Dopo Milano, la storia di Misterbianco e del sito di Campanarazzo sono portati al salone del libro di Torino, con la presentazione del libro: Le case dei gelsi Misterbianco una storia di donne e di uomini lungo un millennio

Le case dei gelsiA cura di Josè Calabrò, Giuseppe Maimone Editore. Misterbianco è una città con qualcosa di molto speciale: la chiesa di Campanarazzu.
Oggi - fatto forse unico al mondo - la Chiesa Matrice dell’antico paese rivive, infatti, spogliata dalla lava, che nell’eruzione dell’Etna del 1669, l’aveva sommersa. E’ reso, così, visibile e anche vivibile un luogo straordinario, per le tracce medievali e il tanto di rinascimentale, che è stato, invece, cancellato, quasi del tutto, in Sicilia orientale, dal terribile terremoto del 1693.

Del sito sommerso, conservato e liberato dalla lava, alla presentazione della Fiera di Torino, il fotografo Antonino Del Popolo mostrerà le foto insieme alle immagini in GigaPixel, realizzate su un quadro del pittore Giacinto Platania, che dipinse dal vivo l’eruzione e le fughe dei cittadini.

Ma il libro Le case dei gelsi non guarda solo a questa vicenda e si snoda quasi lungo un millennio, in un progetto di intimità con la Storia, una Storia locale che guarda anche oltre e Misterbianco ci si mostra, così, come un interessante spaccato della Sicilia Orientale, della Sicilia della seta, nel suo dinamico rapporto con la Sicilia Occidentale, la Sicilia del grano.
Avere usato l’ottica di Storia di Genere, documentando come, di tempo in tempo, sia stata ridefinita l’identità di uomini e donne, ci consegna conoscenze storiche inattese, ma anche strumenti per fare i conti con la complessità odierna.

E, ancora: Il libro è un progetto unitario, in un prisma di diversi sguardi; la comunità, infatti, si racconta con circa sessanta interessanti monografie a diversa firma e tantissime immagini.

Il titolo mette al centro il “nutricato”: lungo i secoli, donne misterbianchesi allevavano i bachi in seno e li nutrivano con foglie di gelsi dei loro cortili e ogni casa aveva, l’albero di gelsi. Questa storia è qui il filo per ricucire attività femminili, vita quotidiana, economia, paesaggio. Già, Paesaggio, parola capace di indicare ciò che oggettivamente c’è, ma anche ciò che lo sguardo, soggettivamente, coglie. Paesaggio, nel senso del rapporto che gli abitanti stabiliscono con le trasformazioni di cui sono attori, protagonisti, spettatori, narratori.

La scansione temporale del libro è modellata su quella elaborata dallo storico Eric Hobsbawm, ne Il Secolo Lungo e ne Il Secolo breve. Il volume, in successione cronologica, si compone di cinque parti, a loro volta in due sezioni: nel Filo della storia, scrivo io, guardando a Misterbianco e al contesto; negli approfondimenti, autori vari documentano, testimoniano. Man mano che ci si avvicina al presente, sfuma sempre più il filo della ricerca storica e prevalgono le testimonianze; fino al mondo attuale, dove il filo della storia scompare e diventa “un quaderno appeso a un filo” come quello “di doglianze e contentezze” che Cosimo fa scendere dagli alberi, ne Il barone rampante di Italo Calvino. Il metodo usato non ama, infatti, le etichette rigide e, da ricerca storica rigorosa, per documentazione bibliografica e archivistica, non teme le virate soggettive e di cronaca nella parte finale.

Dal libro, ora, nascono altri progetti: nelle scuole si stanno avviando percorsi di “Intimità con la Storia”, con racconti di famiglie, video, foto, da mettere in una piattaforma informatica.

E un gruppo sta anche lavorando con i dati dei riveli di beni ed anime, straordinari censimenti siciliani, per ricostruire in 3D l’antico Misterbianco. Proprio le ricerche archivistiche e la conoscenza dei riveli mi hanno infatti donato il dettaglio dell’Antico Misterbianco, lungo il 1600, di tutti gli uomini e di tutte le donne che lo abitarono, delle vie, delle contrade, dei vicini di casa, delle case, delle piante, degli animali, di tutto… E se il metodo si moltiplicasse? locandina

Domenica 21 Maggio 2017, ore 11.00
Lingotto Fiere, via Nizza 280, Torino
Stand B 61- Pad 1 – Biblioteca Regione Siciliana Stand B 61- Pad 1

Josè Calabrò

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