IL “CAMPANARAZZU”, un sito compromesso

Con gli scavi effettuati nel 2001, che hanno riportato alla luce l’antica Chiesa Madre, travolta dalla lava dell’Etna nella eruzione del 1669, provo una grande gioia e, al tempo stesso, una forte delusione: gioia e meraviglia per quanto è stato riportato alla luce ma delusione per il modo obbrobrioso conclusivo dei lavori eseguiti.

Ho seguito, dal 2001, la successione degli scavi con le mie foto e video pubblicati su Youtube.

Gli scavi, finanziati dalla Regione Sicilia con la direzione della Sovrintendenza di Catania, hanno avuto un buon inizio con un accurato lavoro delle Ditte incaricate che hanno fatto riemergere le bellezze artistiche ed architettoniche con le cripte, il presbiterio, il pavimento, gli altari, la Cappella del Crocifisso e quella gotica e l’interno del Campanile.

Sulla seconda parte dei lavori, esprimo dissenso e non condivisione (come tanti altri cittadini) per il modo finale della valorizzazione del luogo con l’impiego di materiali e copertura del tetto non appropriato e inadeguato (mattoni rossi e lamiera che costituiscono una bruttura).

Il peso strutturale in lamiera del tetto sta provocando delle lesioni nei muri perimetrali e le grondaie, che attraversano orizzontalmente la navata della Chiesa, non consentono un buon deflusso di acqua piovana all’ esterno.

Ai lavori suddetti, si è aggiunta, nei giorni scorsi, l’obbrobriosa copertura in lamiera del tetto del campanile.

Quindi, una delusione all’ennesima potenza. Bastava un progetto più snello e attraente con copertura a capriate in legno e tegole siciliane con costi sicuramente dimezzati.

Oggi, il Campanarazzu rimane chiuso chissà per quanto tempo.

I misterbianchesi e i turisti aspettano ancora !!!?

Rimane la speranza che il Comune e le Istituzioni intervengano per la valorizzazione del luogo con i necessari servizi per l’accoglienza dei visitatori.

Occorre, in conclusione, correggere i lavori effettuati nell’antica Chiesa Madre valorizzando il sito archeologico, per una attrazione turistica culturale, per il suo significato storico, per la bellezza architettonica e per il servizio da offrire.

Angelo Zuccarello

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