A poco è servita la marcia dell'11 maggio per la delocalizzazione della discarica di Tiritì. Ieri mattina, infatti, l'Oikos, azienda che gestisce l'impianto di smaltimento, ha comunicato alla Simeto Ambiente che l'attività di abbancamento in contrada Valanghe d'Inverno, sempre in territorio di Motta, è stata riavviata, dopo un periodo di chiusura.

Il nuovo sito è stato autorizzato ad abbancare 2,5 milioni di metri cubi di rifiuti, oltre a quelli già depositati nell'adiacente discarica di Tiritì, che deve essere bonificata.

Una notizia che ha suscitato la rabbia del sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo: «Noi non ci arrenderemo. Avevamo considerato per il momento chiusa la vicenda e invece ci ritroviamo con una nuova discarica dietro la porta dopo avere subìto per trenta anni i disagi della precedente. Continueremo la nostra battaglia sia sul piano politico, in quanto l'Ars discuterà entro il mese la mozione presentata da diversi parlamentari, sia mobilitando i comitati civici e la società civile, che hanno manifestato 15 giorni fa, e, infine, seguiremo lo sviluppo in ambito giudiziario, dopo la presentazione del ricorso al Tar e alla Corte europea contro il piano regionale dei rifiuti che prevede il nuovo impianto di smaltimento. Non possiamo continuare a pagare un disagio ambientale così pesante. Occorre delocalizzare la discarica lontano dai centri abitati».

Sulla vicenda intervengono con una nota anche i Comitati «No discarica» di Misterbianco e Motta S. Anastasia: «E' uno schiaffo alle nostre comunità, che da anni subiscono enormi disagi e si battono in tutte le sedi per impedire l'ampliamento. Gli appelli alla responsabilità lanciati alle istituzioni regionali sono caduti nel vuoto e la nostra voce è rimasta inascoltata; siamo pronti ad atti eclatanti per affermare le nostre ragioni. Non ci rassegniamo a essere la pattumiera di tutta la Sicilia».