Piano di riparto è fumata nera

Consiglio Comunale«Fumata nera» del Consiglio sul piano di riparto e di rientro del debito che il Comune ha accumulato per le spese di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La proposta prevedeva di spalmare il debito di 12 milioni di euro in dieci anni per coprire la quota parte del buco del debito realizzato tra il 2004 ed il 2010 dalla società di gestione.

Motivo della decisione che ha causato molto probabilmente l'incrinatura della maggioranza, la possibilità di spalmare il debito in 20 anni anziché in 10 a seguito ad una circolare della Regione ed a condizione che fossero d'accordo tutti i Comuni coinvolti nella società.

Su 26 consiglieri presenti, solo 13 della maggioranza hanno votato a favore, 7 i contrari (1 della maggioranza) e 6 astenuti (2 della maggioranza). Questo voto non unanime nelle file della maggioranza ma anche senza alcuna motivazione enunciata in aula non ha permesso l'approvazione del piano di rientro che già a settembre era stato votato dalla Giunta che solo la successiva circolare ha individuato nel Consiglio, l'organo istituzionale deputato dal momento che si tratta di debiti che investono un periodo così lungo.

Il problema insorto con la non approvazione dell'atto, al di là dei risvolti interni ai gruppi consiliari, implica per il Comune il pagamento di 12 milioni in 3 anni. Una condizione questa che metterebbe in seria difficoltà il Comune se entro breve tempo non si provvederà alla riformulazione di un nuovo atto deliberativo da sottoporre all'approvazione del Consiglio.
Dal riparto presentato dalla società di gestione Simeto Ambiente emerge che il totale del costo sostenuto da Misterbianco per il periodo 2004-2010 è stato di 46.900.000 euro a fronte di un riscosso di 25.220.000 euro. La differenza di 21 milioni è stata coperta in questi anni con anticipazioni del Comune per 8 milioni e della regione per 7 milioni attingendo al piano di rotazione. Per coprire l'immporto restano scoperti quasi 6 milioni che sommati alle anticipazioni della Regione raggiungono i 12 milioni del piano di rientro del debito causato in buona parte del mancato incasso delle bollette da parte dei cittadini.

E' probabile che l'Amministrazione al più presto provveda a una nuova proposta di delibera nella quale possa anche essere individuata la possibilità, nel caso in cui tutti i comuni saranno d'accordo, di spalmare il debito di 12 mln di euro in 20 anni per non appesantire oltre il dovuto il bilancio.

Carmelo Santonocito
La Sicilia
12/01/2013

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