La gente non crede più alle promesse. Il rischio è che si screditi l’istituzione

GettoniLo scorso settembre, ho scritto sul quotidiano “LA SICILIA”, con il quale collaboro da oltre venti anni, un articolo sul Consiglio Comunale riportando di una seduta movimentata, dove è volata, forse, più che qualche parola di troppo. Nello stesso articolo ho anche fatto riferimento ai gettoni dei consiglieri comunali e da quel momento non è trascorso giorno, ed anche i dati di lettura del pezzo sul questo sito lo confermano, che qualcuno mi fermasse per strada per parlarmi dell’argomento “gettoni” e non della “zuffa”.

“Probabilmente avrò fatto centro con l’argomento”, mi sono ripetuto tra me; ma quando ho incontrato alcuni consiglieri ho compreso che c’era di più oltre al consenso dei lettori, in quanto alcuni dei nostri rappresentanti, tra una battuta ed un sorriso esprimevano il loro disappunto per essere stati messi “alla berlina”.

La cosa mi ha sorpreso alquanto poiché quello che ho scritto va avanti da quasi 15 anni, ma forse averlo scritto (non era la prima volta) in questi giorni e non solamente discusso davanti al bar ha fatto scoppiare il caso “gettoni” che ritengo, non riguarda esclusivamente il costo del singolo gettone, ma il perché si arriva ad un accumulo che fa gridare allo scandalo, che porta movimenti alla raccolta delle firme, alle discussioni sulla rete etc.

Credetemi, anche se simili comportamenti sono da tempo di mia conoscenza (negli anni Novanta mi dimisi da segretario delle commissioni consiliari e non volli più saperne) le reazioni positive della gente mi hanno favorevolmente impressionato, vuol dire che la sensibilità dei cittadini rispetto al passato è cambiata, anche perché da settimane non si parla altro che del costo della politica.

Purtroppo a cambiare è stata solo la sensibilità dei cittadini e non quella della gran parte dei consiglieri comunali, che benché avessero preso un impegno formale in campagna elettorale di abbassare le spese della politica, ridursi le indennità, non solo non lo hanno fatto, ma continuano “a raffica” a convocare le commissioni consiliari per raggiungere il tetto massimo delle indennità e di conseguenza i soldi da poter incassare singolarmente ogni mese.

Certamente qualche giovane consigliere comunale, con la dovuta lealtà, mi ha comunicato il proprio disagio per essere stato accomunato ad altri quando i propri comportamenti sono diversi. Francamente mi dispiace, ma in 30 o 40 righe di giornale si suscita il caso e non si fa il resoconto dei nomi anche perché ognuno fa la sua parte e se il cronista racconta quanto accaduto, il consigliere comunale delibera.

Basta una semplice proposta di delibera per ridurre il numero delle commissioni consiliari ed evitare il moltiplicarsi delle riunioni o per diminuire le indennità. Ma nessuno, pur avendolo promesso, lo ha fatto, ne che si tratti di un consigliere della maggioranza che della minoranza.

Discorso a parte per il sindaco e la sua giunta ed il presidente del consiglio comunale, che invece hanno rispettato la promessa sin dal loro insediamento, contribuendo con il loro gesto a rendere credibile la politica, anche se sono convinto che il capo dell’amministrazione in genere, si chiami Di Guardo, Caruso, Condorelli dovrebbe percepire una indennità di molto superiore a quella che in realtà il comune gli liquida, non solo per le responsabilità assunte ma anche per il tempo che gli dedica quotidianamente.

La politica in queste settimane è sotto mira dell’opinione pubblica per quello che i “partiti” hanno permesso di fare ai loro ed ai nostri rappresentanti, facendo crescere l’antipolitica in seguito a comportamenti di squallidi personaggi che hanno approfittato della loro posizione.

Purtroppo mancando di fatto i partiti, ridotti a singoli personalismi, nessuno dei nostri rappresentanti esercita il proprio ruolo per il quale è stato eletto (scusate la generalizzazione, anche se non tutti sono uguali) lasciando spazio a simili comportamenti che soprattutto i giovani dovrebbero condannare.

Ma è possibile che nel momento in cui le famiglie fanno sacrifici per andare avanti, i politici chiedono a noi tutti di stringere la cinghia, i giovani sono sempre alla ricerca di un impiego che non c’è, la televisione ogni giorno ci tempesta delle montagne di soldi pubblici spesi inutilmente ed illegalmente a Misterbianco c’è ancora chi abbia l’unico pensiero di convocare “a raffica” le commissioni consiliari per raggiungere il tetto massimo dei gettoni da incassare a fine mese?

Possono i consiglieri comunali continuare ad esercitare così il loro mandato, con riunioni di commissioni consiliari di pochi minuti per incassare il tetto dei gettoni consentiti e poi chiedere ai cittadini di pagare di più L’IMU e l’addizionale Irpef?

Continuando così, non si sprecano solo le risorse pubbliche, che per la verità sono poche per tutti i comuni, ma si deteriora l’immagine della istituzione comune.

