A Misterbianco, il ritorno solenne del "Sacro Velo" di Sant'Agata

Sacro VeloQuel “Sacro Velo” di Sant’Agata che il 13 marzo 1669 arrivò nell’antica Misterbianco investita dalla devastante lava dell’Etna, portato in processione benedicente e “salvifica” per la forte fede degli abitanti, e poi riportatovi successivamente più volte, è ritornato solennemente al sito archeologico di “Campanarazzu” e nella Chiesa Madre di una volta, in occasione del 350° anniversario di quei tragici eventi significativamente definiti “la grande ruìna”.

Per la perdurante indisponibilità della chiesa Madre, chiusa da sei mesi per inagibilità, in mattinata il Velo portato a Misterbianco dal parroco della Cattedrale di Catania mons. Barbaro Scionti era arrivato alle 9,30 alla piccola chiesa di S. Lucia, festosamente accolto dai fedeli, bambini e scout con bandierine e dallo scampanìo delle chiese del centro. Il parroco Giovanni Condorelli e mons. Scionti hanno ricordato la grande fede degli avi (che in fuga salvarono e portarono con sé campana, opere, registri e beni comuni), il martirio della giovane Agata, e il Velo quale segno di protezione, sostegno e intercessione della Santa «non solo di fronte a eruzioni e terremoti, ma anche in ogni situazione di sconforto» per i credenti; poi l’esposizione della reliquia alle preghiere e la prima Messa.

Nel pomeriggio, dalla stessa chiesa di S. Lucia si è mossa alle 15,30 la grande e “spettacolare” processione con la reliquia del Velo della patrona della Diocesi - con la partecipazione del Comune, istituzioni, religiosi, forze dell’ordine, Confraternite, “Cerei” e “Partiti” rionali, associazioni di volontariato e molti fedeli - fino alla chiesa dissepolta “Santa Maria de Monasterio Albo” a Campanarazzu. Un lungo "pellegrinaggio" di circa 5 km, per raggiungere quei “luoghi della memoria” tanto cari ai misterbianchesi, accolto all’arrivo dal sindaco Nino Di Guardo e dall’Arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina, che ha presieduto la Messa con parole di conforto e speranza alla comunità riunita. Momenti rari di fede e di comprensibile emozione collettiva.

Una giornata indimenticabile, con un fiorire di iniziative rievocative. Aperto anche il pregevole “Museo d’Arte sacra”, sottostante la cripta dell’attuale chiesa Madre, custodia di attrazioni artistiche e “storiche” che hanno già lasciato stupefatti molti visitatori. Ed è stato attivato uno speciale annullo filatelico postale, presso la sede della Fondazione Monasterium Album, a ricordo della nuova visita del “Velo”. Fino ad ottobre, è tempo di “celebrazioni”.

Domenica, poi, con il CAI, scienza e cultura ad arricchire con escursioni guidate e preziose informazioni un patrimonio storico, naturalistico e spirituale da tramandare.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
28/04/2019

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