Di Guardo «Voglio che il mio paese torni a vivere»

Nino Di Guardo Nino Di Guardo non ha dubbi. La sua candidatura a sindaco di Misterbianco è quasi una scelta obbligata. Una scelta di fatta con la testa e con il cuore. «Due i motivi che mi hanno spinto. Sono parlamentare regionale e dal punto di vista politico so bene che questa decisione può sembrare un po' strana. Ma non ce la faccio più a vedere il mio paese morire ogni giorno nel degrado e nell'abbandono. Basta Palermo, quindi, il mio paese ha e sempre avrà la priorità su tutto e su tutti. Per questo ho deciso, con largo anticipo di tornare in corsa. Il paese ha bisogno di riprendersi: voglio dare il mio contributo, vorrei riprendere il filo del discorso che ho abbandonato nel 2002 dopo due mandati. Chiamiamolo un discorso... affettivo. In più c'è anche una motivazione personale: visto che non sono più giovanissimo vorrei concludere la mia carriera politica lì dove ho cominciato tornando a lavorare per Misterbianco con quel minimo di esperienza e di competenza che ho maturato negli anni. Perché mi sento in debito con il mio Comune».

Nino Di Guardo ha ufficializzato la sua candidatura già da mesi, senza aspettare le decisioni del partito, evitando quelle primarie che tanto gli fanno storcere il naso: «Milito nel Pd, non mi sono certo dimesso, questo sia chiaro, ma questa moda delle primarie (una buffonata bella e buona) che tanti danni hanno fatto anche da altre parti proprio non la digerisco. Io ho lasciato un buon ricordo da sindaco. L'ho promesso alla gente che sarei tornato e l'ho detto al partito: "Signori, io mi candido. Se mi volete sostenere bene, altrimenti... ". Io ho già dato la mia parola alla gente. Da qui questo dissapore con il partito che mi addolora. Ma non dispero che in extremis il circolo si ravveda e decida di marciare insieme al sottoscritto. Io vorrei vincere con il mio partito: io non corro contro il Pd, ma per la mia Misterbianco.L'altro giorno ho lanciato questo invito. Comunque, non sono un candidato che "corre da solo", come qualcuno continua sostenere: ci sono cinque liste civiche, la stragrande maggioranza della gente vuole riprendere il discorso interrotto nel 2002 per fare tornare a vivere Misterbianco. Eccomi».

Di Guardo, quindi, snocciola le sue priorità. «Partiamo dal dato di fatto che in dieci anni tutto è stato distrutto: trasporto urbano, asilo nido, assistenza domiciliare, parchi giochi, verde pubblico. Qui bisogno rifare tutto quanto. In più in cassa non c'è un soldo. La situazione è grave. Ma io non mio scoraggio: ho un po' di competenza in materia, bisognerà tagliare alcune spese, razionalizzare: troveremo le risorse. Proporrò anche una riduzione delle indennità mia e della Giunta, spero si accodi anche il Consiglio».

«Un altro punto fondamentale è il collegamento centro-frazioni. C'è da riavviare il progetto per rilanciare l'economia. Oggi non c'è un progetto per il futuro. Da sei anni il Prg è scaduto: bisogna fare in fretta rimettendo in moto edilizia e artigianato. C'è in ballo la dignità di un intero Comune: sono tornato per fare le cose per bene, ciò che è necessario: se non ne sarò capace chiederò scusa e andrò via».

«Anche i discorsi su rifiuti, traffico e parcheggi vanno ripresi in toto rimettendo in campo (anche con severità) le regole di civiltà che sono andate perdute. Bisogna cambiare la mentalità dei misterbianchesi per avviare un cammino di dignità. So di potere ancora contribuire a dare una svolta dopo il fallimento del centrodestra. Bisogna suonare la sveglia. E, per dirla con lo slogan che ha coniato mia moglie... "Con Di Guardo sindaco Misterbianco torna a vivere"».

Nunzio Casabianca
La Sicilia
24/03/2012

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