"Pippo il gelataio" è morto, va avanti il processo che vede imputato il fratello

Omicidio MisterbiancoAccusato di omicidio e tentato omicidio, Luigi Consoli alla sbarra per aver ucciso il fratello “Pippo il gelataio” e per aver tentato di uccidere la cognata Giuseppina Milicia. A parlare adesso sono i testimoni oculari.

Un fratricidio per futili motivi. Il perimetro di vendita dei gelati non era cosa da poco.

A ciascuno la sua zona. Lo aveva detto chiaramente mille volte Luigi Consoli al fratello minore Giuseppe che però considerava assurda la richiesta.

Cosi la sera del 12 marzo del 2014 a Misterbianco alle otto sono esplosi diversi colpi di pistola, i primi rivolti verso la Fiat Punto bianca, dove era seduta, dal lato passeggero, la cognata Giuseppina Pappalardo e poi altri cinque colpi rivolti verso il fratello che tenta invano di fuggire, cerca di difendersi lanciando una sedia, si copre prima dietro la sua motoape e poi con una mano sul volto, viene preso di striscio, ma poi viene colpito in faccia, vicino all’occhio come rilevato dal medico legale Giuseppe Ragazzi da una 7.65, poco prima dopo aver invocato il nome della moglie “Pina”. Lo troveranno riverso per terra privo di vita in una pozza di sangue, tra le urla disperate della moglie e della figlia sentita ieri, insieme alla mamma, come testimone oculare della tragedia.

Pippo era “andato oltre”, nell’area periferica della Milicia, vicino casa del fratello Luigi, in via Pirandello presso i campetti sportivi per vendere i gelati ai bambini della scuola calcio.

La vendita dei gelati e la spartizione del territorio sarebbe il movente del delitto di “Pippo Il gelataio” raggiunto dalla pistola tenuta a pugno fermo dal fratello Luigi. Dissidi di famiglia che duravano da troppo tempo.

Un racconto tragico quello fatto da Giuseppina Pappalardo, moglie di Pippo, sopravvissuta alle pallottole.

Si presenta in tribunale insieme alla figlia 18enne e al figlio, con un collare ortopedico accompagnata dall’avvocato di parte civile Miriam Condorelli. Parla, racconta la scena, risponde alle domande del sostituto procuratore Agata Consoli dinanzi al presidente della Corte d’Assise Grazia Caserta. Dettagli importanti utili a ripercorrere il momento del delitto.

Un’udienza considerata fondamentale in cui sono emersi particolari e sono state cristallizzate alcune circostanze. In aula presenti anche difensori dell’imputato, gli avvocati Andrea Gianninò e Francesco Antille.

Simona Scandura
sudpress.it
22/04/2016

tags: