Misterbianco e il rischio idrogeologico

Zona commercialeIn un periodo in cui gli eventi naturali “puniscono” inesorabilmente sempre più spesso abusi e omissioni dell’uomo e delle istituzioni, che la città e la provincia di Catania siano tra le più esposte d’Italia al rischio idrogeologico è ormai notorio. A che punto siamo sul piano degli interventi di programmazione prevenzione e contrasto, trova ad oggi purtroppo risposte innegabilmente desolanti.

Da Misterbianco si sono ripetuti ad esempio, finora invano, allarmi giustificati sui fortissimi ritardi nella realizzazione del cosiddetto “canale di gronda” - eterna “incompiuta” seppur finanziata - che consentirebbe un sufficiente deflusso delle ricorrenti acque piovane che si riversano copiose anche dai territori a nord del capoluogo. Acque che ad ogni pioggia abbondante allagano strade, piazze, svincoli, opifici, come nella zona limitrofa a Monte Po, corso Carlo Marx, via Aldo Moro e l’intera zona commerciale nonchè frazioni come Lineri e Poggio Lupo. Ma il tempo sembra scorrere invano o quasi, tra inerzia e burocrazia, scarsissime risorse degli Enti locali e continuo prodigarsi forzato degli encomiabili volontari della protezione civile ad ogni evento calamitoso.

Tra le cose da fare e finalmente in programma, grazie a un recente finanziamento regionale di 300 mila euro, il Comune di Misterbianco può intanto realizzare il suo progetto per l’ampliamento e adeguamento al meglio possibile del ridottissimo canale “Nunziatella” , uno snodo critico purtroppo talmente angusto da non potere smaltire le abbondanti acque piovane per immetterle sul canale catanese “Acquicella”, causandosi sistematiche occlusioni e pesanti allagamenti ormai “abituali” tra Monte Po e la zona Mezzocampo col corso Carlo Marx, investendo la zona commerciale con seri pericoli e danni ad automobilisti e aziende. La ricezione di una maggiore portata d’acqua, nell’attuale “punto di sfogo” delle piogge, potrà indubbiamente alleviare la situazione e ridurre i danni. Molti ipotizzano ulteriori occlusioni avvenute a suo tempo nella realizzazione della “superstrada” per Paternò. Altri problemi di allagamento da insufficiente deflusso, più volte da noi documentati con immagini eloquenti, si registrano sistematicamente nell’area misterbianchese di Auchan.

Per il resto, non si sa se e quando il Comune potrà allacciarsi al citato e atteso “canale di gronda” nel punto finora individuato; “canale” che poi tra l’altro dovrebbe teoricamente a quanto pare confluire – salvo eventuali variazioni ai progetti iniziali - in quella contrada Cubba segnalata da tempo (non solo da geologi) come “ad alto rischio e vincolo idrogeologico”. Quella zona (in buona parte argillosa?) su cui insiste il primo nucleo del noto “depuratore consortile” commissariato e finanziato, al futuro servizio di un’area di 11 Comuni e circa 150 mila abitanti - che sono tuttora peraltro in grandissima parte senza fognature - e che ha registrato due frane nell’ultimo decennio, ma che le recenti ispezioni regionali hanno ufficialmente dichiarato “idonea”; un’area dove dovrà anche essere ampliato e completato con fondi europei il “centro di compostaggio dei rifiuti umidi” di Misterbianco, dopo una conferenza dei servizi avvenuta in Regione, e a pochi passi dalla quale, più sotto, è in costruzione un grande “polo sanitario d’eccellenza”, un centro oncologico privato da molti segnalato «a due passi dal torrente Cubba e a ridosso dei suoi affluenti». Tra leggi, “carte”, progetti e “allarmi”, speriamo bene...

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
13/11/2018

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