"Dal passato al futuro": Presentato il programma delle celebrazioni del 350° anniversario della distruzione del paese

Parroco Giovanni CondorelliLa comunità civile e quella ecclesiale riunite nella “memoria” dell’eruzione distruttiva del 1669 che sconvolse l’antico paese di Misterbianco e i suoi 3 mila abitanti di allora. Nel 1969, 50 anni fa, furono il parroco Agatino Caruso e il sindaco “laico” Turi Gennaro a celebrare fianco a fianco, rompendo ogni “schema”, il terzo centenario di quell’evento che troncò in due la storia locale marcandola indelebilmente.

Ora, nel 2019, ecco il parroco Giovanni Condorelli e il sindaco (pure lui “laico”) Nino Di Guardo ad aver fortemente voluto le celebrazioni del 350° anniversario, preannunciate mesi fa e poi presentate assieme in un incontro pubblico (una sorta di “conferenza stampa allargata”) al Teatro comunale, condotto dal collega Carmelo Santonocito della Fondazione “Monasterium Album”.

«Non siamo qui solo per “commemorare” il passato - sottolinea padre Condorelli - ma per prendere coscienza e “impossessarci” della nostra storia per il futuro. Quell’eruzione significò la “fine” di un’identità per quanti scelsero di trasferirsi altrove, come a Cibali o al Borgo di Catania, e invece un “nuovo inizio” per quei misterbianchesi che fecero la coraggiosa “scommessa” di restare tali spostandosi solo di qualche chilometro e ricostruendo il “paese” che non è fatto solo di pietre, ma di affetti e legami identitari di una comunità». «Avere memoria e consapevolezza di chi siamo, quale percorso abbiamo compiuto, e dove vogliamo andare – afferma il sindaco Di Guardo – riflettendo assieme su ciò che nel tempo il Comune è diventato con la tenacia della sua gente, oggi una grande comunità di 50mila abitanti». Uno sviluppo la cui descrizione è stata affidata al libro di uno storico importante quale il prof. Enrico Iachello dell’Università, che dovrebbe uscire a giugno.

Da marzo ad ottobre prossimi, in programma una serie di svariate iniziative, in collaborazione con associazioni, Enti e realtà provinciali ed altri Comuni coinvolti, con un calendario ancora aperto ad aggiornamenti e integrazioni. Conferenze (si partirà dal vulcanologo Stefano Branca); mostre d’arte, di stampe antiche dell’Etna, rappresentazioni teatrali rievocative, “itinerari della lava” percorsi in bici, in moto e a piedi; annulli postali filatelici; la visita del Velo di S. Agata; la presentazione di un volume con la raccolta di antichi documenti fino alla data dell’eruzione; la ristampa del libro del 1867 di padre Antonino Bruno Licciardello; visite alle grotte; borse di studio e iniziative con le scuole; la stampa del paesaggio dell’antica Misterbianco; una passerella di costumi d’epoca con rassegna musicale; aperture e visite a Campanarazzu e al Museo d’arte sacra e alle chiese che detengono opere sottratte alla lava, ecc. Ed altre iniziative saranno promosse dalla Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali.

Costantemente al centro, l’antico sito di Campanarazzu, da cui tutto nasce, presso il quale si realizzeranno o confluiranno tantissime delle iniziative in programma. Con i progetti di scavi per far riemergere le gradinate, di copertura della pavimentazione interna per il calpestio, di sistemazione delle vie d’accesso con percorsi e servizi, di valorizzazione e fruizione del sito; il tutto con un consistente impegno finanziario del Comune.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
18/02/2019

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Grazie per l'esclusione dalle

Grazie per l'esclusione dalle attività celebrative per Misterbianco 350° del Concerto di Vito Arena e della sua Suite Monasterium Album 350°.

Vito Arena

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