Manca la sola firma del contratto per dare il via ai lavori di copertura dell'antica chiesa Madre in contrada Campanarazzu, coperta dall'eruzione lavica del marzo 1669 e riportata alla luce dopo lo scavo archeologico finanziato dalla Regione che ha permesso di liberare la navata della chiesa da oltre dieci metri di basalto lavico chiesa.
Dopo due anni di stop ai lavori e la chiusura del primo lotto di oltre un milione di euro che ha permesso, unico caso di scavo archeologico sotto la lava in Sicilia, di far riemergere l'antico tempio, gli altari laterali, quello centrale, il pavimento e le absidi laterali, la soprintendenza ai Beni culturali di Catania aveva nella scorsa primavera bandito la gara per i lavori di completamento grazie all'ulteriore finanziamento della Regione che l'allora assessore Lino Leanza aveva perorato sfruttando i fondi FESR 2077-2013 per ulteriori € 696 mila.
Esperita la gara d'appalto ed aggiudicati i lavori nel settembre scorso la ditta ha consegnato tutta la documentazione per la stipula del contratto che avverrà quanto prima e comunque non oltre il 31 dicembre dell'anno in corso anche se i tecnici della Soprintendenza sono convinti che i lavori inizieranno anche prima della fine dell'anno.
Riportare alla luce l'antico sito è stato da sempre un sogno per la comunità, legata a quei luoghi da un trascorso storico che aveva portato nel 1642 alla nascita del comune di Misterbianco dopo la separazione da Catania. Una indipendenza che durò appena 27 anni poiché l'eruzione dell'Etna fece piazza pulita del nuovo comune assieme a molti altri della fascia pedemontana.
Solo nel 2002 il progetto prese corpo, prima con un sondaggio da parte della Soprintendenza di Catania che autorizzò dei lavori e visti i risultati sorprendenti fu progettata la campagna di scavo archeologico che riportò alla luce l'intera chiesa, degli affreschi e liberò l'antico campanile che dopo aver resistito all'eruzione cedette con il forte terremoto del 1693 che rase al suolo Catania.
Il progetto i cui lavori avranno inizio nelle prossime settimane prevede anche un sistema di sorveglianza a tutela del sito e con le economie realizzate dal ribasso dell'asta sarà possibile anche prevedere un accesso più agevole all'antico tempio.
La Sicilia
21/11/2013