Nino Di Guardo «Per la Srr metodi solo clientelari»

Nino Di GuardoDopo le polemiche sulla costituzione della nuova Srr che gestirà la questione rifiuti, il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo ha inviato al presidente della Regione Rosario Crocetta, all'assessore all'Energia Nicolò Marino, al commissario della Provincia Regionale Antonina Liotta e al direttore generale dell'assessorato regionale all'Energia, Marco Lupo, una lettera di cui riportiamo il testo integrale.

Premesso il decreto assessoriale n. 1139 Dar del 9/7/2013, con il quale è stato nominato il commissario straordinario al Comune di Misterbianco ai sensi dell'art. 14 Lr 9/2010 con il compito di adottare in via sostitutiva tutti gli atti necessari per la costituzione della Srr per il bacino di appartenenza "Catania Area Metropolitana"; con il presente atto si rappresentano le ragioni che hanno indotto il sottoscritto a non partecipare alla costituzione della Srr del bacino "Catania Area Metropolitana", comportamento che ha un preciso significato politico di protesta contro metodi di spartizione clientelare nella nomina dei componenti del Cda.

Nel corso della prima riunione tenutosi il 28 marzo nella sede regionale di Catania per la costituzione della Srr, tutti i Comuni chiedevano un rinvio al fine di stabilire i criteri di nomina dei componenti del Cda. ll sindaco del Comune di Catania a tal fine convocava una riunione nel suo municipio alla quale partecipavano i sindaci del bacino territoriale interessato. In quella sede si stabiliva di adottare criteri di rappresentanza territoriale e, tenuto conto che il Cda doveva essere composto da tre consiglieri, si individuavano tre aree e quindi i tre componenti: Comune di Catania per la città di Catania (350.000 abitanti), Comune di Sant'Agata li Battiati per l'area Nord-Est (area di 200.000 abitanti) e il Comune di Paternò (indicato dal sottoscritto) per l'area sud-ovest (200.000).

Durante il secondo incontro tenutosi il 19 aprile, sempre nella sede della Provincia Regionale, nonostante gli accordi presi, alcuni sindaci proponevano un nuovo criterio di nomina del Cda e precisamente quello denominato "politico", per cui un consigliere andava al Pdl, uno al Megafono e l'altro al Mpa, mentre i revisori dei conti andavano all'Udc e al Pd. Secondo questi criteri venivano individuati come componenti del Cda il sindaco del Comune di Catania, il sindaco di Nicolosi e il sindaco di Sant'Agata Li Battiati.

Contro tale criterio il sottoscritto protestava energicamente (a tal fine ci si riferisce ai verbali degli incontri), anche perchè tale criterio umiliava i territori, arrivando alla conseguenza che tutta l'area Sud-Ovest di Catania che raccoglie una popolazione di oltre 200.000 non sarebbe stata rappresentata. Il sottoscritto in forma di protesta abbandonava quindi, l'assemblea rendendo impossibile la costituzione della società.
In data 20 maggio, l'assessore Marino per mediare tale controversia convocava al palazzo dell'Esa i sindaci del bacino territoriale interessato. Si arrivava, così alla conclusione di allargare a 5 componenti il Cda, assegnandone due all'area sud-ovest (Paternò e Misterbianco) in modo di essere rappresentato e soddisfacendo così sia il criterio "politico" che" territoriale".

Nonostante quanto concordato all'incontro del 9 luglio tenutosi nella sede della Provincia Regionale di Catania, anziché aggiungere alla proposta precedente, Paternò e Misterbianco, l'assemblea indicava i Comuni di Paternò e il Comune di San Giovanni La Punta, escludendo Misterbianco che è il Comune più popoloso dopo Catania con la conseguente umiliazione del criterio territoriale, in quanto un'area di 200.000 abitanti ha un consigliere, mentre l'altra sempre di 200.000 abitanti ne ha tre. A questo punto, il sottoscritto sindaco criticando aspramente i criteri adottati nella nomina del Cda e dei revisori dei conti scelti quest'ultimi con criteri amicali e clientelari, non firmava per protesta, l'atto costitutivo. A seguito di ciò veniva nominato il commissario straordinario presso il Comune di Misterbianco ai sensi dell'art. 14 Lr n. 9/2010 con il compito di adottare in via sostitutiva tutti gli atti necessari per la costituzione della Srr per il bacino di appartenenza "Catania Area Metropolitana"; in quanto, si legge nel decreto, "il Comune di Misterbianco non ha posto in essere tutti gli atti necessari alla costituzione della Srr".

La motivazione del decreto è fuorviante perché il sottoscritto sindaco ha adottato tutti gli atti necessari per la costituzione della società (approvazione dello statuto da parte del Consiglio comunale, impegno di spesa per la quota sociale) ed è stato sempre presente in tutte le convocazioni finalizzate alla costituzione della Srr. L'abbandono dell'assemblea del 9 luglio è un atto di protesta contro i criteri di nomina dei componenti del Cda e dei revisori contabili. Criteri vergognosamente clientelari, peggiori perfino di quelli adottati nella prima repubblica, imposti con arroganza e spavalderia. Un rappresentante dei cittadini non può accettare soluzioni imposte con la forza dei numeri dalla maggioranza e dannose per la collettività, che nel caso specifico comportano la costituzione di un carrozzone politico e non elimineranno i danni causati dagli Ato, oggi considerati da tutti la causa principale del disastro nella gestione dei rifiuti.

Si segnalano tali fatti perché, essendo il sottoscritto "un sindaco del fare" a disposizione della sua collettività 24 ore al giorno, non ha bisogno di commissari straordinari che operino in vece sua.

La Sicilia
12/07/2013

tags: