Campanarazzu - Per la prima volta si celebra messa dopo 347 anni

Antica Chiesa Madre - MisterbiancoOggi (per domenica) per la prima volta dalla sua rinascita, dopo essere stata sepolta per oltre 347 anni da dieci metri di basalto lavico in seguito alla colata lavica del marzo del 1669, all’interno della chiesa di Campanarazzu sarà celebrata nuovamente una messa.

E’ un evento unico ed eccezionale per tutta la comunità di Misterbianco che si riappropria del proprio passato, di un luogo tanto caro ai cittadini che cercarono di salvarlo, in quei concitati giorni di fine marzo del 1669, con ogni mezzo arrivando pure ad ostruire le porte per deviare la lava, ma non ci riuscirono. La imponente colata lavica che raggiunse anche il castello Ursino di Catania, si ammasso da nord sul muro perimetrale della navata, entrando alla fine dal tetto e ricoprendola interamente. Restò sopra le lave solo il campanile fino al terremoto del 1693 che ne distrusse la parte sommitale, a ricordare l’antico comune e che in quel luogo c’era la chiesa Madre.

Da sempre i misterbianchesi hanno frequentato quel luogo, il cui campanile ha dato il nome all’intera contrada, ed in tutti vi è stata la voglia di sapere come era adornata la chiesa, quanto era grande, cosa contenesse.

Un desiderio coltivato fino al secolo scorso da alcuni appassionati di storia locale, ormai da tempo scomparsi come Peppino Belfiore, Nino Giuffrida Condorelli e Domenico Privitera che credevano in un sogno che adesso si è avverato.

Ci sono voluti oltre dieci anni e due ingenti finanziamenti regionali, di cui si era fatto promotore lo scomparso on. Lino Leanza, per riportare alla luce questo luogo, facendo emergere dall’oblio una architettura rinascimentale ed una gotica che fanno risalire la realizzazione della chiesa al XIII sec.
Questo luogo così affascinante è il primo caso di scavo archeologico sotto il basalto lavico, riportando alla luce altari, colonne, pavimento e 13 cripte sepolcrali. In sostanza il tempo si è fermato al 1669 e lo stesso altare centrale, eretto prima del concilio di Trento, sembra voler anticipare il concilio Vaticano II, quasi fosse pronto per riemergere al passo con i tempi con una mensa rivolta verso i fedeli.

Per celebrare la ricorrenza per tutta la mattinata sarà possibile visitare il luogo con l’ausilio di guide e dalle ore 11,00 all’interno della chiesa, che adesso potrebbe riappropriarsi del suo originario nome di “S. Maria de Monasterio Albo” funzionerà un ufficio postale con uno speciale annullo filatelico e dopo la messa, dove sull’altare ritornerà la croce in argento oggi custodita nel museo d’arte sacra, si svolgerà un concerto di canti mariani.

Carmelo Santonocito
La Sicilia
03/07/2016

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