Sull'eccidio della Diversità

Eppure è successo qualche minuto fa, rispetto ai tempi dell’uomo sulla terra, il martirio e le atrocità, commesse da uomini su altri uomini. E questo mi fa sentire molto triste e vulnerabile. Da sempre, da che ho iniziato a capire e sapere, avverto dei conati di vomito, delle reazioni fisiche di rigetto, ogni qualvolta mi si presentono scene o storie dell’olocausto operate dai rappresentanti nazi-fascisti del popolo tedesco.

Ancora oggi 27 gennaio del 2015, rifiuto l’idea che ciò sia stato possibile, che così tante persone, centinaia e centinaia di migliaia, milioni, di bambini, vecchi, donne e uomini siano stati sottoposti alle peggiori delle peggiori atrocità, desiderare di non vivere più una vita insostenibile, insopportabile, ferocemente assurda.

Nessuno si azzardi a negarla, nessuno si azzardi a dimenticarla, nessuno si azzardi ad offuscarne la memoria. È successo per volontà e per scelta fatta e sostenuta da tanti uomini e donne sorretti da logiche e da pensieri che ne operavano e ne giustificavano l’efferatezza e la crudeltà di uno dei peggiori supplizi inflitti all’umanità. Crudeltà operata con scienza e coscienza con la piena consapevolezza ed intelligenza di far soffrire, uccidere e distruggere così tante persone. Intelligenze brillanti, accademici, scienziati, medici, biologi, chimici, psicologi, religiosi, artisti, tutti al servizio della cattiveria nazifascista. Com’è possibile, com’è stato possibile che l’intelligenza si metta al servizio della spietatezza e della ferocia. Lo sterminio scientifico di malati di mente, di disabili, di malati terminali, di omosessuali, di lesbiche, di ebrei, di comunisti, di bambini orfani, del presunto nemico della razza pura, è stata “un’opera d’arte” elaborata sulle scrivanie del potere, nei palazzi e nelle belle case di uomini e donne dediti ad un pensiero unico: lo sterminio della Diversità.

Che paura, mi trema la terra sotto i piedi, nell’avere la consapevolezza che lo sterminio del Diverso, che avvenga in larga scala o in forme nascoste e meno eclatanti abbia nella realtà la stessa radice, l’intolleranza, il pensiero unico, il rifiuto di guardare l’altro essere vivente negli occhi e il rispetto per la sua vita.

Eppure a 70 anni da quella maledetta storia, le radici di quella maledetta organizzazione criminale continuano a produrre, ancora oggi, pensieri ed azioni che alimentano assurdità e violenze inaudite.

Pasquale Musarra

tags: 

Commenti

LIno, condividiamo in pieno!

Lino, condividiamo in pieno! E la tua vulnerabilità e la tua paura sono le nostre; ma anche la tua ansia e ricerca, la fame e sete di verità, giustizia, pace, libertà, fraternità, uguaglianza, tolleranza, convivenza civile, rispetto per la Vita e la dignità umana, meritano di essere soddisfatte. Un mondo migliore è possibile, e tocca a ciascuno di noi contribuire a costruirlo, nella diversità, perseguendo anche l'utopia, e tu sei tra questi. Un abbraccio.

Roberto Fatuzzo

Pagine