Sparatoria Agip di Misterbianco Preso il quarto complice della rapina

Agip MisterbiancoEra il quarto e ultimo complice ricercato per la sparatoria finita nel sangue al distributore Agip ed è stato fermato dalla polizia a Catania per rapina aggravata e ricettazione.

E’ un minore, T.D, quello che dopo il conflitto a fuoco con gli agenti di scorta e la rapina finita nel sangue con la morte di Francesco D’Arrigo, 19 anni, era riuscito a fuggire a piedi. Negli uffici della Squadra Mobile, il minore ha confessato di avere partecipato al colpo e indicato come complici D’Arrigo, il minore ferito e Samuele Consoli, già arrestato.

Il minore è stato arrestato e rinchiuso nel centro di via Franchetti, a Catania. Ha anche ammesso di avere compiuto un’altra rapina il pomeriggio del 27 gennaio in un negozio di Misterbianco

Prima di fuggire a piedi, T.D, aveva lasciato l’auto, utilizzata per l’assalto al bar del distributore Agip, sulla Tangenziale Ovest di Catania, una Opel Corsa poi risultata rubata, in un luogo poco distante dall’area di servizio. Il rapinatore si sarebbe allontanato dopo avere percorso alcuni chilometri nel popoloso quartiere di Librino.

Martedì scorso, sono da poco passate le 23 quando quattro giovani rapinatori, a bordo di una Opel Corsa bianca, si fermano alla stazione di rifornimento Agip sulla Tangenziale Ovest di Catania, in territorio di Misterbianco.

Sono armati di pistola, uno di loro fa irruzione nel bar e punta l’arma al cassiere di turno per farsi consegnare l’incasso della serata. Ha in pugno una perfetta riproduzione di una Beretta calibro 9, come quella utilizzata dalle forze dell’ordine.

Il giovane rapinatore non sa che tra i clienti c’è un poliziotto di scorta libero dal servizio, entrato per acquistare le sigarette, che cerca di disarmarlo e che lo mette in fuga. E non sa neanche che fuori ad attenderlo c’è un collega, anche lui in borghese, che spara e lo uccide.

È pesante il bilancio della rapina: Francesco D’Arrigo, incensurato, è morto sotto gli occhi degli agenti, mentre un altro componente della banda, 14 anni, è ricoverato al Policlinico di Catania dove è stato operato per un proiettile che lo ha colpito alla testa.

Un terzo rapinatore, Samuele Consoli, 21 anni, che doveva essere agli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio è stato arrestato.

Secondo una prima ricostruzione, possibile grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza attive sia all’interno che all’esterno dell’area di servizio, i rapinatori avevano deciso di assaltare il bar dell’area di servizio Agip: tre di loro sono scesi dall’auto, mentre uno li aspettava alla guida della vettura. Durante la rapina sono intervenuti i poliziotti che hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con i rapinatori armati di pistola.

Sulla dinamica della tragedia la Procura di Catania ha pochi dubbi. Le pistole utilizzate per l’assalto sono state sequestrate e saranno analizzate dalla scientifica per rilevare la presenza di impronte digitali. Le indagini coordinate dalla Procura di Catania sono svolte dalla Squadra Mobile: oggi hanno portato all’arresto del quarto complice.

Francesca Aglieri
catania.blogsicilia.it
03/02/2015

tags: