Ieri, mercoledì 22 Dicembre, allo Stabilimento Monaco, si è tenuta un’Assemblea, per un impegno comune.
Del mio appello su facebook, l’assessora Marina Virgillito e la dirigente dei servizi sociali Pinella Di Pietro, erano state subito promotrici motivate e, dopo la mia introduzione, i loro interventi hanno confermato un pieno impegno istituzionale. Erano presenti molti rappresentanti delle scuole e delle associazioni che avevano aderito all’appello. Il sindaco Marco Corsaro ha dato un saluto e garantito condivisione. Presenze anche dal distretto: da Motta, Maria Zappalà dell’associazione “Immagina”; da Catania: Anna Di Salvo de “La Città Felice”, Maria Virgillito dell’UDI; Laura Basile di “Antimafia e Legalità”.
Il dibattito, durato tre ore, ha riconosciuto, da ogni parte, quanto svolto negli anni passati; sono stati ricordati i progetti nelle scuole, la rete istituzionale attivata, l’Osservatorio della Legalità, le molteplici azioni delle associazioni, negli interventi di Giusy Licciardello, dirigente della IC “Pitagora”, di Anna Bonforte, ex presidente dell’Osservatorio di Legalità, di Vito Fichera, SPI CGIL e nelle conclusioni di Lella Condorelli, promotrice di associazioni di donne.
Sono state proposte nuove azioni, come Orfani speciali, sussidi e attenzioni per figli di vittime di violenza che perdono entrambi i genitori, da Marina Virgillito e Pinella Di Pietro; Le sentinelle della violenza, da Melita Mammana, insegnante, Associazione Amici a 5 stelle; TeneraMente, per cogliere il disagio sin da 0 a 6 anni, da Salvo Filippello, coop. Marianella Garcia; progetti per dipanare i fili intrecciati della violenza, da Anna Di Salvo; attuazione del Bilancio di Genere, da Laura Basile. Si è chiesto, da più parti, l’impegno forte e diretto degli uomini.
Un ri-avvio. Un sasso nell’acqua, che vorremmo generasse cerchi concentrici, dopo l’orrore della uccisione della giovane Genny Cantarero (ancora un femminicidio?) in questa città complessa, policentrica, che è Misterbianco, che ha visto violenze tremende di mafia e femminicidi, ma che ha una grande energia, un senso forte e sperimentato di rinascita, un enorme vitale associazionismo.
MA IERI, FORSE C’È STATO UN QUALCOSA IN PIÙ. E’ STATO LANCIATO UN PATTO DI COMUNITA’ DUREVOLE, DA METTERE A SISTEMA, CHE ATTIVI STRUMENTI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE, INDIVIDUI STRATEGIE IMMEDIATE, SOSTENIBILI, ABBIA PERIODICI MOMENTI DI CONFRONTO E VERIFICA DI ATTUAZIONE.
TRE LE PAROLE CHIAVE: COMUNITÀ - CURA – AZIONI.
Azione, che non è l’equivalente di Lavoro, è ambito della libertà, nella relazione, nella cura, nello scambio, nell’altruismo del terzo settore, nell’associazionismo e nel volontariato, nelle attività creative, nella ricerca. E SI PROPONE NON UNA CONSULTA, COMPLICATA DA ATTUARE E STATICA, MA UN FORUM. “COMUNITÀ DI CURA/AZIONI CONTRO VIOLENZE E FEMMINICIDIO”. Un Forum, con un sito e una pagina Facebook, che mettano in rete ciò che si lancia e connettano con altre reti.
Sono stati proposti tre grandi ambiti:
EducAzioni: un Patto di Comunità Educativa, con molteplici azioni; educazione alla gestione non violenta dei conflitti, messa a sistema; formazione a operatori e volontari; formazione per gestire comunicazioni;
AccoglienzAzioni: ascolto; ospitalità; individuazione di strutture; assistenza psicologica;
SostegnAzioni: richiedere e mettere in rete la presenza dello Stato, orientamento legale, orientamento e sostegno al lavoro, raccolta fondi come nonprofit, a sostegno della bimba di Genny, attivazione di risorse: bilancio comunale, con bilancio di genere – bilancio partecipativo – finanziamento progetti associazioni. Pnrr che guardi all’attuazione della città dove tutti i servizi essenziali siano, in ogni punto, a 15 minuti. Costituirsi parte civile, quando si aprono processi; chiedere che si restringa ulteriormente vendita e porto d’armi.
GIOVEDÌ 13 GENNAIO, ALLE 16.30, ALLO STABILIMENTO MONACO, TRA CHI È INTERVENUTO IERI NEL DIBATTITO SI TERRÀ UN INCONTRO OPERATIVO, PER PREPARARE UNA NUOVA ASSEMBLEA ALLARGATA. POI, A FINE MARZO, IL PRIMO CONSUNTIVO DELLE AZIONI ATTIVATE E SVOLTE.