Condorelli: Tutti invitati al tavolo del buon governo

Nino Condorelli Nino Condorelli può subito andare fiero di un record. E' il candidato sindaco del centrodestra che, udite udite, è riuscito a fare "stringere la mano" a Pdl e Mpa, nemici giurati a livello regionale, alleati convinti a Misterbianco. «La convergenza di Pdl e Mpa sul mio nome mi inorgoglisce, considerate le contrapposizioni a livello regionale. Spero di essere all'altezza della fiducia che mi hanno dato. Cercherò di mettercela tutta. La scelta di Pdl e Mpa di appoggiare il sottoscritto conferma che in politica ci sono avversari e non nemici e che se c'è in ballo un nome, una persona che può rappresentare con i fatti gli interessi di una intera comunità, la politica sa fare le scelte giuste, dando fiducia a persone equilibrate e serie. Credo sia stata questa la riflessione fatta da entrambi prima di tirare le conclusioni che sapete».

La candidatura di Condorelli, dunque, anche come continuità per il "dopo Caruso". «Tante le aspettative e altrettante le cose da fare. Non che l'Amministrazione in scadenza di mandato abbia fatto male, ma credo che la città abbia bisogno di essere rivalutata: bisogna puntare su cultura, giovani e fare ripartire l'economia. Il Prg è già pronto, ma prima che entri in vigore vorremmo che venisse vagliato e - se necessario - migliorato da tutti i cittadini. Un'urbanistica partecipata credo che sia fondamentale per realizzare le giuste dinamiche economiche e di sviluppo. Non dimentichiamo che stiamo parlando del 17° Comune della Sicilia con circa 50mila abitanti. Ogni idea in più, ogni proposta può essere utile, per questo mi batterò affinché ci sia la partecipazione di tutti. Sindacati, imprenditori, artigiani, semplici cittadini: tutti sono invitati al tavolo del buon governo. Ovviamente nel rispetto delle regole. Io faccio il medico (è anche direttore sanitario del carcere di piazza Lanza, ndr) e sono abituato ad ascoltare. Eliminare il distacco fra il Palazzo e i cittadini è quindi una mia priorità. Per tornare a fare amare la politica alla gente, per ricucire quel distacco che a livello nazionale si è ormai concretato».

Detto del Piano regolatore («che sarà il motore dello sviluppo del mio paese»), Condorelli nella "lista delle cose da fare" ha già segnato anche tante altre priorità. «Abbiamo un patrimonio di infrastrutture (teatri, centri polifunzionali, impianti sportivi) che devono essere sfruttate, sono stati costruiti per la gente e dalla gente devono essere utilizzate. E poi c'è "nodo lavoro": un'Amministrazione non può dare lavoro, ma rivitalizzando la nostra zona commerciale possiamo dare un input nuovo a tutto il comparto. Non c'è più bisogno di grandi centri, ci vogliono idee per realizzare opere utili, a dimensione di cittadino».

Condorelli guarda al futuro. Primo turno o ballottaggio? «Qualunque sia il responso dell'urna, è chiaro che non ci potranno essere accordi con le liste del Pd o con Di Guardo, ma noi siamo forti, non solo grazie all'appoggio dei partiti, ma perché sentiamo vicini i cittadini. Tutti, senza più distinzioni fra centro e periferia. Il paese è deve essere unico: basta divisioni. Si lavora per Misterbianco. In un periodo di vacche magre, dobbiamo superare queste ataviche - inutili - rivalità». Prima di chiudere, un attimo di commozione: «Quando sono nato - racconta Condorelli - mio padre era sindaco, aveva 33 anni (purtroppo morì una decina d'anni dopo): era amato, stimato, ben voluto. Ancora oggi dopo 60 anni gli anziani lo ricordano con affetto. Sono vissuto in un ambiente permeato di politica e cresciuto con questo sogno: diventare sindaco di Misterbianco ed essere ricordato come mio padre con lo stesso meritato affetto».

Nunzio Casabianca
La Sicilia
24/03/2012

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