Alla scoperta di Monasterium Album, nella tesi di laurea della giovane Beatrice Schillaci

Monasterium Album“Alla base di questo studio vi è la volontà di mettere a punto un itinerario turistico di Misterbianco, paese a nord ovest della città di Catania, nonché la necessità di riscoprire e portare all’attenzione di molti, siti di origine medievale ancora poco conosciuti che si possono ammirare all’interno del Comune.

Ho deciso di esaminare dunque, cominciando dai resti dell’antico campanile medievale della Chiesa Madre risalente al 1200 e denominato “U Campanarazzu”, nome che indica anche un’intera contrada, le origini della comunità di Monasterium Album e la sua trasformazione in seguito alla colata lavica dell’Etna del 1669, che circondò l’edificio sacro ricoprendolo quasi per intero, dedicando qualche pagina anche ad un’altra struttura degna di nota del paese, ovvero il complesso termale”. E’ l’incipit d’una originale e interessante tesi di laurea, brillantemente discussa nei giorni scorsi dalla giovane Beatrice Schillaci, presso la facoltà di Scienze della Formazione, dell’Università di Catania (Corso di Laurea in Formazione di Operatori Turistici), con la relatrice, prof.ssa Lucia Arcifa. Ed è veramente un lavoro coinvolgente e lungimirante, utile sicuramente per studiosi e appassionati che vogliono approfondire la storia, i monumenti e i documenti della città di Misterbianco.

La tesi dal titolo “Turismo culturale alle pendici dell’Etna. Alla scoperta del sito di Monasterium Album”, si avvale di un lavoro minuzioso di ricerca bibliografica e archivistica, con la consultazione di alcuni volumi risalenti al Seicento, al Settecento e all’Ottocento, di importanti studiosi che nel corso dei secoli hanno studiato il territorio misterbianchese. Inoltre, Beatrice Schillaci ha esaminato i testi più significativi di alcuni storici locali che con le loro ricerche hanno lasciato testimonianze importanti della storia locale e preziose tracce per conoscere i monumenti ancora esistenti nel territorio. La tesi, con una significativa valenza didattica, funzionale all’attività di “guida turistica”, è divisa in due capitoli, il primo mette in evidenza il noto sito archeologico di Campanarazzu, ne descrive la struttura, le parti rinvenute in seguito agli scavi eseguiti dalla Sovrintendenza ai BB. CC., di Catania, e il percorso per raggiungerlo. “Dal campanile diroccato sono emersi i resti di un tesoro che nulla ha da invidiare ad altre cattedrali, con l’acquasantiera, l’antica cappella gotica, il presbiterio con l’altare centrale, i bassorilievi, gli affreschi e le colonne istoriate”. Inoltre, approfondisce la storia del paese di Monasterium Album, mediante lo studio di documenti antichi, evidenziando alcune teorie sull’origine del nome, narra l’eruzione lavica del 1669, iniziata dai crateri “Monti Rossi”, che cambiò l’intera fisionomia del territorio etneo e anche di Misterbianco.

Nel secondo capitolo parla specificatamente di “turismo archeologico” e dei problemi connessi alla gestione di un sito, descrive le tappe dei difficili scavi che sono serviti a riportare alla luce l’antica chiesa Matrice, considerato un esperimento mai tentato prima d’allora in nessun sito al mondo; mette in evidenza ciò che è visibile all’esterno e all’interno della chiesa, pone l’attenzione sul valore del sito archeologico, sottolineando i punti di forza e le eventuali carenze di strutture di attrazioni turistiche. Inoltre, come un vero e proprio tour culturale nel paese di Misterbianco, “fa visita” al complesso termale romano, esponendo la storia, la sua composizione e l’importanza che rivestiva per il paese e per il quartiere “Delle Terme”. «L’obiettivo di questa tesi di laurea è quello di presentare un percorso fornito tramite un’analisi accurata dei dati raccolti volti a metterne in evidenza le peculiarità. – dichiara la dott.ssa Beatrice Schillaci – U Campanarazzu” è ancora oggi una sorpresa non conosciuta da molti, tutta da scoprire, importante sia dal punto di vista architettonico e storico ma anche culturale, perché rappresenta la memoria dei nostri padri e in particolare racconta con la sua testimonianza ancora ben visibile, nonostante la lava, la storia di Monasterium Album dal 1200.

Grazie a questo lavoro è stato possibile dare un contributo alla conoscenza di una struttura che come molte altre nel nostro territorio in seguito ad invasioni laviche sono state in parte distrutte ma hanno conservato degli ambienti sotterranei parzialmente integri che ne consentono lo studio. – conclude la dott.ssa Schillaci – Credo che bisogna sensibilizzare i cittadini, aumentando la conoscenza e la fruizione sostenibile del patrimonio attraverso attività di promozione, affinché sia celebrato proprio dalla cittadinanza che deve essere partecipe in tutte le fasi della trasmissione della cultura, a partire dalla tutela e dalla valorizzazione. I cittadini sono chiamati a spendersi nel modo che si ritiene più opportuno per donare al sito archeologico lustro e rispetto. Io con i miei studi e le mie competenze spero di dare un significativo contributo per valorizzare un sito per il suo genere unico al mondo». Beatrice Schillaci, di San Pietro Clarenza, prima degli studi universitari ha preso la maturità al Liceo Classico “C. Marchesi”, di Mascalucia. In futuro vuole perfezionare gli studi con un master e poter lavorare nel settore, come guida turistica, approfondendo la conoscenza delle lingue inglese e francese. Sono queste le eccellenze giovanili e le promesse per lo sviluppo civile e culturale d’una Sicilia migliore. Auguri e congratulazioni!

Angelo Battiato

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