Promosso dal Gruppo “Attiva Misterbianco”, al Teatro comunale uno straordinario incontro con Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei 7 fratelli lavoratori innovativi nei campi e tenaci partigiani, arrestati di notte e incarcerati, fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943, e poi decorati con la medaglia al valor civile. Con l’emozionante e scrupolosa testimonianza personale di una delle famiglie e delle storie più emblematiche della Resistenza italiana.
Allora Adelmo, tra gli 11 figli, aveva appena 4 mesi, e non ha mai potuto stare col padre, di cui sono rimasti gli ideali di lotta allo sfruttamento. La casa dove abitavano, tacciati da «ribelli e banditi» (e che accoglieva partigiani e renitenti) è meta di periodici raduni di migliaia di persone, soprattutto nella Festa della Liberazione. Il padre dei sette fratelli, Alcide, aveva scritto il libro “I miei sette figli”, a cui oggi fa eco “I miei sette padri” di Adelmo, diventato pure un documentario girato da Liviana Dalì.
Adelmo a 81 anni si mantiene in ottima efficienza fisica, gira irriducibile con la sua cagnolina l’Italia e le scuole, «per lottare con la gente onesta, in un sistema che non funziona, raccontando la storia di 7 uomini (che non vuole chiamare “eroi”) che hanno dato la vita per creare una società più giusta e legata al lavoro, che non spenda per le armi e la guerra ma per i servizi, la scuola, il lavoro, la sanità». A dialogare con l’ospite, uno straripante "fiume in piena", la storica Francesca Lo Faro e Antonio Biuso. Intervenuti la vicepresidente dell’Anpi di Misterbianco Mariella Fornello, il presidente dell’Arci territoriale Matteo Iannitti e il capo Lega SPI CGIL di Misterbianco Santo Bonanno. E il presidente del Consiglio comunale Lorenzo Ceglie ha invitato l’«esempio vivente» della Resistenza al Senato cittadino.