La Commissione Bilancio accelera sulla "rottamazione" delle cartelle esattoriali comunali

Tributi MisterbiancoCon una nota indirizzata al segretario generale e al dirigente del Servizio Tributi del Comune di Misterbianco, la V^ Commissione consiliare Bilancio (presieduta da Maria Antonia Buzzanca e composta dal vice presidente Aldo Giuseppe Parrinello e dai consiglieri Serafino Caruso, Paolo Orlando, Marcello Russo, Nunzio Santonocito e Gisella Vittorio), ha chiesto l’urgente predisposizione del necessario regolamento e della relativa proposta di deliberazione per l’adesione alla “rottamazione” delle cartelle esattoriali” sulle imposte comunali iscritte a ruolo fino al 2016, e la successiva trasmissione in Commissione e al Consiglio comunale.

Misterbianco è tra la stragrande maggioranza dei comuni siciliani a non aver provveduto nei tempi prima prescritti (1 febbraio 2017) su questa delicata materia, e anch’esso potrà ora avvalersi della proroga utile - prevista dal decreto legge governativo del 9 febbraio scorso – al 31 marzo prossimo, data di scadenza del termine per la presentazione del bilancio di previsione degli Enti locali. Ma occorre avviare e perfezionare con la massima urgenza tutto l’iter necessario per pervenire alla deliberazione conclusiva in tempo utile da parte del Consiglio comunale, per rendere possibile l’importante agevolazione a cittadini e imprese (rateizzazione fino al 30 settembre 2018 dei tributi locali dovuti, con sanzioni e interessi ridotti sugli importi oggetto delle ingiunzioni di pagamento). Un’opportunità da cogliere e una sfida da vincere (per l’amministrazione e le opposizioni) a beneficio della cittadinanza di Misterbianco in un periodo di grave crisi.

Sulla questione, era già intervenuta subito dopo il decreto l’Associazione “Attiva Misterbianco”, che con l’occasione aveva rilanciato anche la propria proposta – già avanzata un anno e mezzo fa in sede di “bilancio partecipativo” del Comune - di approvare in città il cosiddetto “baratto amministrativo”, che prevede la riduzione dei tributi locali nei confronti delle famiglie più disagiate, mediante una sorta di “compensazione” con un’attività lavorativa prestata a fini sociali in favore della collettività. Ne era seguita una petizione, rimasta ad oggi senza esito.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
17/02/2017

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