"La Grande Luce. Padre Pio tra Scienza e Fede.". S'intitola così la mostra inaugurata ieri nella Chiesa del SS. Sacramento di via Biscari. Un'aria da cripta tra incensi e violini di sottofondo, immaginette cangianti e cataloghi ad edizione limitata.
Lo show business della neodevozione targata (San) Padre Pio sbarca col suo carrozzone di reliquie in una delle piazze oranti più “affezionate” d’Italia: quella città dell’elefante che vede fiorire i “gruppi di preghiera” intitolati al santo di Pietrelcina in ogni parrocchia, anche della sua provincia. “La Grande Luce. Padre Pio tra Fede e Scienza”, mostra ed esposizione itinerante, diretta e pensata da Alberto Festa, prodotta da Stefania Di Giandomenico (due genii, senza dubbio) e accolta dal comune di Catania (che l’ha comprata), raccoglie e offre nella minuscola e graziosa Chiesa del SS. Sacramento di via Biscari, testimonianze, documenti scientifici e reperti medici appartenuti al Santo ed a Giorgio Festa, il medico incaricato dalla Chiesa di seguire il frate. Lo stesso studioso che tentò più volte di divulgare i risultati delle sue ricerche in libri immediatamente “sequestrati” dalle autorità ecclesiastiche. Una apertura preceduta però da qualche sacrosanto mugugno, visto che per la serata inaugurale il Santo era ”a porte chiuse”, miracoli ed epifanie in cornice dorata “riservate” alle autorità - primo cittadino in testa - che hanno inaugurato la mostra. Eppure la fede, quella sincera di molti devoti, ha sciolto il caldo gelatinoso del tardo pomeriggio etneo insieme all’etichetta e agli imperativi di ogni presunta noblesse, radunando davanti al sagrato della chiesa una piccola folla (compreso pure qualche affaticato portatore di handicap) che ha poi tranquillamente invaso la mostra (ingresso 2 €). Una mostra nel segno della griffe aureolata: immaginette, santini cangianti, poster tridimensionali, cataloghi ad “edizione limitata” (ma figuratevi!), allestita in un’aria da cripta, evocata da un sapiente dosaggio di incenso, accompagnamento di violini in sottofondo (giuro!), i severi e sanguigni drappi damascati a sostenere le gigantografie (quasi un centinaio) dei momenti edificanti del Santo. Una mostra che coniuga il pessimo gusto di una scenografia sontuosa e barocca alla speculazione più spudorata (provate a smentire!), perchè rivestita degli orpelli di una fede vuota e iconolatra. Nelle numerose teche – su tutte il guanto delle prime stimmate, intriso di sangue, che campeggia solitario al centro dell’altare – cimeli, avanzi, spoglie, ricordi, frammenti sacri in salsa profana (gli affari sono affari!): dalle acquasantiere alle garze post-operatorie, dalle indulgenze plenarie ai peli della barba del Santo, dai quadri benedetti, ai reliquiari, dal tavolo da studio del medico Festa, minuziosamente ricostruito, alle migliaia di pagine di “rassegna stampa” sui miracoli di Padre Pio. “Sono doppiamente felice della presenza di questa mostra nella nostra città – ha dichiarato il primo cittadino Umberto Scapagnini – in quanto sindaco ma soprattutto come devoto”. Accanto a lui esponenti religiosi – padre Ignazio Mirabella e Carlo Lazzaro dei Frati Minori – e autorità civili si sono aggirati curiosi per la mostra guidati dallo stesso Alberto Festa (regista e compositore, come recita la locandina). “L’arrivo di San Padre Pio nella città di S. Agata – ha poi aggiunto Scapagnini – è un vero e proprio evento che avvicina le straordinarie figure di due sofferenti nella fede: il Santo di Pietrelcina e S. Agata che sono oggetto di una devozione profonda e sincera”. Appunto, devozione cioè - come recitano quei libri d’onore che sono i dizionari - l’osservanza piena e spontanea delle pratiche religiose di un santo, di un mistero, ovvero tutto quello che con la mostra in questione non ha niente a che vedere. Idea: perchè non quotare in borsa tutta questa “merce” (perché di merce trattasi), almeno nella speranza di una ascesa tutta terrena? Venghino signori venghino…Gico
Commenti
Re: Tutti pazzi per Padre Pio. Una mostra a Catania. E la fede?
