Il pallone... nel pallone.

L'amministrazione fa il punto sull'affaire calcio e ribatte alle accuse di Cardaci nel corso di una conferenza stampa. La fine di una favola bella. Anche troppo.

La stanza frettolosamente abbandonata del calcio di Misterbianco puzza di tradimento. E di colpevole indifferenza. Il pallone ci lascia e non certo in punta di piedi. La notizia del trasferimento certo della squadra a Lentini manu Cardaci ha sollevato un polverone nel quale la verità si è spesso confusa alla menzogna. Al suo diradarsi il paese perde oltre al calcio che conta, un altro pezzo di credibilità.
Nel corso della recente e rovente conferenza stampa mattutina l’amministrazione comunale ha messo definitivamente i puntini sulle “i” sull’affaire delicatissimo del nostro calcio, uno dei più belli ma più fragili giocattoli politico-sportivi degli ultimi anni. Il piglio battagliero della “sindachessa” Ninella Caruso non ha concesso sconti per nessuno: “Il calcio non l’abbiamo svenduto noi; piuttosto lo hanno regalato loro”.
Loro, per la sindachessa, sono i soci di diritto che l’amministrazione precedente aveva inserito nell’organico direttivo della società biancoazzurra e che senza battere ciglio hanno avallato le sostanziali modifiche statutarie che hanno reso possibile il salto della quaglia. Loro sono i dirigenti del team trionfatore del campionato di Eccellenza, gli stessi che, all’indomani delle elezioni e della sconfitta del Centrosinistra, “si sono precipitati a modificare - ha pacatamente sottolineato l’assessore allo Sport Serafino Privitera - l’ordinamento societario, mettendo di fatto i soci di diritto in posizione minoritaria nei confronti di quelli ordinari, il cui numero, grazie al nuovo intervento, è stato potenzialmente accresciuto all’infinito, ponendo i primi, ovvero i garanti dei rapporti con l’amministrazione, nell’impossibilità di prendere qualsiasi decisione. Con quella modifica, avvenuta prima dei contatti con il governo cittadino e all’oscuro di tutti, è venuta meno la condizione prioritaria, il presupposto stesso per cui si rendeva necessario l’intervento dell’amministrazione”. Che pure, va detto, si era offerta di venire incontro alle prime necessità economiche, dichiarandosi disponibile ad accollarsi le spese dell’iscrizione al campionato di serie D, entro il trenta giugno. Sulle precise richieste economiche avanzate dalla società sportiva, Ninella Caruso è stata ancora più chiara. “La nuova amministrazione non può accollarsi i debiti che la società ha contratto nel passato - ha puntualizzato il primo cittadino - non vogliamo, per scelta consapevole, continuare la strada intrapresa nel passato, ovvero quella delle disordinate sponsorizzazioni provenienti dalla Zona commerciale”. Proprio dagli operatori di quella zona pare inoltre che il governo cittadino abbia ricevuto un netto rifiuto: il polo commerciale ha respinto ogni finanziamento, ovvero quello che aveva tutta l’impressione di un balzello. Già, nella stagione 2001/02 a fronte di una accresciuta “esigenza di bilancio”, l’A.C. Misterbianco era riuscito a recuperare dal polo commerciale solo una parte di quella cifra che - in una battaglia solo apparentemente filologica - viene definita ora deficit, ora disavanzo, ora debito pregresso, ora anticipazione ora, e più verosimilmente, buco di bilancio. Una cifra che, comunque la si battezzi, si aggira sui trecento e passa milioni. “E allora - si è chiesto ragionevolmente l’assessore Serafino Privitera – perché questo passivo non è stato inserito nel bilancio comunale stilato alla fine di aprile?” E punta l’indice contro una vicenda “che appare - afferma - come un chiaro disegno destabilizzante. Adesso non posso che esprimere il rammarico dell’amministrazione e nello stesso tempo non posso fare a meno di notare come 950 milioni (di lire) che in questi due anni le forze imprenditoriali locali hanno sborsato per poi vedersi all’improvviso sottrarre quella realtà che avevano contribuito a creare, si siano letteralmente volatilizzati”.
Così come l’A.C. Misterbianco. Un destino però già scritto dalle vicende di un presidente “ramingo”: Cardaci ha spostato il calcio da Gravina a Misterbianco e da qui a Lentini. E l’anno prossimo? Gico

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Commenti

Re: Il pallone... nel pallone.

Almeno ho il coraggio di scrivere quello che penso e di firmarmi. Tu sei ancora al livello degli insulti: è un problema tutto tuo.

Gico

Re: Il pallone... nel pallone.

ma insomma! Ninu va fici finiri comu quannu u vaddia vi luvava u palluni o chianu a chiesa.

Il pallone a misterbianco ha avuto la sfortuna di incappare nei padroni del vapore che andavano a casa, e nei dilettanti allo sbaraglio dei nuovi amministratori.E poi, per cortesia non lo chiamate Giudice Cardaci! il signor Cardaci (non mi interessa il lavoro che fà) in questo caso potrbbe essere imputato di truffa ai danni dei misterbianchesi. E' gradita la revoca della cittadinanza onoraria di Misterbianco. Paolo Conti

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