Revocato ad alcuni attivisti il nome e il marchio del M5S

Beppe Grillo - MisterbiancoL'innegabile tensione interna al Movimento 5 Stelle arriva fino a qui. Beppe Grillo, «scaricando» molti attivisti locali sparsi in tutta Italia nell'ambito di un annunciato «processo riorganizzativo», ha «scomunicato»- assieme a quelli di Messina e Caltagirone - anche il «meetup» di Misterbianco; cioè una delle «roccaforti» meridionali del M5S, che nelle ultime elezioni nazionali (41%) ed europee (36%) era stata la prima forza politica votata nel proprio comune.

Attraverso il proprio studio legale, Grillo ha diffidato via email (inviata ad 8 «organizers») i propri attivisti del meetup di Misterbianco a «voler immediatamente cessare l'uso e il riferimento diretto o indiretto o anche solo per allusione al nome od ai marchi di proprietà del signor Grillo, nell'attività di propaganda politica e sociale». La motivazione ufficiale: «l'autorizzazione all'uso del nome e del marchio di Grillo, a suo tempo ricevuta da alcuni candidati in occasione delle ultime consultazioni elettorali, è venuta meno, non essendo stati eletti, e quindi è revocata con il conseguente venir meno della sua efficacia e l'impossibilità di vederla estesa alla prossima tornata così come all'attività politica corrente».

In realtà, vengono al momento «fatti fuori» alcuni gruppi locali «simboli storici» del M5S ritenuti «dissidenti» o «oltranzisti», che non avevano fatto mancare la propria voce critica verso la leadership. Via così il simbolo, questo equivarrebbe di fatto ad un'espulsione.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
18/12/2014

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