Simeto Ambiente. Netturbini esasperati e domani riunione in Prefettura

Simeto Ambienteda lasicilia.it
L’appuntamento è rimandato a domani
pomeriggio, alle ore 16. La sede
resta la stessa, la Prefettura di Catania,
che ancora una volta fungerà
da intermediaria per tentare di risolvere
l’ennesima crisi rifiuti per i diciotto
Comuni di Simeto-Ambiente.
Crisi che ad oggi sembra lontana dall’aver
trovato una soluzione.
I lavoratori restano senza stipendio,
il Consorzio reclama per un debito
divenuto insostenibile, i cittadini
esprimono tutta la loro insofferenza
per bollette divenute salatissime.
Di questo si parlerà nella riunione in
Prefettura, alla quale, secondo le richieste
dei sindacati, dovrebbero
partecipare anche i rappresentanti
regionali. Obiettivo è capire quando
la legge di riforma del sistema Ato
potrà approdare all’Ars per il voto.
In questo frangente, la domanda,
che molti si pongono, è come la
riforma cambierà l’attuale situazione.
In particolare ci si domanda come
si potrà tappare un debito di Simeto-
Ambiente che ha raggiunto l’esorbitante
cifra di 100 milioni di euro.

I sindacati si dicono preoccupati
soprattutto in riferimento ai lavoratori
visto che per loro, lo stipendio
del mese di febbraio sarà disponibile
solo il 13 aprile (quando le mensilità
maturate saranno già due, febbraio
e marzo).
E proprio i lavoratori, dal canto loro,
sono stanchi anche di protestare.
Stanchi, come ribadiscono, di essere
presi in giro. "Dicono che ci pagheranno
il prossimo 13 aprile - affermano
gli operatori ecologici - Forse,
però, non si sono accorti che è giorno
di festa visto che è lunedì di Pasqua.
Probabilmente rimanderanno
tutto all’indomani, tanto per loro un
giorno in più non cambia nulla. Non
sanno che noi - continuano gli operatori
- siamo con l’acqua alla gola. La
situazione è davvero drammatica e
potrebbe esplodere con manifestazioni
incontrollabili da un momento
all’altro. Non è una minaccia, ma la
disperazione che stiamo vivendo potrebbe
portarci a scegliere di attuare
scelte drastiche".
Operatori ecologici preoccupati,
con le banche con il fiato sul collo. Intanto,
dalla Regione tutto tace, con la
soluzione che, ad oggi, appare sempre
più lontana

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