Misterbianco, il sindaco 'scivola' in consiglio: "Gli sbirri fanno schifo..."

Manifesto consiglieri - MisterbiancoManifesti e volantini tapezzano i muri di Misterbianco, comune di quasi 50 mila abitanti, in provincia di Catania. ‘I sbirri non hanno cosa fare, se ne debbono andare gli sbirri perché ci fanno schifo’. E poi un attestato di ‘solidarietà’ all’Arma dei carabinieri.

La notizia fa il giro dei social, Facebook e Twitter, con gli internauti ‘indignati’ per le parole del sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo. Le frasi pronunciate durante l’ultima seduta di consiglio comunale, dal primo cittadino, ex deputato regionale, dopo un acceso dibattito sui fondi a disposizione del Comune, sono rivolte ad un consigliere comunale, Marcello Russo, che di mestiere fa il maresciallo dei carabinieri. Un attacco frontale che Di Guardo dice di avere fatto al ‘consigliere’ e non all’Arma dei carabinieri.

“Maresciallo io lo so che lei ‘indaga su tutto – dice Di Guardo in consiglio – ma alle volte glielo dico affettuosamente quando lei dice che il Comune si è fatto dare i soldi della banca, le anticipazioni e quindi è sull’orlo del fallimento, è vero, ma le ignora che la mancanza di cassa è un’altra cosa. Il Comune chiuderà in attivo e con un avanzo”.

E poi Di Guardo, dopo un acceso dibattito fatto di botta e risposta con il consigliere Russo, rincara la dose abbandonandosi ad un colorito dialetto siciliano: “I sbirri non hanno cosa fare, se ne debbono andare gli sbirri perché ci fanno schifo”.

Con i manifesti distribuiti in città i 16 consiglieri comunali ‘prendono le distanze dalle denigratorie affermazioni rivolte all’arma dei carabinieri’.

“Non accettiamo – scrivono i 16 consiglieri comunali, tra cui il maresciallo Marcello Russo – che il sindaco Di Guardo rappresentante della città di Misterbianco disprezzi i carabinieri chiamandoli ‘sbirri’. Noi invece esprimiamo solidarietà all’Arma dei carabinieri e siamo orgogliosi di avere nella nostra città la Tenenza dei carabinieri, supporto della legalità a tutela dei cittadini e del territorio”.

Per il sindaco di Misterbianco, le dichiarazioni rilasciate in consiglio comunale sono state ‘strumentalizzate. ”Tanto rumore per nulla – dice Di Guardo – ho criticato aspramente il comportamento di un consigliere, mi sono rivolto alla funzione che svolge con atteggiamenti ‘sbirreschi’, non ho voluto attaccare l’Arma. Ho criticato il suo ruolo, mai ho pensato di offendere l’Arma dei carabinieri che ho sempre apprezzato e difeso. Si è voluta sfruttare le mia espressione in modo strumentale – ha detto Di Guardo – il consigliere ha confuso la liquidità di cassa con altro travisando quegli che sono gli atti amministrativi per sopperire alla necessità di liquidità dell’ente e io ne ho criticato parole e atteggiamenti. Massimo rispetto per le forze dell’ordine e per la Tenenza dei carabinieri con cui ho ottimi rapporti”.

Marcello Russo, carabiniere da 28 anni, adesso in servizio a Siracusa si dice “amareggiato” per quanto accaduto.

“Accetto gli attacchi politici – dice Russo – ma non frasi ingiuriose come quelle pronunciate dal sindaco. ‘Sbirro’ è un appellativo che mi indigna e che non posso accettare è un’accezione negativa usata negli ambienti malavitosi per denigrare chi fa il proprio dovere. E’ una frase che indigna me come uomo, come carabiniere, come consigliere comunale. Io svolgo la funzione di consigliere e ho il compito di guardare le carte, seguire gli iter amministrativi e svolgere un’azione di controllo a servizio della comunità misterbianchese”.

Il manifesto è a firma dei consiglieri: Maria Antonia Buzzanca, Serafino Caruso, Salvatore foti, Franco galasso, Giammbattista Giaccone, Giuseppe Lucisano, Matteo Marchese, Ninni Monaco, Aldo Parrinello, Andrea Rapisarda, Domenico Riolo, Nunzio Santonocito, Salvatore Scaletta, Alessandro Tenerello e Gisa Vittorio.

“Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo sono di una gravità inaudita – ha commentato Angelo Attaguile, segretario della Commissione nazionale Antimafia - a tal punto che il primo cittadino misterbianchese, a mio avviso, adesso non può far altro che chiedere scusa alle forze dell’ordine e dimettersi un istante dopo dalla carica istituzionale che ricopre”.

Secondo Angelo Attaguile, “passa un messaggio gravissimo che un membro delle istituzioni neppure deve permettersi di pensare. Dobbiamo aprire gli enti pubblici alle inchieste, al confronto, alle ispezioni, alle verifiche, alle critiche, perché tutto questo porta trasparenza e molto spesso può offrire un utile contributo per chi amministra. I cittadini e le forze dell’ordine che denunciano disfunzioni – conclude Angelo Attaguile – sono amici degli amministratori e non sbirri da allontanare, termine che offende tutti gli uomini delle forze dell’ordine che ogni giorno rischiano la propria incolumità per garantire serenità alla nazione. Invito, pertanto, Di Guardo alle dimissioni ed esprimo piena solidarietà al consigliere Russo. Nei prossimi giorni, infine, mi farò carico d’investire la commissione nazionale Antimafia della vicenda e chiederò che tutti gli atti, in primis il verbale della seduta del consiglio comunale in questione, siano trasmessi alla commissione Nazionale Antimafia”.

Francesca Aglieri
catania.blogsicilia.it
19/06/2015

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