Ora i valori sono tornati nella norma

discaricaCome se nulla fosse mai accaduto. Ad inizio di agosto l'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, aveva comunicato che i valori d'inquinamento, registrati alla fine di giugno, delle polveri all'interno della discarica di Tiritì erano al di sopra dei limiti consentiti dalla legge invitando la ditta di gestione ad adottare e comunicare le soluzioni messe in atto per abbassare tale limite. «Adesso, con una tempistica sorprendente - fa sapere il coordinamento del comitato "No discarica" - e senza comunicare nè alla Provincia di Catania nè ai Comuni interessati, le soluzioni adottate dalla ditta di gestione, invia una nota lo scorso 25 agosto con la quale comunica che il livello delle polveri è rientrato all'interno dei limiti consentiti dopo un campionamento eseguito lo scorso 12 agosto».

Carmelo Santonocito
La Sicilia
01/09/2011

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In realtà guardando le comunicazioni e le date dei rilevamenti eseguiti, risulta che quando l'inquinamento era in atto è trascorso oltre un mese per mettere a conoscenza gli enti interessati, adesso che i dati sono a norma, appena 13 giorni per informare tutti, senza che però si conoscano i provvedimenti adottati per riportare il livello di inquinamento all'interno dei valori consentiti.

«La nostra battaglia continua - ha detto Paolo Conti del comitato civico - perché come avevamo detto prima, l'inquinamento delle polveri è quello che ci preoccupa meno in quanto nessuno si è assunto l'onere di misurare l'aria quando i miasmi e gli odori nauseabondi ammorbano l'aria e costringono i cittadini a sprangare porte e finestre. Stasera ci riuniremo come comitato per valutare la vicenda, ma restiamo convinti che la legge deve essere rispettata e le distanze mantenute. Ecco perché ne chiediamo la chiusura e lo spostamento in altri siti».

Sul fronte istituzionale, sembra che con l'arrivo di settembre possa essere convocata una riunione tra aziende di gestione dell'impianto di smaltimento ed enti territoriali interessati per fare il punto della situazione. Un incontro probabilmente interlocutorio in quanto non è il tavolo abilitato a determinare decisioni importanti, per le quali si aspettano i provvedimenti della Regione Siciliana, dopo la richiesta di revoca in autotutela dell'autorizzazione all'ampliamento e quello che il ministero dell'Ambiente deciderà dopo aver interpellato il Comune etneo.

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