Si racconta

Il tango come valvola di sfogo e come terapia di coppia

Tango
La mia amica mi racconta che anche lei, ogni lunedì, immancabilmente, frequenta, in città, una “fantastica” scuola di tango. Ed immersa in quella calda atmosfera “argentina”, piena di passione e sensualità, s’inebria il corpo e la mente e dimentica il male, “il sofferto giorno” e quinci il mondo. Anche lei, alfine, è stata vinta dalla voglia di tango! E sogna ad occhi aperti…

Angelo Battiato

Jean Hoüel, il Settecento e il Gran Tour…a Misterbianco

Jean Hoüel
C’è stato un tempo in cui le immagine e le visioni del mondo erano “affidate” agli occhi ed alle sensazioni di viaggiatori ed esploratori che, con tanti sacrifici e peripezie, affrontavano viaggi avventurosi in giro per il mondo, per il gusto di vedere e scoprire luoghi sconosciuti. Nell’Europa del ‘700 era diventata una “moda” diffusa, per studiosi, artisti, diplomatici ed antiquari, per “curiosità culturale”, organizzare viaggi che li portava a visitare regioni poco note e terre lontane dai consueti circuiti turistici dell’epoca, per ricercare in esse le origini della natura e dell’arte.

Anche se gli uomini passano, il loro ricordo rimane indelebile

Campana
L’altra sera, come vuole la tradizione cittadina, è uscita la campana dalla casa della famiglia Bruno di via G. Bruno per percorrere alcuni isolati, sino alla “Chiazza”, per annunciare l’imminente festa della Madonna degli Ammalati. Il Sacro Bronzo, di proprietà della Famiglia Bruno, a cui spetta, per tradizione, il primo rintocco ufficiale che apre i festeggiamenti, è il simbolo del legame dei Bruno e di tutti i misterbianchesi alla fede e alla devozione alla Madonna degli Ammalati e rappresenta, inoltre, il legame con l’origine e la storia della città di Misterbianco.

Centro Sicilia: il PD denuncia, amministrazione inadempiente prende in giro i misterbianchesi

Inaugurato Centro Sicilia
Lo scorso 10 giugno, preceduto da una massiccia campagna pubblicitaria, ha aperto i battenti a Misterbianco, in contrada "Tenutella" in prossimità della tangenziale Ovest, il nuovo centro commerciale denominato "Centro Sicilia". Si tratta in realtà di un'area commerciale integrata che si estende per circa 38 ettari con una superficie coperta di oltre 54.000 mq dove si sono insediati un ipermercato e oltre 100 esercizi commerciali di vario genere: elettronica di consumo, ristorazione, abbigliamenti, servizi di intrattenimento che impiegheranno a regime centinaia di risorse. La premessa per la realizzazione di questo centro commerciale doveva essere quella di garantire un'adeguata ricaduta occupazionale per la città di Misterbianco.

Massimo La Piana
Capogruppo PD

Pasqua in Sicilia

Pasqua Miatu cu vidi a pasqua”,…si diceva una volta in Sicilia. La Pasqua da noi è meraviglia e tristezza, splendore e turbamento, celebrazione della morte e della vita. Un accadimento unico e irripetibile di devozione e di tradizione. Un intreccio di riti, di passioni, di storie e di parole. Per un uomo morto sulla croce, per noi, tanti secoli fa.
E tutti gli anni, in ogni angolo di Sicilia, esplode la pasqua, come sempre. Immutabile e imprevedibile. Come quel lontano mattino di primavera. La prima domenica della storia.

La festa di San Giuseppe in molti paesi della nostra Sicilia

San GiuseppeLa festa di San Giuseppe mi fa ricordare un libro, “Il giorno che fui Gesù”, di Fortunato Pasqualino, sfogliato per caso, tant’anni fa, in una sala docenti, fredda e buia, di una scuola d’un antico paese dell’entroterra siciliano. L’autore raccontava come nel suo paese d’origine, Butera (En), si celebrava la festa di San Giuseppe. La mattina della festa veniva scelto il ragazzo più povero del paese e gli si diceva: “Tu per oggi sei Gesù!"...Capite!?…Per un giorno Gesù! Vi immaginate essere il figlio di Dio per un giorno! Poteva andare dappertutto, chiedere qualunque cosa e, soprattutto, essere ospite d’onore in tutte le case a pranzo e a cena! Ma solo per un giorno!

Masleniza, il Carnevale slavo, con una settimana di ritardo

carnevale
Dopo aver ascoltato, pazientemente, la storia del Carnevale di Misterbianco, la mia cara amica mi confida: “Ma anche in Russia questa settimana inizia la Masleniza, il Carnevale ortodosso”. E inizia a raccontarmi una “favola” incredibile e d’altri tempi…: “Gli slavi orientali festeggiano la ricorrenza da tempo memorabile: salutano il gelido inverno che se ne va, per aprire le porte al tiepido sole primaverile, al risveglio della natura per ingraziarsi abbondanti raccolti e prosperità.

A cuppiata di l’ova

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continua...C’erano varietà infinite di gruppi e di maschere ridicole. Nel periodo dell’austerità, inizio anni ’70, si vedevano file interminabili di “arabi”, poi dei “vu cumprà” e poi, con le immancabili divise, aviere, artigliere, carabiniere, rigorosamente senza mostrine. E non mancavano mai certi uomini baffuti con minigonne e tacchi a spillo! Si respirava un’aria di letizia e di spensieratezza infinita. La città, beata e gaudente, si riconosceva e si divertiva. Era l’età della gioia. Ma il nostro pensiero correva al pomeriggio del martedì grasso, alla tradizionale e immancabile “cuppiata di l’ova”.

Il Carnevale complice di tante storie d’amore, e anche, di tanti tradimenti

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“Carnaluvari vattinni a Minìu, làssami fari la me quarantana, poi veni Pasquuzza, cori miu, e ni mangiamu pasta ccu la zafarana”. Mi ricordo quando da bambino, mia nonna, briosa e piena di vita, mi “faceva ‘i minaminagghi”, e quando la mia comitiva, felice e spensierata, si preparava ad accogliere il re Burlone, il giovedì grasso, immancabilmente, nel salone delle feste della ragazza “pro – tempore” del nostro amico e noi vestiti di fatina, d’olandesina o di cow boy, a ballare la samba e il cia cia cia, o quando, una volta, siamo andati in un veglione a Belpasso, e da lì sbocciarono tanti amori…che spasso, che divertimento, che nostalgia!

La classifica dei comuni più indebitati d'Italia. Secondo il Cgia di Mestre i comuni più indebitati sono al nord

comuni indebitati E' Torino il Comune capoluogo più indebitato d'Italia: il risultato emerge da un'analisi condotta dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha calcolato l'incidenza percentuale del debito sulle entrate correnti, dei 118 Comuni capoluogo di provincia presenti nel nostro Paese. Con l'analisi di questo primo parametro di riferimento, si e' cercato di capire quanto incidono le passività, accumulate da un Comune, sul totale delle proprie entrate. Al primo posto di questa speciale graduatoria troviamo Torino, con una percentuale di debito sulle entrate correnti pari a 252,2, seguono Carrara, con il 223,1%, Milano, con il 209,9%, Teramo, con il 192,1% e Fermo, con il 181,5%. fonte: Adnkronos

Pietro Santagati

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