Già altre volte Misterbianco.com, nella sua lodevole attività di strumento di informazione, cittadina e non, a 360 gradi, si è occupato delle attività e delle proposte del M5s ma non mi sono mai posto il problema di andare a vedere nel dettaglio per via di una sostanziale non condivisione non tanto delle idee di fondo e di alcune iniziative ma del sistema organizzativo del movimento stesso. Questa volta, devo dire più per curiosità che per interesse, ho aperto il video ed ho seguito per intero l’incontro ricavandone da un lato un’impressione positiva riguardo alla sostanza del dibattito (aperto e franco anche sulle questioni e sulle difficoltà interne al movimento) e dall’altro una conferma delle mie perplessità rispetto alle loro convinzioni di essere gli unici “duri e puri”, onesti e democratici mentre il marciume sta tutto dall’altra parte o meglio dalla parte di chi non la pensa come loro. Ho già detto che alcune idee  ed iniziative sono condivisibili ma non per questo se non faccio parte dei meet-up o non “smanetto” in rete (come ha detto una portavoce) per votare su qualcosa mi devo sentire escluso dal gioco democratico. Personalmente non conosco nessuno degli esponenti del M5S di Misterbianco (ma si può ancora chiamare così, dal momento che non può più usarne il simbolo e la denominazione?) ma ho avuto l’impressione di un gruppo deciso a smuovere le acque della stagnate politica locale che riceve attestati di validità sia da destra che da sinistra (spero non diano fastidio queste denominazioni che nonostante la favola di essere superate servono e, secondo me, serviranno sempre a definire lo spartiacque tra diverse visioni della realtà politica, sociale ed economica). Una questione che qualcuno ha posto durante un intervento è stata quella di “andare al governo”; prospettiva certamente comprensibile ed auspicabile per qualsiasi partito o movimento. Mi sembra, però, che colui che è intervenuto abbia glissato sul modo con cui perseguire l’obbiettivo… anche perché la realtà del post-elezioni 2013 ci ha mostrato un gruppo parlamentare foltissimo ma praticamente incapace di operare un cambiamento proprio per la scelta di non “contaminarsi”. Certo si può sempre sperare che gli elettori assegnino il fatidico 51% di berlusconiana memoria...