"Il voto di scambio politico-mafioso" nel libro del senatore Giarrusso

GiarrussoUn fenomeno che in Sicilia viene addirittura calcolato tra il 9 e il 16 per cento, come un vero e proprio “partito”. E’ il “voto di scambio politico-mafioso”, che nell’appassionata presentazione del suo libro al Teatro comunale di Misterbianco il senatore Mario Michele Giarrusso del M5S (definito “pericoloso” dal boss Giuseppe Graviano in un’intercettazione dal carcere al 41bis) ritiene «uno dei reati più gravi dopo stragi ed omicidi, perché priva il cittadino del suo diritto più importante di sovranità popolare e di libertà garantito dalla Costituzione e lo rende schiavo», inquinando fortemente i risultati elettorali.

Un libro scritto dal parlamentare siciliano con il ten. col. Andrea Leccese della Guardia di Finanza e presentato assieme alla deputata all’Ars Jose Marano e all’avv. Francesco Spina. Giarrusso, avvocato laureatosi a Catania ed attivista da molti anni di movimenti anti-mafia, di società civile e ambientalisti, ha descritto vari passaggi significativi della legislazione sui mafiosi, dopo le stragi del 1992, definendola “zoppa” e soggetta anche a tentativi di peggioramento da parte di «quella politica che dietro la facciata tende nei fatti a favorire la mafia».

R.F.

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