Rovi ed erbacce coprono l'acquedotto romano

Acquedotto RomanoSono trascorsi 15 anni dall'intervento della Soprintendenza di Catania che ha posto sotto vincolo archeologico un sito all'interno del centro storico di Misterbianco attraversato dall'acquedotto romano che portava l'acqua da S. Maria di Licodia fino a Catania.

Un sito importante perché, in seguito agli scavi eseguiti dalla Soprintendenza, è stato scoperto il canale di deviazione che portava l'acqua per alimentare il vicino bagno termale, le cui vestigia, ancora oggi esistenti, furono descritte nel 1781 dal principe di Biscari Ignazio Paternò Castello nel volume «Viaggio per tutte le antichità della Sicilia» e raffigurate dal viaggiatore francese Jean Houel in un acquerello che si trova nel museo dell'Hermitage di San Pietroburgo.

Eppure, dopo 15 anni quella scoperta, avvenuta per caso in seguito al fermo dei lavori di costruzione di una casa per civile abitazione, questa testimonianza giace nel più completo abbandono e nessuno più se ne occupa, neppure quella Soprintendenza che aveva voluto giustamente tutelare un sito archeologico, ritenendolo importante.

Oggi quel sito, dove era visibile la conduttura dell'acquedotto romano risalente al I sec. d. c. di cui hanno parlato il Fazzello, Vito Amico, Pietro Carrera e lo stesso Ignazio Paternò, è stato invaso da rovi ed erbacce e lasciato nel più completo abbandono benché negli anni non siano mancate le iniziative per cercare di dirimere un contenzioso esistente con i proprietari.

Anche il pubblico ha cercato una soluzione per rendere fruibile la scoperta, utilizzando anche quelle due vecchie stanze che si affacciano proprio sui resti dell'acquedotto per ripercorrere la storia di quest'opera idraulica lunga ben 24 chilometri che serviva per approvvigionare d'acqua la città di Catania.

Non è questa l'unica testimonianza dell'acquedotto romano nel territorio di Misterbianco, anche se molte negli anni sono state distrutte per l'incuria dell'uomo o per l'ingordigia di speculatori, ma quella esistente nella parte alta della centrale via Garibaldi, a meno di cento metri in linea d'aria dal bagno termale romano del IV secolo d. c., è certamente la più importante testimonianza archeologica proprio perché da lì si diparte il canale di deviazione che tutti prevedibilmente pensavano esistesse e che per caso venne alla luce proprio in seguito agli scavi nel 1998.

Ripulire dai rovi quel sito è il primo passo per poi consegnarlo alla fruibilità della comunità e degli studiosi.

Carmelo Santonocito
La Sicilia
31/03/2013

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Le bellezze della nostra

Le bellezze della nostra Città, vanno valorizzate e restituite ai cittadini, il mio invito è rivolto a tutti i volenterosi che unitamente al sottoscritto vogliono  indossare stivali e guanti per ripulire il sito, decidiamo un giorno (magari una domenica) al fine di testimoniare concretamente la nostra voglia di rendere Misterbianco migliore, un piccolo gesto che può diventare un grande gesto. Decidiamolo insieme il giorno, sono certo che altri colleghi si uniranno a questa proposta , perchè come più volte ribadito Tutti vogliamo rendere questa Città più vivibile, più bella.

Il consigliere Comunale
Marcello Russo

Mi associo piacevolmente al

Mi associo piacevolmente al progetto, per i guanti in lattice ci penso io, verranno forniti gratuitamente ai volenterosi, fatemi sapere il giorno e l'ora. Chiaramente la colazione ( cornetto e caffè) è a carico dell'amministrazione Comunale, considerate le esose spese che affronta periodicamente per le consulenze esterne, è il minimo che possa concedere per questa lodevole e gratuita iniziativa a costo zero.

Pasqualino Longo

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