Paga killer per uccidere il marito Condannata "Circe" di Misterbianco

arrestoCATANIA - È stata condannata a 16 anni di reclusione Barbara Bregamo, la donna accusata di aver pagato un sicario per organizzare (due volte) l'omicidio del compagno Santo Giuffrida, morto a dicembre del 2002. È questa la sentenza del Gup Giovanni Cariolo, che ha anche condannato a 10 anni l'altro imputato Francesco Giuseppe Indorato, accusato di aver accoltellato la vittima nel 2001. Si tratta del primo tentativo di uccidere il marito, che però fallisce.

Santo Giuffrida, infatti, riesce a salvarsi. Ma la donna non si arrende e dopo qualche mese contatta nuovamente il sicario. Questa volta il piano è più subdolo. Il marito, infatti, sarebbe stato avvelenato e soffocato mentre dormiva. La Bregamo - ormai battezzata la "Circe" di Misterbianco dai media - avrebbe fatto introdurre in casa le due persone ingaggiate per fare l'iniezione fatale. Nel certificato di morte però c'è scritto infarto fulminante.

Ad inchiodare la donna è stato Luciano Cavallaro che ha deciso di diventare collaboratore di giustizia. È lui l'uomo - secondo la ricostruzione dell'accusa - che sarebbe stato contattato e pagato per uccidere Giuffrida. Cavallaro a sua volta avrebbe assoldato una prima volta il suo conoscente Indorato, difeso dall'avvocato Pierpaolo Montalto, e poi Antonio Zuccarello e Alfio Maugeri, che stanno affrontando il processo ordinario.

Il Gup Giovanni Cariolo ha condannato Barbara Bergamo, difesa dall'avvocato Mirella Viscuso, a una pena ancor più severa di quella avanzata dal pm Marco Bisogni, che aveva chiesto 14 anni e 8 mesi. Il Giudice inoltre ha condannato gli imputati al risarcimento del danno ai familiari che si sono costituiti parte civile e sono assistiti dall'avvocato Eugenio De Luca. Il Gup ha stabilito per Barbara Bregamo una provvisionale di 10 mila euro per ogni parte civile costituita, mentre per Indorato la provvisionale è stata fissata a 2500 ciascuno.

Laura Distefano
catania.livesicilia.it
19/07/2018

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