Lettera a Nino Di Guardo

Pippo Gullotta Caro Nino,
mi perdoni se la chiamo solo con il nome, ma sarà più semplice dirle le cose che penso. Lei da pochi giorni è il nuovo Sindaco di Misterbianco. I problemi da affrontare sono tanti e gravosi.

Io, lei e qualcun altro sappiamo che non tutti i problemi attuali derivano dalla gestione precedente e quindi sarebbe giusto nonché altamente formativo per le nuove generazioni, e per tutti, se durante la sua sindacatura, a elezioni ormai archiviate, informasse la città in modo obiettivo e sereno delle difficoltà incontrate e della loro origine. Sarebbe un gesto di grande onestà mentale e culturale di cui la città ha un grande bisogno.

E’ chiaro che l’amarezza della sconfitta (considerato che la coalizione cui appartengo ha preso la maggioranza dei voti) forse permea ancora dalle parole che scrivo, ma le assicuro che in nome di quella onestà mentale che mi ha sempre caratterizzato, non nutro alcun risentimento, anche per quella espressione poco elegante da lei usata nei miei confronti “famigghiu”. Io invece in modo elegante, le rispondo con Pirandello “Pupi semu... Siamo pupi. Lo spirito divino trasi intra di nuatri e si fa pupu. Pupu jù, pupu lei, pupi tutti...” A buon intenditor...
Mi concedo quindi da libero cittadino alcune considerazioni.

La prima riguarda la legge elettorale che le ha permesso di diventare sindaco della nostra città. È ovvio che se le parti fossero state invertite sarebbe scoppiata una gazzarra di proporzioni bibliche. “Sindaco abusivo …. Etc etc etc” E si mio Caro Nino perché se la legge elettorale italiana viene chiamata “porcellum” quella siciliana che ha fatto ridere tutta l’Italia come si dovrebbe chiamare “Casinum”? Ma quando lei e gli altri firmatari l’avete concepita, non vi è saltato in mente che alla fine i conti dovevano dare 100? I super burocrati che paghiamo 200 mila e forse più euro l’anno ma l’hanno fatta una prova prima di creare questo marasma. E adesso perché non li mandate a casa a fare i compitini partendo dalla tavola pitagorica!!!

La seconda riguarda il “deus ex machina” di questa campagna elettorale il nostro Governatore On. Lombardo (con l’intercessione del suo mentore On. Cracolici). E si mio caro Nino perché…. diciamolo (detto alla La Russa), vabbè che il voto era disgiunto ma se per una parte dei candidati appartenenti alla coalizione di Nino Condorelli è stato così disgiunto, qualcosina non va, diciamo che magari una manina, un aiutino, a qualcuno disinteressatamente, magari sarà scappato!!! E allora mi chiedo da uomo della strada: perché mai non sceglievano la sua di coalizione? Sarebbe stato più coerente e ovvio. A Palermo mica vi vergognate a stare insieme e in fondo Palermo non è tanto lontana!!. Questa storia la rappresento come una partita di calcio nella quale i tifosi di una squadra incitano i propri giocatori a segnare nella propria porta. Lei mi obietterà: ma il voto è libero. Verissimo. Ma se il mio elettorato vota il sindaco a me contrario io allora che ci sto a fare nella mia coalizione? Provi a immaginare un elettore del PD che vota Finocchiaro a Catania e Alfano come premier. Ma se lo immagina!!!! Quindi mi consento di pensare male e chissà che, come diceva Andreotti, magari farò peccato ma ci azzecco!!!

La terza ed ultima considerazione riguarda il futuro della nostra città. Lei in campagna elettorale non ci ha mai comunicato il suo vero programma. Tattica elettorale? Può anche starci. Ora è indispensabile che lei ci dica cosa ha intenzione di fare per questa città, perché oltre metà degli elettori non le ha dato fiducia e quindi ritengo giusto, doveroso, che lei informi questa larga parte di umanità, quale progetto ha per Misterbianco. La campagna elettorale è finita; è ora di lavorare tutti, ciascuno per il ruolo che occupa, per il bene della città. Mi piace ricordarle la frase di Nenni citata da Nino Condorelli nella sua lettera agli elettori:”Fai quel che devi, succeda quel che può”. Lei che socialista lo è stato, sa bene cosa vuol dire.

Auguro a lei e alla sua Giunta buon lavoro.
Cordialmente

Pippo Gullotta

P.S. Nulla di personale con la dott.ssa Vecchio, mi consenta una battuta extra: ma non avete sbalzellato i marroni per cinque anni, al sindaco Caruso, per avere tenuto in giunta un forestiero!!!! Miracoli della “ostpolitik”...

