"... non donna di provincie, ma bordello"

Pippo Gullotta

Caro Enzo Messina

Ho voluto completare la famosa terzina del VI Canto del Purgatorio della Divina Commedia, perché pur essendo d’accordo con te circa la figura che sta offrendo la Sicilia (ma se mi permetti, la figura miserabile la stanno offrendo tutti – Italia, Europa, Mondo occidentale tutto), e i politici tutti che occupano a vario titolo gli scranni di qualsivoglia Amministrazione (centrale e periferica), non mi trovi d’accordo sul punto dell’Autonomia che “la Sicilia ha conquistato con il sangue dei suoi martiri…”

No caro Enzo, la Sicilia l’Autonomia non l’ha conquistata affatto con il sangue dei suoi martiri, perché se fosse stato così questi uomini avrebbero almeno avuto il rispetto che loro dobbiamo, mentre invece ancora oggi si rivoltano nella tomba. Parlo ovviamente dei contadini, dei braccianti che hanno lottato e ci hanno rimesso la vita, non dei latifondisti schierati con la mafia del bandito Giuliano e dei notabili di allora.

L’Autonomia alla Sicilia è stata regalata (o meglio è stata scambiata-barattata) il 15.05.1946 dall’allora re Umberto II, per soffocare il movimento indipendentista di Finocchiaro Aprile e compagni, per soffocare le lotte dei braccianti e consentire l’avvento del potere neoconservatore (iniziava l’era DC).

Intendiamoci, nulla di male al potere neoconservatore, se avesse disposto in campo uomini illuminati che avrebbero portato e prodotto ricchezza di idee, di programmi ed economica. Ma tutto ciò non è avvenuto, la storia della nostra terra è scritta e tutti la possono leggere, c’è poco da interpretare.

E questo scambio-baratto è perdurato nel tempo sotto varie forme, senza un progetto strategico di lungo respiro, ma con l’unico scopo (mai apertamente dichiarato) di tenere buoni 5 milioni di essere umani che altrove erano considerati solo “degli utili idioti” un buon serbatoio di consenso e nulla più.

Maurizio Caserta su La Sicilia di domenica scorsa, scrive lucidamente “…… uno scambio che, da un lato, ha visto ingenti risorse confluire in Sicilia sotto varie forme e, dall'altro, ha generato una offerta di consenso da parte dei siciliani, che ha permesso il mantenimento di un certo ordine politico-economico nazionale. Le risorse sono arrivate sotto forma di trasferimenti dal governo centrale; di risorse prelevate ai siciliani e non rivendicate dal centro; di copertura dei poteri criminali; di credito bancario facile. In cambio di tali risorse è stato offerto un contributo alla stabilità politico-affaristico-istituzionale del paese”.

Lombardo e tutti gli altri (perché sono tutti insieme responsabili-nessuno escluso) non hanno fatto altro che perpetuare questo gioco infame, pensando in modo miope che sarebbe stato sempre così, condannandoci tutti al declino.

Ora chi lo dice ai 30.000 regionali che almeno 25.000 di essi sono in esubero? Chi lo dice ai nostri figli che non c’è e non ci sarà lavoro stabile per loro perché, dove non è arrivata la mafia a peggiorare le cose, ci hanno pensato i politici e le loro corti di ascari e leccaculo!

Io ho sempre combattuto le mie battaglie a testa alta all’interno del consesso civile ed ho sempre rispettato le idee degli altri con spirito illuministico, perché sono convinto che le diversità arricchiscono e non depauperano il nostro patrimonio culturale e sociale.

Sento dire da tante parti che questa volta avverrà una rivoluzione e tutto cambierà, che ci sarà un repulisti generale, uomini nuovi per progetti nuovissimi etc. etc.

NON CI CREDO.

