La lotta alle microdiscariche deve coinvolgere tutti gli attori responsabili, compreso il consorzio Simco. Questo, in sintesi, quanto è stato richiesto da Simeto Ambiente in un missiva rivolta proprio al consorzio formato dalle ditte che si occupano della pulizia dei 18 comuni della provincia gestiti dall'AtoCt3.

Nello specifico, Simeto Ambiente richiede al consorzio un censimento delle discariche presenti nel territorio di competenza. A preoccupare, infatti, é lo spaventoso aumento dei rifiuti nell'area etnea, in seguito all'avvio della raccolta differenziata. Un problema, ormai, quotidiano e causato, in larga parte, da una parte considerevole di cittadini che si ostina a non eseguire la «differenziata», lasciando i rifiuti in strada come se nulla fosse. Un danno non soltanto all'immagine, ma all'economia e alla vivibilità di un territorio mai contaminato come oggi.

«Qualche mese fa, con il consorzio Simco - ha affermato il direttore tecnico di Simeto Ambiente, Carmelo Caruso - abbiamo sottoscritto un accordo al'interno del quale figurava anche la questione relativa alla rimozione delle microdiscariche presenti nel territorio. Per poter operare, però, è necessario avere un quadro chiaro degli interventi da effettuare, sapere, soprattutto, quante sono le discariche per programmare anche la spesa per la rimozione dell'immondizia». Intanto, proprio in questi giorni gli operatori ecologici del consorzio Simco si sono ritrovati in assemblea per il mancato pagamento dello stipendio di luglio da parte dello stesso consorzio.

Concetta Italia, presidente del Simco, ha spiegato che il versamento effettuato alcuni giorni fa da Simeto Ambiente, pari a 1.600.000 euro, é servito al pagamento dei contributi previdenziali degli operatori, mentre si attende che lo stesso Ato versi le ulteriori somme che saranno, poi, girate agli operatori per il pagamento degli stipendi. Previste nuove agitazioni anche nella prossima settimana.