Via libera del Consiglio comunale alla Catania- Etna sud per l'attraversamento del territorio comunale. Il Consiglio all'unanimità ha dato il parere per quest'arteria importantissima di cui si parla da anni e che contribuirà a incrementare il turismo sul versante nord oltre ad ampliare i collegamenti tra città e comuni attraversati.

Il Consiglio dopo il vaglio in commissione ed il sopralluogo effettuato ha espresso il suo nulla osta sulla strada, che percorrerà l'odierno tracciato di via Amenano, dove all'imbocco con l'ex provinciale S. Giovanni Galermo, una rotatoria porterà gli automobilisti, a senso unico sul tracciato di via Fausto Coppi mentre per coloro che andranno in direzione Catania, da via Fausto Coppi attraverso una seconda rotatoria imboccheranno il tracciato di via Nuvolari.

L'arteria dovrà prevedere oltre alle due rotatorie un accesso in tangenziale e su via Amenano delle bretelle parallele per evitare pericoli agli attuali cittadini residenti che per portarsi sulla Catania-Etna dovranno percorrerla parallelamente fino alla prima rotatoria.

Il Consiglio, inoltre, oltre al parere positivo, su iniziativa della commissione urbanistica ha approvato, sempre all'unanimità un ordine del giorno letto dal consigliere Matteo Marchese, il quale chiede la messa in sicurezza dell'arteria che attraverserà Misterbianco, S. Pietro Clarenza, Belpasso e Nicolosi.

Le uniche modifiche apportate sono la realizzazione delle bretelle di collegamento su via Amenano che hanno importanza essendo strade già esistenti e con abitazioni che sboccano sull'arteria, tanto che il Consiglio ha voluto votare l'ordine del giorno aggiuntivo per eliminare quanti più i pericoli.

Il Consiglio ha rinviato alla prossima seduta un contenzioso sorto nella zona commerciale con un cittadino a seguito della decadenza dei vincoli e ha approvato, sempre all'unanimità, su proposta del consigliere Marco Corsaro di Fls e dei gruppi Girasole e Misto, un ordine del giorno che di fatto riapre i termini fino al 17 dicembre per richiedere l'esenzione Tia per i meno abbienti.