Leggo solo oggi, 23 Ottobre 2009, l''articolo inviato da tale Gico sulla mia mostra LA GRANDE LUCE PADRE PIO TRA SCIENZA E FEDE. Questo Gico- oltre a descrivere un''altra mostra probabilmente perchè quella da me ideata è totalmente diversa - sostiene parecchie cose non vere. Evidentemente non considera che :
1) Realizzare tale mostra ha avuto enormi costi
2) La mostra necessita di personale a pagamento
3) Portare la mostra da Roma a Catania ha avuto costi elevatissimi.
4) Il biglietto ( 2 euro ) è stato deciso dal Comune di Catania e contro il mio volere. A tal proposito sempre tale Gico omette di citare l''articolo che, a mie spese, ho pubblicato su SICILIA OGGI ( se non erro il titolo del giornale ) in cui chiarivo la mia posizione a tale riguardo.
5) Ho realizzato varie mostre in molte città, sempre totalmente GRATIS!!!
6) Di quale speculazione si parla ? Io ci ho rimesso, e continuo a rimetterci, anche la camicia per sostenere tale mostra.
7) Lo scopo di tale mostra, invece, è quello di far conoscere a tutti gli interessati un aspetto fondamentale della figura di Padre Pio: quello medico/scientifico. Le ricerche e gli studi del mio prozio Dott. Festa furono e sono tutt''oggi quasi del tutto censurate dai Frati Cappuccini e dalle autorità religiose perchè rappresentano e sono la testimonianza di scottanti verità che non dovevano essere divulgate. Ma viceversa lo sono grazie a tale mostra che non è affatto concordata con le autorità religiose nè tantomeno con i Cappuccini. Anzi, penso di essere oggi uno dei loro incubi peggiori; poichè con il mio agire cerco di far conoscere solo verità.
8) Nella mia mostra c''è ben altro da quello descrittio da Gico, ma forse lui non riesce o non vuole vederlo.
Venga ad esaminarla con più attenzione e scoprirà tante di quelle cose sconcertanti che evidentemente non ha capito ad una prima lettura.
9) Non l''ho mai detto sino ad oggi ma tengo a far sapere che sono stato invitato dai detenuti del carcere di Bicocca e, contro il parere del Sindaco, ho accettato di buon grado l''invito. E'' stato un giorno bellissimo ed ho potuto portare un po'' di Padre Pio, che io certo non rappresento, fra loro. Senza alcuna ricompensa...come ovvio.
10) Ogni giorno sono a disposizione di chi voglia vedere le reliquie che detengo, anzi meglio custodisco poichè esse appartengono ai devoti di Padre Pio, portandole anche a decine di malati senza alcun rimborso. Centinaia di persone potrebbero testimoniare tutto ciò. Ovviamente non promettendo alcun tipo di beneficio o guarigione ma solo come atto di devozione verso il fraticello del Gargano.
11) Infine io ho creato tale mostra, ed anche altro, solo unicamente perchè i frati di San Giovanni Rotondo si sono rifiutati di far conoscere molte verità sulla storia che io posso testimoniare. La mia attività professionale è quasi distrutta da tutto ciò e mi creda, Gico, non ne ho avuto alcun beneficio nè economico nè pratico. Nè lo cercavo. Io non sono certo un Santo, nè un messia, nè un eletto...ma solo una persona che cerca di dire e di far conoscere la verità su qualcosa che è troppo grande per rimanere nascosto.
Grazie per lo spazio dedicatomi.
Sono a disposizione, anche di Gico, per qualsiasi confronto e chiarimento.
AL FESTA
P.S. I violini di cui parla Gico sono in realtà un tema orchestrale che io stesso ho composto per la mostra, non in vendita, ed è diffuso a bassissimo volume per creare un pò di raccoglimento. Finora tuuti mi hanno ringraziato per questa musica e si sono commossi.
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