In fumo a Misterbianco il deposito Ciccio Giocattoli

incendio Del capannone commerciale “Ciccio Giocattoli”, azienda specializzata nella vendita al dettaglio, non è rimasto più nulla. Le fiamme, alte anche 12 metri, mercoledì sera, intorno alla mezzanotte, hanno avvolto l’intero edificio che si estende su una superficie di sei mila metri quadrati. Tutto è andato in fumo: articoli da regalo, addobbi di natale e carnevale, attrezzatura per la spiaggia, casalinghi e oggettistica. L’incendio che ha distrutto per intero la struttura (sono ancora da accertare le cause, se di origine dolosa o no) è stato alimentato dal materiale plastico accatastato all’interno del deposito. Anche una parte del capannone ha ceduto per il crollo delle travi portanti, così come i vetri delle finestre che si sono squagliate a causa delle alte temperature che hanno raggiunto gli 800 gradi.

In 17, tra operai e impiegati, sono rimasti senza lavoro. I danni ammontano a più di 5 milioni di euro. A dare l’allarme è stato un cittadino che dalla finestra della propria abitazione, di via Giuseppe Garibaldi, ha notato l’imponente colonna di fumo nera. Ad allertare i vigili del fuoco anche i vigilantes del servizio di sicurezza. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha permesso di circoscrivere il rogo e di evitare che le fiamme si propagassero nei capannoni vicini. «Siamo stati impegnati per tutta la notte – ha detto Luigi De Luca, del Comando provinciale vigili del fuoco di Catania – a causa delle grosse dimensioni dell’incendio. Quando siamo arrivati sul posto le fiamme erano già fortemente alimentate dalla parte posteriore del capannone fino all’ingresso, sul lato strada. Quello che abbiamo soprattutto cercato di fare, subito, è stato di contenere i danni per i capannoni vicini». Ai tecnici dell’Arpa toccherà stabilire se, a causa dell’intensa nube di fumo, si sono sprigionati nell’aria gas tossici. Sull’episodio indagano i carabinieri della Tenenza di Misterbianco. Per il commercialista dell’azienda, Salvatore Strano «Non è mai stata avanzata ai miei clienti, titolari dell’azienda, alcuna richiesta di pizzo. L’azienda è una delle poche a non avere avuto in quest’ultimo periodo nessuna difficoltà economica e ad avere prodotto con grande redditività. Il capannone era stato ristrutturato da pochi anni ed escludo che quanto avvenuto sia da ricondurre ad una ritorsione».

Francesca Aglieri Rinella
Giornale di Sicilia
06/04/2012

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