La retribuzione record - più le spese - a Riccardo Tenti e Maurizio Cassarino, chiamati dalla prefettura a gestire due aziende e la chiusura di una discarica (peraltro ancora aperta dopo un anno) in seguito a un'inchiesta su presunte tangenti nel settore rifiuti. Il deputato Pd Berretta presenta un'interrogazione ad Alfano. Il capo di gabinetto del Prefetto: "Compensi disposti in assenza di un regolamento, informato anche Cantone". Disattese le linee guida dell'Anac.
Sicuramente è un fatto storico, per Misterbianco, la presentazione in Consiglio Comunale della mozione di sfiducia alla Giunta Di Guardo, al di là del mero calcolo numerico e cabalistico. E’ infatti la prima volta, nella storia politica della città, che si tenta, con la normativa vigente, di sfiduciare il sindaco prima della naturale scadenza del suo mandato amministrativo. E, d’altronde, se è una “parte” del Consiglio Comunale a voler “sfiduciare” il sindaco, è come se fosse una “parte” della città a volerlo.
Facciamo un po' di chiarezza. In primis appare opportuno spiegare che cosa è l’interdittiva antimafia prefettizia. Prendendo spunto dalla sentenza del Consiglio di Stato sezione giurisdizionale L’interdittiva prefettiva antimafia, quale misura a carattere preventivo, prescinde dall’accertamento di singole responsabilità penali nei confronti di soggetti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione.
Tanto tuonò che piovve. A Misterbianco, non è stato certamente un fulmine a ciel sereno, perchè le nubi c’erano già eccome. Ora è ufficiale, la richiesta di dimissioni nei confronti del sindaco Nino Di Guardo – preannunciata in Consiglio, in comizio, su manifesti e sui social nelle scorse settimane - si è tramutata in una mozione ufficiale di sfiducia presentata e protocollata ieri mattina al Comune da parte di 13 consiglieri di opposizione, che ne chiedono la discussione in Consiglio comunale. Firmatari sono i consiglieri Marcello Russo, Maria Antonia Buzzanca, Salvatore Foti, Serafino Caruso, Aldo Parrinello, Francesco Galasso, Salvatore Scaletta, Domenico Riolo, Domenico Monaco, Michele Tenerello, Giuseppe Lucisano, Andrea Rapisarda e Giuseppa Vittorio. E’ la prima volta che succede, a Misterbianco, con la legge attuale.
“Da una forza politica come la vostra mi sarei aspettata sostegno e non volgarità gratuite…” : così l’Assessore Vecchio alla nostra pubblicazione del 30 luglio scorso.
Anna Bonforte e Giuseppe D’Angelo SEL Misterbianco
Mi sono sempre imposta di non reagire alle provocazioni anche perché preferisco confrontarmi lealmente con i diretti interessati invece di rispondere con comunicati scritti che danno una visione parziale ed incompleta della realtà.
Direste mai che colui/colei che rifinisce la facciata della vostra casa sia la progettista o l’architetto o l’ingegnere che quella casa ha pensato e realizzato sin dalle fondamenta?
I Sieli sono luoghi dell' anima. Almeno per noi di Misterbianco. Il loro profilo sinuoso, con picchi e vallate, ha ispirato l'immaginario della nostra infanzia e della prima adolescenza, fatta di credenze e di realta'. Quelle brevi colline che degradano a sud verso la piana di Catania, per noi bambini del paese erano montagne insormontabili, dove si annidavano misteri e si liberavano fantasie. Si diceva: in cima al Cardillo c'e' un tesoro (a truvatura). Il tesoro era protetto dagli spiriti maligni (i spiddi).
Il periodo che stiamo attraversando, in Italia e in Sicilia in modo particolare, non è certo uno dei più facili. La disoccupazione ha raggiunto percentuali elevate e la crisi si respira in ogni angolo del Bel Paese. I signori governanti, malgrado i pericoli di un fallimento del paese, continuano imperterriti a elargire danaro a parenti o a persone a loro molto vicini, per es.. ultime notizie: 125.000 euro annue al figlio di Mattarella perché capo gabinetto del ministro Madia o vedi anche gli stipendi esosi ai vari commissari che sostituiscono i rappresentanti delle società destituiti o perché in odor di mafia o perché falliti oppure incapaci di gestire l'impresa sequestrata, per non parlare poi delle varie pensioni scandalose a vari burocrati ed ex sindacalisti o ex deputati e senatori.