«Si individui quanto prima una sede appropriata per degli uffici regionali del Centro per l’Impiego, la soluzione dei locali ex Movicar è impraticabile e di ciò va preso atto». Questa la presa di posizione del neo-costituitosi gruppo consiliare “Guardiamo avanti”, guidato dal vicesindaco Marco Corsaro e dal consigliere capogruppo Rossella Zanghì, sulla vicenda che riguarda il futuro ed il mantenimento stesso di una sede del Centro per l’Impiego a Misterbianco.
«Il batti e ribatti di carte e documenti fra il Comune ed i funzionari regionali finora non ha prodotto nulla di buono - proseguono i rappresentanti del movimento - abbiamo il dovere di rispondere ai bisogni della città con i fatti, specie su un tema così decisivo per far fronte ai problemi occupazionali del nostro territorio».
“Guardiamo Avanti”, in tale ottica, ha già presentato formalmente al sindaco Nino Di Guardo la proposta per avviare l’iter che porti «in tempi rapidi ad una manifestazione di interesse pubblico al fine di ricercare e individuare – si legge – un immobile da locare per adibirlo a sede degli uffici regionali del Centro per l’Impiego, ponendo fine all’infinito carteggio sui locali ex Movicar, un progetto che ci ha sempre visto contrari, come ben noto al resto della Giunta». L’idea di una nuova locazione, peraltro, sarebbe del tutto sostenibile per le casse dell’ente, poiché il peso delle spese di mantenimento dell’ufficio viene condiviso con altri Comuni vicini.
«La nostra indicazione è quella di affittare locali con un regolare bando cui venga assicurata la massima visibilità, abbandonando il vicolo cieco della soluzione ex Movicar».
«Non ci fermeremo fino a quando non riavremo il Centro per l’impiego qui a Misterbianco - aggiunge ancora il vicesindaco Marco Corsaro - non c’è più tempo da perdere, specie alla luce dello spostamento degli uffici del Cpi di Catania da via Coviello a via Battello e la probabile decretazione di chiusura dell’ufficio Cpi di Misterbianco da parte della Regione».
«Su temi importanti per la vita di Misterbianco - conclude poi Corsaro - non siamo più disposti a fare passi indietro. Alle parole seguono i fatti e siamo disponibili al dialogo con tutti proprio per cambiare le cose che non vanno».