A testa alta. Stasera su rai uno il film sui carabinieri martiri di fiesole. A seguire una puntata di porta a porta dedicata ai carabinieri. Un bel film che ci fa' riflettere e deve far riflettere...

A Testa AltaStasera su Rai Uno, in prima serata, il Film Rai "A testa Alta" che racconta la storia dei carabinieri martiri di fiesole. Un film molto bello che ci fà riflettere e deve far riflettere, sopratutto a chi ci governa. Poi a seguire una puntata di Porta a Porta tutta dedicata ai Carabinieri. Vedere il film e pensare ad oggi...Il sacrificio dei carabinieri martiri di fiesole nel film della rai che vedremo stasera su rai uno in prima serata.

Un film davvero molto bello che parla dell'essere carabiniere in momenti difficili del nostro paese quando la guerra era in fasi cruciali. Carabinieri che facevano il loro compito nel nome dello Stato Italiano come oggi continuano a farlo. Un film da vedere che pone attenzione a tanti piccoli particolari di chi svolge questa attività che io definisco una missione. Il Film è stato presentato la scorsa settimana alla scuola ufficiali dell'Arma con tutti gli attori del cast, i produttori e i direttori rai. Anche il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha assistito alla proiezione della pellicola dedicata ai carabinieri. Lo stesso Ministro, al termine della proiezione, non è riuscita a contenere la forte commozione e il coinvolgimento che trasmette il film, ma sopratutto che sente come Ministro di riferimento dei Carabinieri dell'Arma.

Un invito a vederlo stasera in tv. A seguire rai uno dedica una puntata di Porta a Porta dove il sottocapo di Stato Maggiore, Gen. D. Tomasone, sarà portavoce dell'Arma dei Carabinieri. Nella puntata si parlerà dell'Arma , delle sue specialità e delle sue peculiarità sul territorio nazionale. Ci sarà un breve spazio di qualche manciata di minuti dove si darà voce ad una delegazione del Co.Ce.R. Carabinieri che evidenzierà alcune problematiche di natura sociale ed economica che oggi affligge l'istituzione.

Ma veniamo dunque alla storia. I cosiddetti Martiri di Fiesole segnarono un episodio tragico della seconda guerra mondiale. Il 12 agosto 1944, alla vigilia della Liberazione di Firenze, tre militi dei Carabinieri Reali si consegnarono ai tedeschi di Fiesole per salvare 10 ostaggi e subito dopo furono fucilati. In particolare, seguendo l'esempio di tanti altri carabinieri, nell'aprile 1944 quelli della Stazione di Fiesole entrarono in contatto con la resistenza italiana (in particolare con la Brigata V della Divisione Giustizia e Libertà) per appoggiarne la Lotta di Liberazione. Il comandante della stazione, vice brigadiere Giuseppe d'Amico, fu nominato Comandante militare di settore. Il contributo dei carabinieri di Fiesole consisteva soprattutto nella raccolta di informazioni, nella fornitura di armi e viveri e nella partecipazione diretta ad azioni di sabotaggio mentre continuavano a svolgere i compiti di istituto.

Il 29 luglio una staffetta portaordini partigiana formata da tre carabinieri di Fiesole ed un civile fu intercettata dai tedeschi. Nello scontro a fuoco che ne seguì un tedesco fu ucciso, il carabiniere Sebastiano Pandolfi (Medaglia d'Argento al Valor Militare) ed il civile furono catturati mentre due altri carabinieri riuscirono a fuggire. I due prigionieri furono immediatamente fucilati. Il successivo 6 agosto i tedeschi arrestarono il vice brigadiere Giuseppe d'Amico sospettato di collaborare con la resistenza.

L'11 agosto il vice brigadiere fece pervenire un messaggio ai suoi tre sottoposti per avvertirli che era riuscito a fuggire ed ordinar loro di entrare in clandestinità nelle file della resistenza fiorentina. I tre (Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti) obbedirono ma, non potendo passare le linee nemiche, costituirono una base nei ruderi di un anfiteatro romano in attesa di potersi congiungere con le forze partigiane o alleate.

Alle 14 del 12 agosto furono contattati dal monsignor Turini (cancelliere della Curia Vescovile di Fiesole) e dal dottor Orietti (segretario comunale) che li informarono che il Comando Tedesco, scoperta la loro fuga, aveva preso 10 ostaggi civili e minacciava di fucilarli per rappresaglia se non si fossero consegnati. Tanto bastò ai carabinieri che, appresa la notizia e consci delle conseguenze del loro gesto, si consegnarono immediatamente al Comando tedesco che li fucilò dopo poche ore. A ciascuno dei tre carabinieri (tutti poco più che ventenni) è stata concessa una Medaglia d'Oro al Valor Militare. (da wikipedia).

Pasqualino Longo

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