Misterbianco: La bellezza e l'umanità nella "Festa del buon vicinato" di quartiere

Festa buon vicinatoIn tempi in cui i rapporti umani, la vicinanza e la comunicazione fisica sono purtroppo sopraffatti e spesso calpestati dai “social”, da chiusure egoistiche e barriere ideologiche, ecco la “Festa del buon vicinato”, una splendida serata organizzata nel quartiere Panzera di Misterbianco per stare insieme e "fare comunità". Come si faceva in epoche ormai lontane, di una civiltà ben più "semplice" di cui sembrano rimanere poche tracce. Nel segno antico dei “vicineddi”, era proprio bella la gente riunita in amicizia e allegria nel largo intitolato all’indimenticabile padre Cannone (col murales che lo raffigura), che sicuramente avrà benedetto dall’alto l’incontro cui non avrebbe voluto mancare.

«Nel nostro quartiere il buon vicinato non è un principio, è una prassi - ci dice Massimo La Piana, tra i promotori - Per festeggiarlo adeguatamente, per promuovere la convivialità, per rafforzare i legami di prossimità e di solidarietà, abbiamo pensato insieme a tanti "vicini di casa" (con i quali quotidianamente condividiamo un saluto, un sorriso, uno scambio, una battuta) di organizzare un momento di incontro e di festa; in un luogo riconquistato alla socialità, dove una volta si ricamava per strada e dove ora le signore del quartiere si incontrano, qualche volta per pregare, il più delle volte semplicemente per il gusto di stare insieme. Lo facciamo in maniera semplice, con la collaborazione dei singoli, delle famiglie, ma anche di storiche presenze associative come i Fratres e la Misericordia, solerti "guardie del vicinato", invitando chi voglia partecipare preparando del cibo da condividere».

Nella suggestiva sera di inizio estate, nella semplicità e nella gioia, alcune ore di serena e confortante aggregazione - allargata a quanti hanno voluto aggiungersi al gruppo dagli altri quartieri – arricchita dal buon cibo tradizionale preparato in casa con amore e allietata anche dalla voce della bravissima folk singer etnea Cinzia Sciuto, che ha entusiasticamente aderito all’inedita iniziativa offrendo da par suo i "canti e cunti" emozionanti della tradizione popolare siciliana, ricordando Rosa Balistreri e Ignazio Buttitta. Ed altre gustose animazioni “popolari” dei presenti, con l'effervescente Pippo Santonocito a far da trascinatore, con tanto di “strine” e “cantate” coinvolgenti. Respiri dell'anima, momenti rari di trasognata bellezza e di recupero di umanità che vorremmo vedere ripetersi spesso in città.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
03/07/2018

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