i colleghi giornalisti dovevano subire questa retrocessione al rango di comparse o, al massimo, di coristi... Disertate questi dibattiti in cui avete tutti contro, anche i truccatori e gli addetti alle luci. Il “padrone”, anche quando ancora non lo è, sprigiona un odore inebriante come quello del polline per l’ape». Ma anche lui era sobillato dalle gazzette della sinistra.

Eccidio Portella della Ginestra 1°Maggio (1947)

GinestraIl 1 maggio 1947, nell'immediato dopoguerra, si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, abolita durante il regime fascista. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, in prevalenza contadini, si riunirono nella vallata di Portella della Ginestra, nei pressi di Palermo, per manifestare contro il latifondismo, a favore dell'occupazione delle terre incolte, e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana, svoltesi il 20 aprile di quell'anno e nelle quali la coalizione PSI - PCI aveva conquistato 29 rappresentanti (con il 29% circa dei voti) contro i soli 21 della DC (crollata al 20% circa).
Sulla gente in festa partirono dalle colline circostanti delle raffiche di mitra che lasciarono sul terreno, secondo le fonti ufficiali, 11 morti (9 adulti e 2 bambini) e 27 feriti, di cui alcuni morirono in seguito per le ferite riportate. La CGIL proclamò lo sciopero generale, accusando i latifondisti siciliani di voler “soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori”.

Ecco il popolo del doppio incarico

Stancanellida corriere.it
Era la sera dell’11 no­vembre 2008. Il Senato era alle pre­se con il decreto che avrebbe potu­to salvare il dissestato Comune di Catania: per il sindaco Raffaele Stan­canelli era questione di vita o di morte. Poteva allora il senatore Raf­faele Stancanelli far mancare il pro­prio voto favorevole a un finanzia­mento di 140 milioni per la città et­nea? Non poteva. Votò a favore e si congratulò con se stesso esprimen­do «soddisfazione» per com’era an­data a finire. Perché il sindaco di Ca­tania e il senatore del Popolo della libertà sono la medesima persona. Domanda legittima: come fa Stanca­nelli a conciliare l’incarico parla­mentare con quello, ancora più gra­voso, di amministrare quella città di 313.110 abitanti nello stato in cui si trova? Non è semplice, come dice chiaramente il suo curriculum par­lamentare di un anno. Un solo inter­vento in assemblea, il compito di re­latore a un disegno di legge sulle pensioni dei militari, e nove dise­gni di legge: ma li ha soltanto firma­ti.

Dopo Report: Lacrime ma niente querele

Catania PossibilePubblichiamo un articolo di Renato Camarda stralciato da Catania Possibile (settimanale gratuito Catanese). L'articolo ci è stato segnalato da Filippo Fagone

L'editore de "La Sicilia" non querela Report: sceglie invece una causa civile, a porte chiuse. Intanto molti si mobilitano in difesa di Ciancio, ma trascurano di parlare dei contenuti del servizio Di Renato Camarda In molti abbiamo letto, dopo la trasmissione Report, che il proprietario de La Sicilia, Mario Ciancio, "ha dato mandato ai propri legali di querelare la Rai per il contenuto diffamatorio derivante dalla trasmissione Report andata in onda il 15 marzo scorso su Rai 3. Nella querela è chiesto un risarcimento per danni di 10 milioni dl euro da destinare in beneficenza".
Notizia sbagliata. Ce lo fanno notare diversi giuristi. "Querelare, ci dicono, significa denunciare qualcuno alla magistratura penale, per un reato non perseguibile d'ufficio. II giornalista, se colpevole. sarà condannato (in questo caso per diffamazione), e assolto se innocente.

Gaza, nuovo olocausto

Frazioni in movimento
Lo scontro infinito tra lo stato di Israele e il popolo palestinese suscita troppo spesso delle teorie figlie dell'opportunismo politico e della retorica "intellettualoide" degli opinionisti (a tutto tondo) ospiti dei media italiani.
Noi, che non abbiamo alcuna intenzione di fare commenti o esprimere opinioni su eventi che ci sovrastano dal punto di vista morale e intellettuale, siamo concordi con coloro che pensano che ciò che si vede è più difficile da ignorare rispetto a ciò che si dice.

Pubblichiamo un video sulla tragedia in atto nella striscia di Gaza, prodotto da FRAZIONI IN MOVIMENTO

Chi cerca.. trova

Terza Classe 1954
Pubblichiamo la mail che ci ha spedito il nostro concittadino, Mario Arena.

Il mio nome completo è Mario Arena. Sono nato a Misterbianco il giorno di ferragosto del 1945, esattamente in via San Giuseppe nel tratto tra via Garibaldi e via Dei Vespri. La casa dove sono nato esiste ancora e sembra sia rimasta come allora. Non ne conosco il proprietario attuale. Per motivi familiari non abito più a Misterbianco dal 1956, ma torno spesso nel "mio paese", perché ho alcuni parenti che vi abitano; e poi non si dimenticano i luoghi dove da bimbo, e ragazzino, giocavi ('u chianu di San Giuseppe, 'u Munumentu); non si dimenticano le feste di San Giuseppe, della Madonna degli Ammalati.....

Figghi & Figghiastri

Frazioni in movimento
Pubblichiamo il video di denuncia sociale prodotto da FRAZIONI IN MOVIMENTO e mostrato alla cittadinanza in occasione della 3° edizione di "FRAZIONI IN FESTA", organizzata lo scorso ottobre 2008.
Un piccolo contributo di denuncia per l'abbandono dei parchi nei quartieri delle frazioni.

Avvertenza: aggiungere cumuli fetidi di spazzatura ad ogni angolo di strada, sotto ogni albero, nelle piazze, davanti le scuole e anche nei pressi dei parchi per i bambini. Se la somma verrà fatta ad ambo le realtà il video sarà più realistico e attuale.

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