Aree degradate...Sì grazie, Benvenuti, invece di "No Grazie, faso tutto mi"...

Attiva MisterbiancoIn risposta all’Assessora Angela Vecchio
Apprendiamo dalla solerte risposta dell’Assessora Vecchio che, sul bando per le aree urbane degradate l’amministrazione comunale di Misterbianco è al lavoro già da diverso tempo e che lo fa “senza nessun proclama”. Ci sembra proprio questo il punto da cui partire.

Pensiamo infatti che proprio in questo caso l’amministrazione (che di proclami certo avara non ci sembra) il “proclama” avrebbe dovuto farlo, per chiamare a raccolta le energie migliori del territorio, quelle che tutti giorni si misurano col degrado sociale e urbano, col disagio delle famiglie, con i problemi dei quartieri.

Gli stessi criteri di valutazione dei progetti esplicitati nel bando nazionale (riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, il miglioramento non solo del decoro urbano ma anche del tessuto sociale, capacità di coinvolgimento anche di soggetti privati) suggeriscono l’idea di un processo partecipativo e di un coinvolgimento del territorio a tutti i livelli.

Ci viene difficile, in buona sostanza, immaginare come si possa presentare un efficace progetto di riduzione dei fenomeni di marginalizzazione sociale senza l’indispensabile partecipazione, sia in sede di analisi sia in sede di esecuzione, delle scuole, delle parrocchie e delle associazioni del territorio. E’ avvenuto questo indispensabile coinvolgimento? In che modo? Con quale livello di condivisione?

E sul coinvolgimento dei privati, fattore che rischia di essere determinante per l’approvazione del progetto, ci chiediamo come questi dovrebbero esprimere la propria volontà di partecipazione (e compartecipazione finanziaria) se non adeguatamente informati. E’ avvenuta questa comunicazione? In che modo? Attraverso quali canali? Crediamo che la città debba sapere!
Nel proporre una task forse comunale aperta al contributo di scuole, associazioni, tecnici professionisti, volevamo fare proprio questo, porre una questione di metodo che in questo caso è anche merito. Conciliare partecipazione e rispetto dei tempi è possibile se c’è la volontà politica per farlo.

Questo bando può essere molto di più che l’occasione per richiedere un finanziamento. Può essere finalmente l’occasione per rilanciare una discussione diffusa sulle periferie, sull’integrazione e sullo scambio, e sulla necessaria ricucitura (sociale, culturale, politica e non solo urbanistica) tra le diverse aree del paese. Tema strumentalmente e periodicamente agitato da “guitti” di quartiere per lucrare elettoralmente su disagi della gente, nodo che resta irrisolto nella costruzione identitaria della nostra comunità. Analogo metodo invocavamo infine anche per altre questioni: iL bilancio partecipativo (su cui certo, come è noto, non abbiamo fatto mancare il nostro contributo), la valorizzazione dei Sieli su cui la scorsa estate la nostra associazione ha raccolto idee, proposte e spunti di riflessione e le ha messe a disposizione delle istituzioni, senza però avere avuto, fino a questo momento, il benché minimo riscontro.

Proprio una delle proposte contenute in quel lavoro sui Sieli, suggeriva all’amministrazione di sfruttare le possibilità finanziarie offerte dal programma comunitario Life, ma non ci risulta che questa giunta “da sempre attenta elle possibilità previste dalla legislazione europea, nazionale e regionale”, come sostiene l’Assessora Vecchio, le abbia colte. Tutt’altro! Insomma, c’è da capire se partecipazione e periferie sono considerati obiettivi prioritari dal sindaco e dai suoi collaboratori o sono, questi sì, “proclami” buoni per tutte le stagioni (.. e per tutte le campagne elettorali) salvo, poi, nel metodo e nel merito distaccarsene quotidianamente, e infine, addirittura lamentarsi per “ lesa maestà ” della semplice offerta di una disponibilità di competenze e coinvolgimento allargati a tutta la cittadinanza. Bastava un “No grazie, faso tutto mi…” ma meglio ancora sarebbe stato un “ Sì Grazie, benvenuti”.

Attiva Misterbianco

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