Teatro amatoriale, una scommessa vinta

Applausi... Auditorium Nelson Mandela MisterbiancoE’ partita davvero alla grande la seconda stagione del teatro amatoriale delle compagnie locali a Misterbianco. Quelle della passione vera per il teatro, senza sogni nè velleità di grandi platee nazionali o di lauti guadagni. Una passione coltivata con entusiasmo, semplicità e bravura da cittadini di ogni mestiere e professione, molti anche impegnati nel sociale: tutti accomunati dalla voglia di vivere, star bene insieme, divertirsi e far divertire.

Il primo spettacolo dei “cartelloni” 2015-2016 ha visto significativamente gremito in tutti i suoi 500 posti il magnifico scenario dell’Auditorium Nelson Mandela, che si conferma veicolo prezioso di arte, cultura e aggregazione; una “location” che consente spettacoli di ogni genere, dalla musica alla danza alle esibizioni scolastiche e culturali; dove è un piacere rivedersi e sorridersi con tanti amici e conoscenti; e vedere esibire, ed applaudire, concittadini all’opera sul palco. Cose per le quali fino a due anni addietro bisognava andare a Catania o in altri comuni della provincia. Ora, si “gioca in casa”, e questo promuove un coinvolgimento ben maggiore, incentiva la partecipazione attiva di tantissimi, molti di più, a sani momenti aggregativi che sono il lato migliore della vita cittadina di una comunità spesso divisa da barriere partitiche ed altro. A teatro, così come ad un concerto, non c’è spazio per le divisioni ed i problemi di ogni giorno, è una “tregua” salutare, un appello raccolto.

Il teatro a Misterbianco è una “vocazione”, ha radici belle e lontane. Fin dagli oratori parrocchiali di una volta; “altri tempi” che magicamente ritornano, e ne abbiamo bisogno. Misterbianco ha avuto ed ha attori ed autori passati dalla scuola del Teatro Stabile di Catania accanto a “nomi” famosi, e così anche tenori e soprano e ballerini ora emergenti, e che hanno scelto però di non fare quella “professione”.

Immaginatevi persone che conoscete ed incontrate impegnate quotidianamente e con serietà nel lavoro, in progetti ed attività professionali, culturali, sociali e perfino politiche, e che riscoprite ora nelle vesti di regista o attore di una compagnia teatrale amatoriale, magari uomini in vesti femminili, per ridere di se stessi e far sorridere alla vita.

“Andare a teatro” così, è il ritrovarsi di una larga “famiglia” cittadina, che infrange ogni steccato e si gratifica in momenti semplici e comunitari che sono anche cultura e tradizione. Una scommessa vinta. foto

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
02/12/2015

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