Consiglio, maggioranza latitante

Consiglio ComunaleIl Consiglio comunale di Misterbianco approva alcune delibere riguardanti il settore dei servizi sociali grazie alla presenza in aula della minoranza.

E' la seconda volta che avviene da quando, la scorsa primavera, il Consiglio è stato rinnovato, ma questa volta, e l'assemblea si riuniva in seconda convocazione dopo la seduta deserta del lunedì, mancavano ben otto consiglieri di maggioranza e il numero legale era assicurato in aula da un consigliere del Pds-Mpa e uno del Pd.

La minoranza a questo punto è rimasta in aula e ha consentito il voto delle delibere e l'approvazione dei verbali precedenti, ma sia il capogruppo di «Famiglia lavoro e solidarietà», Marco Corsaro, che Matteo Marchese, del Pds-Mpa, hanno evidenziato che la maggioranza in Consiglio si è ormai liquefatta ad appena sei mesi dal voto.

E' probabile che quanto accaduto martedì sera sia da collegare al recente risultato elettorale, dal momento che sono diversi i gruppi che spingono sul sindaco Nino Di Guardo per una modifica della rappresentanza in Giunta.
Da notare che erano assenti i tre consiglieri del gruppo «Misterbianco Libera» e i due del gruppo Udc, oltre a tre consiglieri degli altri gruppi che sostengono la maggioranza.

Il presidente del Consiglio, Nino Marchese, ha voluto ringraziato tutti i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza per aver fatto in modo che la seduta non andasse deserta, riservandosi di organizzare un pubblico comizio per rendere noto alla cittadinanza il lavoro svolto in questi mesi.

Le parole del presidente, comunque, non placano il malcontento dei consiglieri, che rivendicano un impegno diretto dell'amministrazione della cosa pubblica. Inoltre, la diretta militanza di alcuni consiglieri nella recente campagna elettorale, ha evidenziato una maggioranza trasversale all'interno del Consiglio comunale, che può contare su 16 o 17 consiglieri di aria Udc su trenta.

Cosa succederà è ancora presto per dirlo, anche perché alcuni eletti nelle file della minoranza hanno fatto sapere di volere restare all'opposizione nel rispetto del risultato elettorale.

Carmelo Santonocito
La Sicilia
02/11/2012

tags: 

Commenti

Ma il gettone di presenza se

Ma il gettone di presenza se lo sono ridotti questi coraggiosi consiglieri? o ancor meglio hanno rinunciato a tale emolumento?

La cittadinanza attende con fiducia questo significativo segnale, frutto di una incondizionata volontà e presa di coscienza di ciascun membro del consiglio consapevole dei veri valori della politica intesa come servizio a favore del popolo che rappresentano.

Pasqualino Longo

Non solo non se lo sono

Non solo non se lo sono ridotti, ma la cosa più simpatica, se così si può dire, è che molti di quei consiglieri assenti hanno registrato la loro presenza per aver accreditato il gettone e poi sono andati via. Ancora una volta alcuni dimostrano di non avere un minimo di sensibilità nei confronti delle difficoltà del comune che poi si riverberano su noi cittadini. Ho scritto che il problema non è tanto abbassarsi il gettone, anche se in questi momenti è di vitale importanza, ma il vero problema sono le convocazioni a raffica delle commissioni consiliari che fanno impallidire chiunque e lievitare come non mai le spese. Il comune il mese scorso ha sborsato oltre 40 mila euro di rimborsi, vedremo questo mese...

Carmelo Santonocito

sbaglierei se dicessi che la

sbaglierei se dicessi che la responsabilità politica di questo scempio è dei capigruppo e soprattutto del presidente del consiglio?

Pietro Santagati

Che vergogna!!! Al dire il

Che vergogna!!! Al dire il vero è che siamo stati noi a votare queste persone. Ci vorrebbe un Beppe Grillo Misterbianchese, si vede che queste persone non hanno ancora capito niente. Vedrete che verrà anche il loro momento di essere cacciati.

Giuffrida D.

Forse a volte è meglio non

Forse a volte è meglio non sapere certe cose, rimango incredulo e meravigliato, ma non mi spiego perchè questo atteggiamento, poco serio.