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Commenti

due cose non mi convincono di

due cose non mi convincono di queste considerazioni:
1) mi risulta che la legge elettorale sia stata votata all'unanimità dall'ARS (PDL compreso), quindi le accuse contro i firmatari mi sembrano un po' tendenziose. sui burocrati ci sarebbe troppo da dire...
2) non mi è chiaro che vuol dire Gullotta quando parla di "mio elettorato". Alle comunali la percentuale degli elettori schierati è bassissima. Possiamo essere ipocriti quanto vogliamo, ma la verità è che alle comunali gli elettori votano: amici, parenti, e per ricambiare "favori", altrimenti non si spiegherebbe il successo (legittimo) dei candidati legati ai patronati distribuiti per tutto il territorio.

Pietro Santagati

Rispondo al commento del Sig.

Rispondo al commento del Sig. Pietro Santagati sulla mia lettera al Sindaco Di Guardo.
Riporto l'estratto del verbale d'Aula sull'esito della votazione della L.R. 6/2011 riguardante il nuovo sistema elettorale siciliano:
 

XV LEGISLATURA 239a SEDUTA 23 Marzo 2011

Votazione finale per scrutinio nominale del disegno di legge nn. 85-213- 256-278-296-299-441-480-505-550-593-615-628-637-655-660-669/A

PRESIDENTE. Si passa alla votazione finale del disegno di legge nn. 85-213-256-278-296-299-441-480-505-550-593-615-628-637-655-660-669/A “Modifiche di norme in materia di elezione, composizione e decadenza degli organi comunali e provinciali”.

Indìco la votazione per scrutinio nominale.

Chiarisco il significato del voto: chi vota sì preme il pulsante verde; chi vota no preme il pulsante rosso; chi si astiene preme il pulsante bianco.

Dichiaro aperta la votazione.

Votano sì: Adamo, Apprendi, Arena, Aricò, Barbagallo, Calanducci, Cappadona, Catalano, Colianni, Cracolici, Currenti, D’Agostino, De Benedictis, Digiacomo, Di Guardo, Di Mauro, Donegani, Faraone, Federico, Ferrara, Galvagno, Gentile, Greco, Gucciardi, Laccoto, Leanza Lino, Lentini, Lo Giudice, Lupo, Marinello, Marrocco, Marziano, Mattarella, Minardo, Mineo, Musotto, Oddo, Panarello, Panepinto, Parlavecchio, Picciolo, Ragusa, Raia, Ruggirello, Savona, Speziale, Termine.

Votano no: Bosco, Bufardeci, Buzzanca, Cimino, Corona, D’Asero, Falcone, Leontini, Limoli, Mancuso, Marinese, Pogliese, Scilla, Torregrossa, Vinciullo. 

Astenuti: Cascio Salvatore, Di Benedetto. 

Sono in congedo: Ardizzone, Beninati, Bonomo, Campagna, Caputo, Cristaudo, Incardona, Scammacca, Scoma.

Dichiaro chiusa la votazione.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo l’esito della votazione per scrutinio nominale:

Presenti …………...………...  65

Votanti ……………………..… 64

Maggioranza ……………...… 33

Favorevoli ………………....… 47

Contrari ……………….…..… 15

Astenuti ………………………. 2

(L’Assemblea approva)
Come si vede non c'è stata alcuna unanimità e il PdL ha votato contro.
Nella lettera non ho parlato affatto di "mio elettorato" ma ho scritto "(considerato che la coalizione cui appartengo ha preso la maggioranza dei voti)" che ha ben altro significato.
In merito alla affermazione che la percentuale degli elettori schierati è bassissima e si votano parenti, amici o si ricambiano "favori", non essendo mai stato ipocrita, preciso che votare o lasciare votare un sindaco che non è espressione della tua coalizione, rappresenta un autogol per lo stesso candidato che andrebbe di certo a fare opposizione, a meno che in tutto questo c'è un disegno. di cui non conosco e non capisco i contorni.
In politica, come in natura, nulla avviene per caso. Si Veda l'esperienza che sta maturando a Palermo dove Orlando probabilmente sarà eletto Sindaco con la maggioranza del suo partito. Questo ha un senso, naturalmente e politicamente. Dal punto di vista della democrazia (governo del popolo) si può obiettare che saranno eletti candidati con poche centinaia di vori a discapito di altri che hanno raccolto migliaia di voti e corrono il rischio di nin venire eletti. Ma questa è la porcata del sistema elettorale siciliano, concepito e messo in atto da una maggioranza  che ha dato dimostrazione sul campo di avere perso la bussola.
Cordialmente
 
Pippo Gullotta

1) sulla critica al sistema

1) sulla critica al sistema elettorale faccio un passo indietro. ricordavo male, in particolare la mia confusione derivava dalla cronaca recente (febbraio 2012) sul disegno di legge sul rinvio del voto nelle Province di Ragusa e Caltanissetta, che ha abrogato l'incompatibilità medico di base-sindaco nei comuni con più di 28.500 abitanti. questo ddl è stato votato da una maggioranza trasversale compreso parte del pdl.
incidente chiarito.

