Proseguono le articolate iniziative promosse dall'assessore alla Cultura Fabio Fatuzzo per celebrare il primo centenario del Futurismo, con specifica attenzione alle esperienze catanesi. Nella monumentale cornice barocca del Palazzo della Cultura (ex Convento di San Placido) s'intensifica il flusso dei visitatori attratti dalla mostra“Riviste e atmosfere futuriste a Catania”, in corso fino all’8 marzo con il seguente orario (da lunedì a sabato ore 9-13, con apertura anche pomeridiana martedì e giovedì, ore 15-18).
ore 18,00 - Seminario Musica futurista e Teatro dell’avanguardia catanese
Introduce: Prof. ssa Rita Verdirame – Università degli Studi di Catania
Interventi:Prof. Fernando Gioviale - Università degli Studi di Catania
Prof. Antonio Marcellino - Università degli Studi della Calabria e di Messina
Dario Miozzi - Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania
Accanto alla colta e raffinata esposizione, ad attrarre il pubblico sono inoltre i seminari, le letture, i concerti e le altre manifestazioni che arricchiscono il progetto, realizzato da Fabio Fatuzzo grazie a preziose sinergie strette con la Biblioteca Regionale, la Facoltà di Lettere e Filosofia, il Teatro Stabile, l’Istituto alberghiero “Karol Wojtyla”, ’Arra e l’Ato 4.
Il prossimo appuntamento è per oggi venerdì 27 febbraio alle ore 18 con il secondo dei tre seminari in programma, coordinati da Margherita Verdirame, docente dell'Università di Catania, er ripercorrere l’influsso del Futurismo su letteratura, musica, teatro, arte, architettura, gastronomia. L'argomento odierno è usica futurista e Teatro dell’avanguardia catanese. Introduce la stessa Verdirame. Seguiranno gli interventi di Fernando Gioviale, anch'egli docente dell'ateneo catanese, Antonio Marcellino (Università degli Studi della Calabria e di Messina), Dario Miozzi (Istituto musicale "Vincenzo Bellini di Catania).
Quindi le “Letture futuriste” curate dal Teatro Stabile Catania e affidate al regista e docente universitario Ezio Donato, direttore della Scuola d'arte drammatica Umberto Spadaro. La performance, in puro stile futurista, ripropone scene inedite tratte dalla produzione di Antonio Aniante.