Anche Mario Spampinato da ricordare tra le vittime della mafia

MazzarinoCome già fatto al Consiglio comunale di Misterbianco nella recente seduta dedicata alle vittime innocenti di mafia, l’avv. Salvatore Saglimbene, che della città è stato sindaco e difensore civico, e attualmente presidente del Centro Studi Vittorio Bachelet, non demorde dalla propria proposta di includere ufficialmente e a pieno titolo tra i circa 900 nomi da ricordare annualmente nelle manifestazioni anche quello di un carabiniere misterbianchese, Mario Spampinato, anch’egli trucidato dalla mafia.

Spampinato era tra gli otto carabinieri (gli “eroi di Feudo Nobile” di Mazzarino) che caddero vittime della cosca del feroce fuorilegge Salvatore Rizzo, nel gennaio 1946 - in una Sicilia allora stremata e devastata alla fine della seconda guerra mondiale - a seguito di una perfida imboscata cui seguì un tremendo calvario. In quel periodo di anarchia e banditismo, molti “padrini” si erano infiltrati coi loro “picciotti” tra gli indipendentisti dell’Evis e del “Mis” cercando di sostituirsi di fatto allo Stato e attaccando soprattutto le forze dell’ordine, residuo baluardo a difesa della libertà.

Quei coraggiosi carabinieri furono catturati, segregati dai mafiosi (spacciati per “separatisti”) e sottoposti a sevizie di ogni genere prima di essere brutalmente assassinati e abbandonati nudi nella buca di una zolfatara. Rimangono loro un postumo “encomio solenne” e una lapide commemorativa davanti alla Stazione dell’Arma a Mazzarino. E Mario Spampinato, con altri cinque dei valorosi colleghi, riposa nel Cimitero dei Rotoli a Palermo, nel Sacrario dedicato ai carabinieri caduti nell’adempimento del proprio dovere, con una stele che ne reca impressi i nomi.

Ritenendo doveroso ricordare anche il sacrificio di uomini ben poco noti il cui eroismo è purtroppo rimasto a lungo nell’ombra, l’avv. Saglimbene chiede al Comune di Misterbianco e all’Associazione “Libera” che nella “Giornata della memoria e dell’impegno” pure il nome di Mario Spampinato compaia giustamente fra le vittime di mafia. E che venga magari intrapresa, dopo 71 anni dall’atroce martirio, qualche pubblica iniziativa che gli renda onore per sempre.
Misterbianco ora sa. Una proposta legittima che sta già registrando consensi in città e che sembra degna di doversi tenere nella giusta considerazione. foto

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
05/04/2017

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