Ritorna la puzza a Misterbianco e Motta, avvertita anche in altre zone

Puzza MisterbiancoDa alcuni giorni, ritornano l’incubo inquietante e il disagio reale della puzza insopportabile a Misterbianco e Motta S. Anastasia, secondo svariate segnalazioni provenienti anche dalle aree catanesi vicine. Molte le testimonianze dirette, tanta gente asserisce «di non potersi affacciare fuori casa» e avverte il fenomeno come una “maledizione”.

E ovviamente torna attualissimo anche l’allarme per l’ambiente e la salute. Sul piede di guerra i membri del Comitato No discarica, che attribuiscono «quasi certamente gli odori nauseabondi - misti a quello di bruciato - all’attività della vicina discarica, salvo prova contraria». Un interrogativo spontaneo: se da mesi è vietato l’abbancamento dei rifiuti umidi e non pre-trattati all’impianto di Valanghe d’inverno, perché questi fetori? Se tutto si dovesse al mancato o insufficiente trattamento meccanico biologico (tmb) prima dell’ingresso nella discarica mottese, rimane attuale e urgente l’avvio e/o il completamento degli impianti di compostaggio, senza i quali l’umido produce con la fermentazione il percolato fetido e inquinante.

«Aria irrespirabile e maleodorante anche in periferia, e diffusa preoccupazione di respirare sostanze pericolose per la salute. Chiediamo verifiche e l’intervento immediato delle istituzioni competenti», denuncia la deputata regionale Josè Marano del M5S. Da parte sua, il sindaco di Misterbianco fa sapere di aver chiesto chiarimenti all’Oikos, ricevendo assicurazioni dall’amministratore delegato Luciano Taurino che a Motta «la discarica non accoglie più umido da tempo, ma solamente la frazione secca». Ma allora la puzza da dove proviene? «La causa pare sia da addebitare al percolato che fuoriesce dai precedenti conferimenti in discarica, quando l’umido non veniva trattato». E «si chiedono provvedimenti a tutela della salute dei cittadini».

Mentre molti auspicano accertamenti dell’Azienda Sanitaria e delle forze dell’ordine, sollecitando una mobilitazione anche con “mozioni” dei Consigli comunali interessati, si aggiunge un pressante appello al presidente Nello Musumeci e al suo nuovo assessore al ramo in arrivo, nonché al dirigente del Dipartimento regionale Acqua e rifiuti ing. Salvo Cocina e al consulente nominato prof. Aurelio Angelini nei quali si confida. E il Comitato No discarica ha chiesto ufficialmente di incontrarli.

Dunque il “giallo” rimane, in attesa di avere risposte ufficiali e qualificate sulle cause del fenomeno che torna a nauseare e inquietare. Escludendosi che si tratti di “psicosi” collettiva e preconcetta, di “strumentalizzazioni demagogiche e politiche” o di “notizie false e tendenziose”.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
22/02/2018

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