Nulla di tutto questo avverrà, nell’immediato futuro (i fatti lo dimostrano finora), ma, nel mio piccolo, continuerò il mio impegno politico e sociale, affinché ciò avvenga e spero finalmente che altri come noi, persone qualunque, di buon senso, si mettano di impegno a far sì che qualcosa cambi, che finalmente ci mettano la volontà e soprattutto faccia, senza stare a guardare alla finestra per poi potere dire da dietro le imposte “ah ma io l’avevo detto… lo sapevo”.

Oggi nessuna più sa nulla – Oggi non ci sono più verità ideologiche preconfezionate.

Oggi è il momento di mettersi in moto.

Cordialmente

Pippo Gullotta

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Comments

Caro Pippo ed Enzo,

Caro Pippo ed Enzo,

mi permetto di intervenire a proposito dell'Autonomia, dove forse qualche imprecisione è stata scritta da entrambe, sia sui morti che sulla data. L'aspirazione autonomista della nostra isola non nasce nel 1946, ma molto prima e si consolida con la nascita dell'unità d'Italia.

La Sicilia, già regno autonomo e stato sovrano è stato uno dei primi ad avere una costituzione propria sin dal 1812, ad agosto ricorre il bicentenario, ed a differenza delle altre costituzioni che venivano concesse dal sovrano, (vedi lo statuto Albertino in vigore fino all'entrata dell'attuale costituzione Italiana) quella siciliana fu votata dal Parlamento siciliano. Le nostre aspirazioni di indipendenza, di nazione autonoma risalgono a quel periodo che con il passare degli anni si trasformano in una autonomia speciale, legge costituzionale dello Stato Italiano, che ha visto la luce prima ancora della nostra costituzione. Adesso entra in gioco la classe politica dal dopo guerra ad oggi.

Nessuno, dico nessuno ha fatto valere il nostro Statuto, che se applicato, ci consentirebbe diversi privilegi.  I politici dei diversi partiti se ne sono fregati dell'autonomia, svendendo persino l'Alta Corte ed il rango di ministro e capo della polizia del nostro Presidente della regione. Immaginate se tutto ciò fosse nelle possibilità di una regione della Spagna o in Corsica.  Un mea culpa lo dovrebbero fare tutti e quando dico tutti, intendo nessuno escluso.

Carmelo Santonocito

Caro Carmelo

Caro Carmelo

Grazie per avere dato il tuo contributo, ma ci tengo a precisare che nella mia lettera ho voluto puntualizzare un aspetto di quanto affermato da Enzo Messina circa la concessione dell'Autonomia Siciliana nel 1946, non intendendo affatto entrare nel merito della storia autonomista e a volte indipendentista della nostra terra, oltre che storia di grande civiltà nel panorama mondiale. Basti ricordare che la Sicilia ha avuto il primo parlamento nel 1130 (prima di quello inglese per intenderci), il primo stato burocratico basato su funzionari statali e non sulla organizzazione feudale e tanto altro ancora.

Però mi permetto di correggere una tua affermazione " Nessuno, dico nessuno ha fatto valere il nostro Statuto, che se applicato, ci consentirebbe diversi privilegi..."

No caro Carmelo il nostro Statuto ci consentirebbe di avere e godere i diritti che ci spettano da cittadini della nostra terra commisurandoli nella giusta maniera con i doveri verso la nostra nazione, e sono daccordo con te sul fatto che la classe politica regionale (tranne pochissimi esempi) è stata inetta, quando, peggio, è stata collusa con il malaffare e la mafia. Ecco perché ho scritto che l'Autonomia ricevuta è frutto di uno scambio-baratto, che ci ha ridotti in schiavitù: sociale e culturale. 

A Misterbianco citiamo un motto quando intendiamo dire a qualcuno che sa com'è stato condotto il gioco e quindi è meglio che stia zitto: 'Attia di l'ovu". Ecco cosa è successo negli anni in questa nostra bellissima terra: io ti concedo qualcosa e tu devi stare zitto e obbedire .

Con amicizia

Pippo Gullotta 

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