2) nella sua lettera lei scrive "Ma se il mio elettorato vota il sindaco a me contrario io allora che ci sto a fare nella mia coalizione? Provi a immaginare un elettore del PD che vota Finocchiaro a Catania e Alfano come premier. Ma se lo immagina!!!! Quindi mi consento di pensare male e chissà che, come diceva Andreotti, magari farò peccato ma ci azzecco!!!"
mi permetto di osservare che il paragone tra le figure di sindaco/consigliere e quelle di premier/parlamentare è improprio.
il sindaco è una figura radicata nel proprio territorio, di cui l'elettore conosce pregi e difetti e che sceglie liberamente (nel senso più assoluto del termine).
non si può dire lo stesso dei candidati consiglieri comunali che, a mio personalissimo parere, sono votati per "vincoli" legittimi ma arcaici, di parentela, di amicizia e (repetita iuvant) per ricambiare "favori".
quindi, poichè penso che il voto disgiunto sia una espressione di voto più che naturale, rimango dell'idea che la sua giustificazione alla presenza di tale voto sia troppo "retroscenista" e poco reale.
 

Pietro Santagati

 Colgo l'occasione

Colgo l’occasione offerta dalla polemica, tra Pietro Santagati e Pippo Gullotta, relativamente alla contestazione avanzata da quest’ultimo il quale asserisce  un presunto travaso di preferenze degli elettori della coalizione di centrodestra (sostenitori del candidato sindaco Condorelli) verso il candidato sindaco Di Guardo. Infatti, il Gullotta scrive, nella sua lettera del 12-05-12, “ Ma se il mio elettorato vota il sindaco a me contrario io allora che ci stò a fare  nella mia coalizione? Provi a immaginare un elettore del PD che vota Finocchiaro a Catania e Alfano come premier. Ma se lo immagina!!! Quindi mi consento di pensare male e chissà che, come diceva Andreotti, magari farò peccato ma ci azzecco!!!”

     Al fine di chiarire quanto sopra invito a confrontare i risultati elettorali per il sindaco con quelli per il consiglio comunale; salta subito agli occhi che il candidato Condorelli dimezza le proprie  preferenze rispetto a quelle ottenute dalla coalizione che lo sostiene al consiglio comunale. Infatti, sono circa 5.800 gli elettori del centrodestra che non hanno espresso la propria preferenza per il proprio candidato sindaco e nemmeno per gli altri candidati. Ciò risulta verificabile dal riscontro dei voti ricevuti degli altri due candidati a sindaco confrontati con i voti ottenuti dalle rispettive coalizioni; in totale sono 860 circa per Di Guardo e 120 circa per La Piana per un totale complessivo di poco meno di un migliaio di voti.

      Alla luce di quanto sopra la considerazione naturale da fare è che, forse, la scelta di candidare a sindaco Nino Condorelli non è stata felice; altro candidato, più vicino al proprio elettorato, avrebbe probabilmente modificato in meglio il risultato ottenuto. La prova di ciò risiede nel fatto che soltanto la metà circa dell’elettorato di centrodestra ha votato per il proprio candidato sindaco. L’altra metà circa di elettorato del centrodestra, invece, non ha espresso alcuna preferenza per i candidati sindaci, né per Condorelli e nemmeno per gli altri due a meno di trascurare quel migliaio di voti di cui si è detto sopra.

     Dunque, è falso e non risponde al vero quanto Gullotta vuol far apparire nella sua lettera, non si è verificato che gli elettori del centrodestra hanno votato per di Guardo sindaco. Invece, come dimostrato sopra, il 50% circa dell’elettorato di centrodestra ha preferito astenersi non votando il candidato della propria coalizione (Nino Condorelli) e tanto meno il candidato sindaco dello schieramento opposto (Nino Di Guardo).

