Promossa dalle associazioni SiciliAntica Misterbianco, guidata da Angelo Battiato, e da “Immagina”, di Motta Sant’Anastasia, coordinata da Matteo Gallone, s’è svolta la presentazione del romanzo, “La danza del canto”, del regista-scrittore Gianni Scuto, in un’accattivante aria bohémien.
Il “caffè letterario” parigino di un tempo è stato idealmente trasferito a Motta Sant’Anastasia in occasione della presentazione del romanzo del regista-scrittore catanese, “costruito” sui quadretti di “Scene della vita di Boemia” di Henry Murger e sull’opera “La Bohème” di Giacomo Puccini (su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa). Entrambe le opere ritraggono la vita sregolata e antiborghese di artisti e letterati anticonformisti della Parigi fra il 1830 e il 1840, calati però nel 1968, in particolare nei giorni cruciali del maggio francese. L’evento culturale di Motta, con l’occhio fedele al libro di Scuto, ha fatto quindi rivivere non solo l’atmosfera bohémienne ma anche quella filosofico esistenzialista e rivoluzionaria della ribellione studentesca sessantottina in un riuscito amalgama di musica, canto, recita e suggestioni letterarie che il dialogo fra il professore Pino Pesce e lo scrittore ha ben messo in luce attraversando circa due secoli di storia francese: dalla grande rivoluzione alla contestazione globale del 1968.
“Un profluvio quasi fantasmagorico” – come ha detto Pesce – che ha fatto accomodare nel salotto letterario del caffè: Jean Paul Sartre, Juliette Greco, Edith Piaf, Charles Aznavour Jacques Prévert, e tanti altri: rivoluzionari francesi, letterati, filosofi, artisti ed intellettuali bohémiens dell’Otto e del Novecento. L’atmosfera scapigliata, esistenzialista da chansonnier atipico la si deve anche alle artiste Giada Circonciso, attrice, Marcella Marino, attrice, e Gloria Santangelo, cantante, che hanno arricchito l’evento culturale.