Personalmente, se volete sapere come la penso, non sono per la riduzione del gettone, ma non condivido il metodo di accaparramento delle presenze ed il fatto che i consiglieri per raggiungere il loro obiettivo, cioè il massimo dell’indennità possibile, continuino a convocare le commissioni consiliari.

Poi, se non si ha la sensibilità istituzionale da parte dei consiglieri comunali per evitare comportamenti non in linea con il mandato assunto, allora chiederemo a loro di diminuirsi il gettone, non del 20, ma del 50 per cento.

Il consiglio comunale di Misterbianco, ma anche quello di altri comuni simili, costa al bilancio, solo per le indennità, oltre 330 mila euro l’anno, che tramutate nelle vecchie lire sono oltre 600 milioni, una cifra che ancora oggi fa effetto a sentirla anche a distanza di dieci anni dal pensionamento della vecchia valuta.

A questo importo bisogna aggiungere poi i costi per il funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari convocate una dietro l’altra e cioè, i rimborsi alle ditte per i consiglieri comunali che sono lavoratori dipendenti, il costo del personale interno dell’ente, (impiegati, messi notificatori, segretari di commissione, commessi) la pulizia ed energia elettrica dei locali destinati allo scopo, il consumo di carta e fotocopie, la manutenzione ordinaria dei locali, le missioni etc.

Una spesa complessiva di circa un milione di euro all’anno che in gran parte potrebbe essere risparmiata se la politica facesse un uso legittimo delle proprie prerogative, evitando di trasformarsi in “casta”.

La politica è servizio e non lo strumento per assicurarsi lo stipendio, come nell’ultimo mese di settembre, quando i consiglieri, tranne poche eccezioni, hanno messo in tasca circa 1.350 euro al mese, come risulta dal sito del comune.

Ma oltre al danno c’è la beffa, perché anche se il comune non paga oltre un certo tetto di spesa i gettoni accumulati, deve comunque pagare alla ditta da cui dipende il consigliere comunale che è dipendente, le ore di assenza anche quelle al di sopra del tetto delle presenze.

E’ possibile tutto ciò in un momento come questo?

Perché mi chiedo i consiglieri comunali dovrebbero risentirsi di quattro righe su un articolo di giornale e non preoccuparsi invece dell’uso distorto che essi fanno del loro mandato?

Tutto ciò ha determinato questo mio intervento, che non è per far crescere l’antipolitica, ma per riportare la politica sui corretti binari perché è giusto pagare l’indennità a chi svolge e dedica parte del suo tempo al servizio dei cittadini, ma non è giusto ed è immorale abusarne.

Lunedì scorso il Presidente del consiglio comunale Nino Marchese, consapevole del momento di sfiducia nei confronti dell’istituzione, mi chiedeva nel corso di un incontro casuale, come potere evidenziare all’esterno il lavoro del Consiglio comunale che ha evaso tutto l’ordine del giorno. Discorso legittimo quello del Presidente, anche se tutto ciò non fa notizia, in quanto le istituzioni sono chiamate ad assolvere il loro mandato; ma mi sono ugualmente reso disponibile, come ho fatto da sempre, ad evidenziare di più in futuro decisioni del consiglio che vanno incontro alle richieste ed alle aspettative dei cittadini.

La decisione come sempre è nelle mani di chi ha il potere di delibera, a loro spetta far seguire alle parole i fatti.

Carmelo Santonocito

tags: 

Commenti

http://www.facebook.com/photo

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=505424692819257&set=o.209512007129&type=1&relevant_count=1&ref=nf    L'istanza al Sindaco come vede e' stata gia' presentata

Salvatore Di Martino

Vorrei approfittare di questo

Vorrei approfittare di questo pensiero espresso così magistralmente dall'amico Santonocito per ribadire quello che ho già accennato in altra sede. Ho visionato che tre consiglieri comunali si apprestano ad andare a Bologna per degli aggiornamenti su argomenti che riguardano il consiglio. Quale migliore occasione per dimostrare la buona volontà e l'attaccamento al paese sarebbe andare a Bologna si, ma senza gravare sulle casse del Comune. Se veramente si dovesse trattare di argomenti interessanti andate a vostre spese e dimostrerete il vero disinteresse per una "gita di piacere"; i cittadini vi sarebbero grati di questo, specie in questi periodi di malessere generale. Grazie anticipatamente.

Enzo Messina

non so perché, ma ho come l

non so perché, ma ho come l'impressione che su certi argomenti (vedi $$$) i nostri consiglieri comunali perdono il loro indomito vigore così ostentato durante le sedute del consiglio.
Il consigliere Parrinello non ha nemmeno risposto alla mia semplice richiesta di usare il denaro, anticipato dal Comune per la "missione a Bologna", con discreta parsimonia. 
www.misterbianco.com/comment/200#comment-200

Pietro Santagati

speriamo che ai consiglieri

speriamo che ai consiglieri ed a tutti quanti rivestono ruoli e incarichi pubblici venga un sussulto tempestivo, concreto e tangibile di dignità e credibilità..... che contagi positivamente anche i privati....

Roberto Fatuzzo

Pagine