      Quanto sopra descritto è sotto gli occhi di tutti e sempre verificabile; esso dimostra che la vittoria di Di Guardo è politicamente vera e coerente in quanto le preferenze ottenute 11803 comprendono tutti i voti 10943 a sostegno della sua coalizione con l’aggiunta di ulteriori legittimi 860 voti disgiunti. Falso, invece, risulta il tentativo di delegittimazione che vuol far apparire un travaso di voti a favore di Di Guardo (inesistente) provenienti dalla schieramento di centrodestra.

  lì. 15-05-2012
Cordiali Saluti

Stefano Santagati

Caro Stefano

Caro Stefano
Ci conosciamo da tanti anni e non credo sia necessario rispondere chiamandoti  "il Santagati".
Mi dispiace che la mia lettera ti abbia costretto a utilizzare una terminologia che lungi dalla mia volontà, pensavo di potere provocare.
Mi accusi di essere falso nelle mie affermazioni. Ma falso in che cosa. Io ho fatto un ragionamento che scaturisce dall'osservazione della cruda realltà. I numeri assoluti da te riportati non fotografano affatto quanto è successo nelle sezioni elettorali, (come vedi non ti dico che hai detto il falso). Io per esempio come rappresentante di lista ho potuto riscontrare che i voti non espressi per i sindaci erano distribuiti su tutti e tre i candidati con una leggera prevalenza di voti omessi dall'elettorato di Di Guardo, perchè molte persone non hanno capito il nuovo sistema elettorale e non hanno barrato il sindaco. Quindi di quale falsità mi accusi? Se non ci fosse stato il travaso di voti (che io critico ma che è nello spirito di questa legge elettorale) da candidati del centro destra, un candidato sindaco conosciuto e apprezzato dal suo elettorato, come Di Guardo, è ben strano che abbia preso solo 800 voti in più rispetto alla sua coalizione!!!
Sulla affermazione di dovere o potere scegliere un candidato diverso da Nino Condorelli, un candidato più vicino al proprio elettorato, mi permetto di risponderti che la scelta di Nino Condorelli non è stata messa in discussione perchè l'uomo è al di sopra di ogni sospetto, e ha rappresentato per la coalizione, il punto di equilibrio su cui potevamo scommetterci in tanti. IN TANTI .. NON TUTTI. E il mio passo indietro è piena testimonianza che il mio partito e io eravamo fra i TANTI.
Quindi finiamola con le polemiche sterili. Le elezioni si sono concluse. Io non sono nè visionario nè retroscenista. Chi doveva rendere un "favore" lo ha fatto coscientemente e diligentemente e basta. Questa è la cronaca. La storia è ben altra cosa ... lasciamola da parte.
Di Guardo è Sindaco di Misterbianco, ho augurato a lui e alla sua Giunta buon lavoro.
Come vedi io ho già applicato il principio che il Sindaco è di tutti e per tutti.
Ad Maiora
Pippo Gullotta

Piccola premessa

Piccola premessa
non è mio costume fare polemica, preferisco definire questo scambio di vedute come sana dialettica post-elezioni che di norma è una fase in cui si è più sinceri.

A proposito di sincerità
nella lettera a Nino Di Guardo e nei successivi commenti, Pippo Gullotta sembra dimenticare che a Misterbianco la campagna elettorale del centro-destra è stata condotta personalmente dall'on. Lino Leanza (dirigente MPA), lo stesso on. Leanza che, intervistato da livesicilia.it, usa queste parole per commentare la sconfitta alle elezioni comunali palermitane: "Quelli non erano dei candidati. Erano delle operazioni di marketing, di calcio-mercato. E lo dimostrano i numeri: guardate quanti voti in meno hanno preso rispetto alle loro liste, sia Costa che Aricò".(intervista integrale)

Qualcosa non va!
Confesso che più passa il tempo è più Pippo Gullotta mi convince, ma per convincermi del tutto, per demolire quel che resta del mio candore giovanile, c'è bisogno che Gullotta dica più chiaramente quel che sembra venir fuori dalle sue osservazioni, ossia che le elezioni comunali misterbianchesi sono state l'occasione, per Lombardo e Leanza, di misurarsi in duello in modo consensuale e prestabilito, al fine di ristabilire equilibri e allenze in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Un test insomma, tanto innoquo per i duellanti quanto fatale per Nino Condorelli (è noto a tutti che sul luogo di un duello è sempre richiesta la presenza di un medico).

Conclusioni
se Pippo Gullotta avrà l'onestà intellettuale di confermare quel che ho scritto, mi convincerò della bontà delle sue ragioni, in tal caso però, avrebbe dovuto destinare le proprie osservazioni non a Di Guardo bensì a Lombardo, Leanza e anche al PDL, che ha partecipato al duello (dalla parte di Leanza) e ha accettato di sacrificare Nino Condorelli, colpevole di non aver abbandonato in tempo la scena di un duello non suo.

Pietro Santagati

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