Pasqualino Longo

Si è sbagliatom dare la colpa

Si è sbagliato a dare la colpa ai capigruppo ed al presidente del consiglio comunale. Loro probabilmente hanno una responsabilità morale, ma sono i presidenti delle commissioni consiliari che convocano a raffica le commissioni. Stamani in comune, come ogni mattina, ci sono le riunioni di commissione. Sapete quanto è durata una riunione per qualche consigliere? unminuto e mezzo, il tempo di entrare, prendere la presenza ed andare via. Proprio questo pomeriggio ero ospite del presidente del consiglio comunale che mi offriva un caffe e sono entrati un assessore ed un consigliere comunale al quale ho ripetuto le stesse cose che scrivo e dico da mesi. Si può continuare così quando la barca affonda? E' possibile convocare riunioni solo per prendere il gettone? Ho detto pure che a Binacavilla dieci consiglieri comunali sono stati rinviati a giudizio per questo comportamento e che in un altro comune, non ricordo quale, consiglio e giunta avevano deciso di non prendersi nessuna indennità per questi ultimi due mesi in modo da non fare andare in dissesto il comune. Da noi invece solo di indennità oltre 40.000 euro. Mi auguro che qualcuno più autorevole di me, alzi la voce e faccia riflettere i consiglieri comunali.

Carmelo Santonocito

la responsabilità personale è

la responsabilità personale è chiaramente di questi anonimi consiglieri galantuomini. tuttavia mi permetto di insistere, la responsabilità politica di questo scempio è dei capigruppo e del presidente del consiglio che permettono queste pratiche indegne.

Pietro Santagati

Nel Comune di Reggio Calabria

Nel Comune di Reggio Calabria negli anni 90', ricordo che ho partecipato ad un'attività di indagine per fatti simili, che vedevano convolti a vario titolo diversi esponenti del consiglio comunale

AL RIGUARDO MI PREME SOTTOLINEARE QUANTO SEGUE:

 La legge finanziaria 2008, n. 244 del 24 dicembre 2007, ha stabilito con l’art. 2, commi 24 e 25, norme che modificano la disciplina dello status dei Consiglieri prevista, in particolare, dagli artt. 81, 82, 84 e 86 del Testo Unico degli Enti locali - D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.
Modifiche art. 82 del D.L.gs 267/2000
Indennità e gettoni di presenza
Le modifiche apportate alle disposizioni dell’art. 82 del Testo Unico sono le seguenti:
a - è stato modificato il comma 2: i Consiglieri comunali hanno diritto a percepire, nei limiti previsti dalla normativa, un gettone di presenza per la partecipazione a Consigli e Commissioni. In nessun caso l’ammontare dei gettoni di presenza percepito nell’ambito di un mese da un Consigliere può superare l’importo pari ad un quarto (finora il limite era un terzo) dell’indennità mensile di carica prevista per il rispettivo Sindaco dalle norme vigenti.
b - è stato abrogato il comma 4 dell’art. 82: stabiliva che lo statuto ed il regolamento potevano prevedere che al Consigliere competeva, a richiesta, la trasformazione del gettone di presenza in un’indennità di funzione, sempre che tale regime di indennità comportasse per l’Ente pari o minori oneri finanziari rispetto alla corresponsione dei gettoni;
c - è stato abrogato il comma 6 dell’art. 82: prevedeva la cumulabilità delle indennità e dei gettoni di presenza dovuti per mandati elettivi presso Enti diversi e ricoperti dalla stessa persona;
d - è stato modificato il comma 11 dell’art. 82: dal 1° gennaio 2008 non è più prevista la facoltà del Consiglio di deliberare l’incremento dei gettoni di presenza dei Consiglieri. Il nuovo comma 11 non ha effetto retroattivo e quindi fa venir meno tale facoltà solo per il futuro. Sono pertanto fatti salvi gli incrementi disposti dai singoli Enti prima dell’entrata in vigore della legge finanziaria 2008. L’ammontare complessivo dei gettoni di presenza percepiti nell’ambito di un mese, anche nella misura già incrementata, non può comunque superare l’importo pari ad un quarto dell’indennità di funzione del Sindaco o del Presidente della Provincia.
A tale proposito è opportuno richiamare l’art. 12 del DM 119 del 2000 che, in riferimento alle parametrazioni percentuali previste nello stesso decreto, dispone che le stesse si riferiscono in ogni caso agli importi delle indennità di funzione del Sindaco e del Presidente di Provincia determinati dal decreto senza tener conto dell’indennità in concreto fissata, in eventuale aumento o riduzione (ex comma 11). In sintesi, tale indennità di riferimento si determina secondo quanto previsto per fascia di abitanti dalla Tabella A, maggiorata delle percentuali - cumulabili - previste dall’art. 2 del DM e qualora ricorrenti (+5% Comuni turistici, + 3% se entrate proprie Enti sono superiori alla media regionale, + 2% se spesa corrente pro-capite è superiore media regionale).
I gettoni di presenza sono corrisposti per l’effettiva partecipazione alle adunanze del Consiglio o di commissioni. Cessa pertanto la corresponsione del gettone di presenza per le sedute alle quali il Consigliere figurava assente giustificato, prevista dall’abrogato quarto comma dell’art. 82, che ha cessato tutti gli effetti la sua efficacia. L’entrata in vigore delle norme suddette dal 1° gennaio 2008 è stabilita dall’art. 3, comma 164, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
È, infine, opportuno richiamare le disposizioni di cui all’art. 1, comma 54 della legge n. 266 del 2005, che avevano rideterminato gli emolumenti degli Amministratori locali in riduzione del 10% rispetto all’ammontare previsto alla data del 30 settembre 2005.

