Regolamentiamo il prossimo Bilancio Partecipativo...

Attiva MisterbiancoAttiva Misterbianco torna a discutere di  Bilancio Partecipativo e  dopo aver chiesto ( vanamente?) nell’ordine  la sospensione del voto, l’audizione in commissione dei proponenti dei progetti che non erano stati palesemente capiti/esaminati, la riammissione dei progetti che non fossero escludibili per motivi tecnici, non ha, infine, promosso le votazioni on line, denunciando in ogni sede pubblica il vulnus di trasparenza e di legittimazione di talune scelte in palese contrasto con la legislazione vigente.

Ecco, di quest’ultima, abbiamo voluto farne un’attenta disamina.

Nello sforzo propositivo di allargare la partecipazione della cittadinanza, Attiva Misterbianco in questi anni , con vicende alterne, nonostante la delusione subita nel 2015 per la mancata attuazione del progetto Youth Hub ( snaturato ed assegnato a soggetto che non ha rendicontato il progetto) ed ora nel 2017, come sopra detto, ha tuttavia aderito agli avvisi pubblici che davano attuazione all’art. 6 comma 1 legge reg. 28 gennaio 2014, n.5: con cui ai comuni è fatto obbligo di spendere almeno il 2% delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune.

Essendo, in fondo, uno strumento di recente introduzione, dalla cui  obbligatorietà discende anche l’equivalente perdita del 2% dei trasferimenti, ogni Comune si è adeguato come ha potuto, ma, forse, non tutti i comuni hanno letto ed interpretato nella sua interezza anche la recente circolare   n.05/2017 del 9 marzo 2017 Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica che così recita:

“In relazione alle modalità di coinvolgimento della cittadinanza, la norma regionale non prevede alcuna specifica indicazione. Le stesse potranno essere liberamente adottate dalle singole amministrazioni comunali, tenendo conto della dimensione demografica ed avvalendosi, eventualmente delle moderne tecnologie per acquisire in tempo reale le indicazioni della cittadinanza.” E ancora, sempre dalla circolare in parola: “E’ necessario che, il Consiglio comunale provveda, preliminarmente, ad adottare appositi provvedimenti per l’istituzione ed il funzionamento della partecipazione.

Sarà compito dell’amministrazione comunale provvedere alla attuazione degli indirizzi espressi dal Consiglio e compiere i relativi atti gestionali per “spendere” le risorse in conformità alla disposizione di legge ed alle scelte della cittadinanza.”

Attiva Misterbianco, sulla scorta dell’approfondimento tratto oltre che da leggi e circolari, anche dalla visione di decine di regolamenti già presenti in tante realtà internazionali ( Porto Allegre), nazionali ( Bologna ) e locali ( Santa Venerina e Nicosia),  ha approntato una bozza originale ed innovativa di regolamento sul Bilancio Partecipativo, ritagliata anche sulle locali esperienze appena riassunte, strumento regolamentare da offrire direttamente al ragionamento collettivo della cittadinanza e naturalmente alla sua rappresentanza istituzionale attraverso il Consiglio Comunale e l’Amministrazione.

Non crediamo di aver esaurito il compito, probabilmente abbiamo appena cominciato, ma abbiamo voluto offrire un punto di vista che tenesse saldi un paio di principi e qualche buona prassi non ancora interamente acquisita.

I principi ispiratori sono che i progetti debbano essere rivolti al soddisfacimento di un “azione d’interesse comune” e non al semplice esaudimento della richiesta di un contributo per il proseguimento ordinario di attività anche legittime e socialmente utili di singoli o di associazioni sul territorio.

Che la partecipazione debba essere ampia e stimolata  con assemblee che precedono e seguono tutto l’iter del Bilancio Partecipativo, per monitorarlo e rendicontarlo fino in fondo.

Che i criteri di selezione/esclusione debbano essere squisitamente tecnici ( giuridici ed economici) per la lasciare che sia poi la partecipazione popolare a scegliere in ultima e definitiva modalità ( sia digitale che fisica) .

Registriamo con dolore la scarsa partecipazione , forse di appena un centinaio di concittadini, che hanno tenacemente provato a registrarsi per votare progetti in parte inammissibili e certamente non confrontabili con progetti di pari interesse scartati senza un parere motivato,  registriamo la volontà di voler occultare con le percentuali e non coi numeri assoluti la rappresentazione di questo fallimento, ma, come sempre, non ci arrendiamo allo stato delle cose.

Attiva Misterbianco dopo aver contribuito a promuovere il bilancio partecipativo non solo per l’assegnazione di un esiguo 2% del valore complessivo del bilancio corrente, ne promuove l’innalzamento almeno al 5%, come sperimentazione necessaria per arrivare all’esempio magnifico di moltissime realtà in cui si discute con questa modalità democratica e partecipativa l’intero Bilancio Comunale.

Attiva Misterbianco

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