Ma cos'è la guerra? Appunto per una possibile comprensione

GuerraMa tu ‘u sai chi è ‘a guerra!? Era sempre l’incipit dei racconti di guerra di mio padre, allorquando, nelle lunghe sere d’inverno e della sua bella vecchiaia, ci raccontava le sue tante peripezie durante la Seconda Guerra Mondiale nel Regio Esercito Italiano, prima come “truppa d’occupazione” in Francia, poi nel porto di Genova, in attesa dell’imbarco per la campagna d’Africa, e scampato “per miracolo” ad un micidiale bombardamento aereo “alleato”, e poi l’otto settembre, lo “sbandamento” a Roma, fino al 1946, anno del suo definitivo congedo. “‘U sai chi è ‘a guerra?

E’ terrore e orrore, violenza e morte, distruzione e disperazione, miseria e povertà. Questa è ‘a guerra!”. “La guerra non è un gioco e tantomeno una festa di popolo, è solo distruzione e morte diffusa e indiscriminata. Essa è voluta, progettata e “cibata” da esseri malvagi, brutali e avidi di ricchezze e “danari”. Come dice l’amico Pasquale Musarra, nel suo articolo “Sulla guerra”, pubblicato di recente su Misterbianco.com.

E adesso che assistiamo giornalmente, increduli e impotenti, alla guerra in Ucraina, alle immagini di distruzione e di morte, trasmesse in diretta Tv, al disperato “esodo” d’un intero popolo per paura, adesso ripenso alle parole di mio padre e un po’, solo un po’, comprendo cosa mi voleva dire sulla guerra. Bubbone infetto nel cuore dell’uomo, macchia indelebile nella storia dell’umanità, serpe maligna dell’invidia e dell’egoismo del genere umano, madre di tutti i mali del mondo. Al di fuori di ogni possibile logica e “ragion pura”. Al di là di ogni inverosimile comprensione e accettazione. Incapacità di intendere e di volere dell’umano sentire. Perché non c’è alcuna ragione che tenga, non c’è nessun spazio di conversazione, nessun limite di comprensione. Perché non ci può essere nessuna giustificazione politica, storica, economica che possa consentire la morte di uomini e di donne (adulti e bambini). Nessuna scusante culturale, geografica, sociale che possa accettare catastrofi umanitarie immani. Con la guerra tutti hanno torto e tutti sono perdenti. E la guerra è la più grande sconfitta dell’uomo agli occhi della storia. Da qualunque parte si voglia prendere, da qualsivoglia angolatura si guarda, qualsiasi ragionamento si possa fare. E la verità, e il buon senso umano, sono i primi a cadere nei campi di battaglia.

In una società evoluta, moderna, intelligente, non è possibile, non è plausibile, non è accettabile parlare ancora di guerra. A meno che… la nostra società non è abbastanza evoluta, non è abbastanza moderna, non è abbastanza intelligente. O non lo è a tal punto, o non lo sarà mai, da evitare la guerra come “metodo di risoluzione” dei conflitti tra gli Stati, tra le etnie, tra gli egoismi dei popoli. Ma in fin dei conti, esattamente, cos’è la guerra? E’ la politica, cioè gli uomini politici, che con un atto arbitrario, istintivo, quasi irrazionale, con un impeto di volontà, dettato dall’istinto, con un colpo di penna, “trasformano” l’omicidio, la violenza, la sopraffazione, la forza, in “atto legale”, in azione possibile, al fine di sopraffare “l’altro”, e di affermare con una “forza armata” la propria unica e scellerata volontà. E allora, che fare!? Bisogna innanzitutto comprendere le ragioni dell’altro, dargli fiato, dargli ascolto, dargli comprensione, dargli una possibile soluzione.

Bisogna guardare “dall’altra parte della barricata” (come m’ha insegnato il mio amico), perché nessuno è depositario della verità, e la ragione sta anche dall’altra parte. Guardare sempre l’altro per conoscere, capire, interpretare, valutare, dialogare, con intelligenza, saggezza, serenità, disponibilità. Perché la verità non sta mai da una parte sola. Mai! Ma più malvagio è colui, o coloro, che, col “favore delle tenebre”, con “l’intelligence”, e con potenti mezzi economici (che consentono di comprare il consenso, l’anima, e i mezzi di comunicazione di altre comunità, più fragili), per sete di potere e “dominio imperiale”, accendono la miccia e nascondono la mano, e il volto. Questo è il male assoluto!

Angelo Battiato

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