Ma i consiglieri in carica sono a conoscenza dei diritti e obblighi di legge?

Pasqualino Longo

Caro Longo le ricordo che in

Caro Longo le ricordo che in Sicilia non vige il testo unico sui Comuni, ma l'OREL cioè l'ordinamento regionale enti locali in quanto da noi in Sicilia, la regione ha legislazione prevalente sui comuni e vara leggi proprie che sono diverse da quella nazionale, in applicazione del nostro Statuto che è legge costituzionale dello Stato Italiano.

Il problema non è giuridico ma politico. La parte giuridica la lascio a chi abusa della legge regionale per ricavarne maggior profitto. Nel frattempo, chiarisco a Santagati che nulla possono fare, in forza del loro status, i capi gruppo ed il presidente del consiglio comunale per evitare queste "pratiche indegne". Ripeto, loro hanno una responsabilità morale ed anche politica, ma non possono giuridicamente impedire ad un presidente di commissione consiliare permanente di convocare le riunioni, anche a raffica.

Carmelo Santonocito

è fin troppo chiaro che il

è fin troppo chiaro che il problema è politico. tuttavia considerando anche la sua testimonianza, se è vero che tutti sanno ma nessuno interviene, sul piatto c'è qualcosina in più di una piccola mancanza di moralità...

il presidente, solo per fare un esempio banale, potrebbe scrivere una lettera pubblica ai consiglieri tipo "monito", sarebbe un piccolo gesto politico...

Pietro Santagati

Concordo con Lei sulla

Concordo con Lei sulla possibilità di intervento, non solo del Presidente del Consiglio comunale ma anche del Sindaco o delle segreterie dei partiti, se queste esistono ancora.

Carmelo Santonocito

Ringrazio Carmelo Santonocito

Ringrazio Carmelo Santonocito per la corretta precisazione, in effetti non avevo attenzionato l'argomento della legislazione Sicilia intesa come Regione a Statuto Speciale.

Ad ogni buon fine attendo fiducioso una inversione di tendenza da parte dei componenti di questo Consiglio Comunale

Pasqualino Longo

Il Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle Misterbianco (con questo già rispondo al sig. Giuffrida), nell'ambito delle sue attività denominate "fiato sul collo" , da 6 mesi presenzia i consigli comunali, indaga sulle delibere settoriali ed ha recentemente richiesto i verbali delle commissioni consiliari. Questi ultimi ci sono stati negati per "mancanza di un interesse concreto ed attuale" ai sensi degli artt. 25 L.R. 10/91 e 22 L. 241/90. Come dire: ma che vi interessa? Una scusa come un'altra per evitare di rendere pubblici dei verbali che probabilmente, se sottoposti ad indagine, potrebbero, come nel caso di Biancavilla evidenziato da Carmelo Santonocito, evidenziare degli illeciti. Purtroppo per loro, abbiamo tra le nostre fila tre avvocati, tre deputati catanesi alla Regione e tanta voglia di raggiungere l'obiettivo. A mali estremi, presenteremo un esposto alla Corte dei Conti. La speranza è di non dover giungere a tanto. Quando sollevammo il problema dei rimborsi, che alcune ditte (troppo spesso intestate a parenti o amici) richiedevano in qualità di datrici di lavoro di consiglieri "in aspettativa" più o meno fittizia, le richieste di rimborso sparirono dagli uffici comunali. Allo stesso modo, speriamo che sollevando il problema delle fittizie commissioni consiliari, esse cessino in breve tempo. Altrimenti, presto avranno bisogno di un buon avvocato.

Agatino Nastasi
(Portavoce Movimento 5 stelle Misterbianco)

Pagine